Il periodo delle feste natalizie ha portato con sé il ritorno al cinema di molte pellicole e assieme ai più attesi, ci sarà spazio anche per 7 donne e un mistero. Il film, diretto da Alessandro Genovesi e distribuito da Warner Bros, debutterà nelle sale italiane il 25 Dicembre. Rispettando lo spirito del prodotto a cui si ispira, ossia donne e un mistero di François Ozon, presenterà un cast principale tutto al femminile. Le sette protagoniste danno vita ad una storia assimilabile al genere dei gialli senza però rinunciare ad un pizzico di comicità ed introspezione che non guasta troppo.
7 donne e un mistero, come in parte anticipato, si propone di essere il remake della commedia musicale 8 donne e un mistero di François Ozon, ispirata a sua volta all’opera teatrale “Huit femmes” di Robert Thomas. Tuttavia, le differenze tra i due prodotti cinematografici esistono e sono abbastanza evidenti fin dalle prime battute. In primis, come suggerito dai due titoli nella trasposizione più moderna si è perso un personaggio, quello della tata, ed un secondo sostituito, ossia la sorella del defunto con la sua vecchia fiamma. Cambia anche la finestra temporale, non più negli Anni ’50 ma ci si trova negli anni ’30 e la fatica di Genovesi non prevede né balletti né canzoni. Nonostante quanto appena descritto, le due pellicole presentano uno sviluppo dell’intreccio e dialoghi assai simili se non identici.
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Trama
Il film ci catapulta negli anni ’30 all’interno di una famiglia un pò particolare che vivrà una Vigilia di Natale tutt’altro che normale. Nella loro antica casa in stile liberty la mattina inizia come tante altre, tra i battibecchi di Caterina e della zia Agostina e il ritorno della figlia maggiore Susanna, ma la pace non è destinata a durare. Infatti, con sommo terrore le donne di casa scoprono il cadavere del capofamiglia, Marcello, che è stato ucciso da una coltellata nella schiena. Inoltre, sia i fili del telefono che del motore della macchina sono stati recisi. Ciliegina sulla torta le sei ragazze di casa moglie, figlie, cameriera, cognata e suocera del defunto ricevono la vista del settimo elemento, ossia la vecchia fiamma di Marcello. Confinante in casa e scoperto che perfino il cancello della villa ora è sbarrato, le donne saranno costrette ad una convivenza forzata che tra battibecchi, segreti, sotterfugi e mezze verità, arriveranno pian piano alla risoluzione del mistero.
Cast e regia
Il cast perlopiù al femminile è composto da: Margherita Buy, Benedetta Porcaroli, Micaela Ramazzotti, Luisa Ranieri, Diana Del Bufalo, Sabrina Impacciatore e Ornella Vanoni. È palese che il film mette al centro dell’azione le figure femminili che risultano padrone incrostrastate della scena. In effetti, l’unica figura maschile realmente di peso, ossia Marcello, nonostante si sia fatto carico di tutti i problemi degli altri, non viene mai inquadrato in faccia e non parla mai. Il suo ruolo è quello di fungere più da motore narrativo che da attore vero e proprio dato che la domanda che tutti si chiedono è chi è arrivata al punto da mettere avanti i propri interessi al benessere di Marcello. La morte dell’uomo di casa darà il via ad una serie di eventi che porteranno le donne ad accusarsi reciprocamente, discutere e perfino a rivelare i propri segreti, anche se c’è spazio per un finale pacificatore.
Tirando le somme, bisogna sottolineare che, forse per i ruoli che interpretano o proprio per la loro bravura, tra le protagonista spiccano Margherita Buy e Luisa Ranieri. Le altre sembrano non ricevere il giusto spazio o lanciarsi in “scenette”, come ad esempio Ornella Vanoni nella sua interpretazione di nonna Rachele, dal sapore comico che perdono un po’ di incisività con lo sviluppo degli eventi. D’altronde, il film mischia un’anima da crime story con scene più tendenti alla commedia, senza però riuscire a mantenere lo stesso livello per tutta la durata del film. Infatti, le fasi finali in cui tutti i nodi vengono al pettine, risultano in parte più sbrigative, come se premessero un po’ troppo sull’acceleratore.
Conclusioni
In fin dei conti, 7 donne e un mistero rimane fedele al suo intento, quello di riproporre in chiave diversa 8 donne e un mistero di François Ozon. Per certi versi i cambiamenti apportati potrebbero far pensare ad una reinterpretazione più profonda di quella che di solito ha un remake. Tuttavia, in realtà lo scheletro della sua ispirazione è assai presente e i punti di contatto sono evidenti soprattutto a chi ha avuto la possibilità di vedere il lavoro di Ozon. Di contro, arrivati alla fine del film, è possibile che rimanga un leggero retrogusto di insoddisfazione per come il bandolo della matassa sarà sbrogliato. Eppure, mi sento di incoraggiare il suo potenziale pubblico a dargli una possibilità senza aspettative eccessive dato che comunque con il giusto spirito 7 donne e un mistero riesce a farsi apprezzare.