Tutto quello che ricordo del mio tempo passato con la versione originale per PC del 2004 di Doom 3 sono sicuramente gli spaventi e la tensione che provavo. Sì, ha tutte le armi che vi aspettereste da un gioco di Doom e state combattendo i demoni dell’Inferno su Marte, ma sono le paure che hanno definito questo gioco. I nemici aspettano dietro le porte nascoste e che si aprono mentre passate vicino, i demoni vi saltano addosso da ogni angolo e ad un certo punto vi ritrovate a guardare in uno specchio e tutto si trasforma in fuoco e fiamme. Non potete nemmeno fidarvi degli specchi in Doom.
Doom 3 VR Edition è esattamente quello che vi potete aspettare che sia. È Doom 3… nella realtà virtuale. Questo non è un remake del gioco originale, ma un adattamento di ciò che già esiste. Per gli standard del 2021, sembra un po’ datato e i problemi originali del gioco sono ancora presenti in questa versione, dovrete anche accettare che le cutscene si svolgano su uno schermo cinematografico di fronte a te invece di immergervi nella scena, e il gioco in generale è un un po’ troppo spigoloso e “grezzo” per come siamo abituati oggi. Anche così, è Doom 3 e questa volta è in VR, nel bene e nel male.
Il titolo non sembra poi così male – ho giocato a giochi in VR decisamente peggiori – ma Doom 3 VR purtroppo sembra un fin troppo datato per essere il 2021. Le texture in generale sembrano leggermente sfocate ed a bassa risoluzione non appena ci si avvicina, e c’è uno strano senso di scala nei modelli dei personaggi umani, facendo sembrare che gli NPC abbiano teste che sono solo leggermente più grandi del vostro pugno. Non è niente di male, per lo più solo cose che vi faranno fare un a risata, ma sono cose presenti e ben visibili. Il focus visivo del gioco sulla luce e l’oscurità è ancora efficace, specialmente quando il gioco introduce alieni ragno con le loro ombre che possono essere viste con la coda dell’occhio, e c’è un leggero effetto di deformazione quando si guarda attraverso il vetro spesso che è piuttosto carino.
Anche in questa edizione VR è il terrore che fa da padrone, soprattutto grazie alla possibilità data dal visore di sbirciare dietro gli angoli e la funzionalità di rotazione rapida a 180 gradi che permette di combattere i demoni che si avvicinano di soppiatto da dietro.
Una volta dentro all’azione, non noterete tutte le magagne tecniche della produzione. Il combattimento in Doom 3 è veloce e furioso come vi aspettereste da qualsiasi capitolo di Doom, e ci sono le solite impostazioni che ci permettono di gestire la velocità e giocare con un DualShock 4 oppure tramite l’AIM Controller. Una volta che vi sei adattati, la mira è particolarmente soddisfacente, poiché tiene traccia del DualShock 4 per consentirvi di mirare fisicamente con il vostro controller, permettendovi di schivare ordinatamente e quindi mettere un colpo di fucile ben assestato sulla brutta faccia di un demone. È molto più coinvolgente dei giochi in cui si può semplicemente cercare di mirare, anche se non è privo di debolezze.
Il DualShock 4 non è veramente l’arma, vale a dire, è più come se rappresentasse le vostre due braccia piuttosto che le vostre mani reali che impugnano una bocca da fuoco. Quando avete un fucile equipaggiato, ad esempio, con le mani in grembo, questo si troverà all’altezza degli occhi, non dove sono le vostre mani. Questo offset vi consente di giocare per un lungo periodo risparmiando alle vostre braccia il dolore inutile di tenerle davanti al viso per mirare tutto il tempo, il che è positivo. Rende anche un po’ difficoltodo mirare a certi nemici in mischia quando vi colpiscono al volto, e ci sono state una o due volte in cui sono morto perché ero circondato da ragni, ma non potevo sparargli perché non riuscivo a mirare bene perché erano troppo vicini (o praticamente addosso a me).
La vostra arma di distruzione a volte punta leggermente a sinistra, costringendovi a compensare puntando il controller leggermente più a destra. Di solito questo problema può essere risolto agitando un po’ il controller, ma questo riduce ovviamente anche la vostra immersione, non riesco a immaginare il Doom Guy che non riesce a puntare le armi dove vuole lui.
Un altro fastidio è il modo in cui sia i filmati che il trigger di salvataggio automatico, improvvisamente e senza preavviso, vi fanno uscire dal gioco. I salvataggi automatici bloccano momentaneamente il titolo mentre salva, il che è molto disorientante all’inizio, mentre i filmati si attivano allo stesso modo senza preavviso e, come già accennato, vengono riprodotti su uno schermo di fronte a voi. Considerando i veloci cambi di direzione e di angolazione dei filmati, ha senso non sottoporre i giocatori a questo in VR, ma sembra comunque un peccato guardarli semplicemente su uno schermo, soprattutto perché le scene più spaventose (e quindi più belle) sono sempre presenti nelle cutscene.
Nonostante tutto, è difficile non godersi il gioco, almeno per un po’. I jumpscare potrebbero essere facilmente intuibili al giorno d’oggi, ma sono anche efficaci e qualcosa che trovo infinitamente divertente, servono solo a migliorare l’atmosfera opprimente che è molto più convincente in VR. Di tanto in tanto vi perderete perché non c’è una mappa, ma almeno ora c’è una torcia su ogni bocca da fuoco – la torcia era un oggetto a sè stante quando ho giocato all’opera originale per la prima volta anni fa – e l’HUD è stato ricreato tramite uno schermetto presente sul polso virtuale.
Poi ci sono le armi stesse, ho passato la maggior parte del mio tempo a usare il fucile a pompa perché, beh, è un fucile a pompa in un gioco Doom, e una volta che ho preso il fucile al plasma l’ho usato ogni volta che ho potuto. Quando ho preso in mano la minigun per la prima volta ed ho scoperto che era lunga circa un metro e mezzo, non ho potuto fare a meno di sorridere.
Doom 3 VR Edition è sicuramente un buon sparatutto in VR a tinte horror. I suoi filmati sono in 2D, probabilmente vi perderete spesso e occasionalmente dovrete scuotere per aria l’arma che utilizzerete in modo che cooperi, ma se riuscite a superare questi problemi allora vi troverete per le mani una versione abbastanza buona del venerabile sparatutto di id Software.