Sai come funzionano le leggi della natura: per ogni azione, c’è una reazione. Per ogni fantastico gioco uscito nel 2021 di cui vi abbiamo parlato negli NBG Awards, c’è qualcosa di così brutto che ci riportava sulla Terra, ricordandoci il brutto anno che abbiamo appena dovuto affrontare. Rendere omaggio ai migliori giochi usciti in un anno è facile; lo facciamo per ricordare a noi stessi i migliori videogame usciti negli ultimi mesi, dando loro un minuto in più ma meritato sotto i riflettori. Ricordare le peggiori scottature o delusione del 2021 è altrettanto importante, poiché vogliamo davvero che questi errori vengano evitati nei prossimi anni. Benvenuti nella Flop 3 della redazione di Natural Born Gamers.
Senza ulteriori indugi, siamo lieti (o forse no?) di elencare i peggiori ed più deludenti videogiochi che abbiamo avuto modo di giocare in questo 2021.
Alberto Manuel Pongitore
Posso capire che la pandemia abbia creato ritardi nella produzione delle console, ma non accetto che molti gamer – soprattutto qui in Italia, non nascondiamoci a dirlo – non riescano a trovare una PS5 da oltre un anno perchè qualcuno “si diverte” a comprarne svariate unità per poi rivenderle a prezzo super maggiorato, se non raddoppiato ed oltre. Una cosa tipicamente italiana, che succede anche all’estero ma in percentuale minore. Che i furbi attratti dal guadagno facile non manchino non è certo qualcosa di nuovo. Ciò che dovrebbe funzionare (e che non funziona, appunto) sono le modalità con cui vengono vendute chissà quante unità alle stesse persone, mentre tante altre (almeno decine di migliaia) non trovano una sola console dopo un anno di ricerche tra i retailers più noti e non solo. Ovvio che poi neanche al negozio di fiducia nel nostro paesello non arrivi più nemmeno una sola PS5. Se poi ai privati si aggiunge qualche retailer che si approfitta della carenza di PS5 per venderne qualche stock in bundle a qualche centinaio di Euro in più con giochi, film ed accessori scelti da loro, unendo al tutto anche l’illusione di fare ore di coda online scoprendo che hai davanti a te almeno 20.000 persone, allora la frittata è fatta. Vi sentite presi in giro più dai privati che se ne approfittano o dai negozi? Potremmo star qui a parlarne per tutto il Natale, tanto la situazione non cambierebbe comunque. Poi mi chiedono perchè nel 2021 gioco ancora a NES, SNES e Mega Drive…
I troppi rinvii e le date d’uscita non mantenute. Anche qui c’entra la pandemia, ma anche una mentalità per me del tutto sbagliata e che mai condividerò: il vizio di tanti publisher di voler per forza imporre alle software house una data precisa di uscita dei propri titoli. Certo, lo so che bisogna dare una deadline allo sviluppo, che stampa ed utenti vogliono saperlo e tutto il resto. Ma ho imparato che è meglio non fare promesse, se non sei sicuro di poterle mantenere, soltanto per far contento chi ti mette fretta. Potrei citare l’ormai arcinoto Cyberpunk 2077, più volte rinviato e poi uscito nelle condizioni che sappiamo. Perchè non rinviarlo a data da destinarsi per poterlo davvero fare bene, senza mille bugs e tutto il resto? È un gioco che lo meritava. Così come lo meritava – e scusatemi se torno indietro nel tempo su cose di cui hanno già straparlato tutti – l’atteso e mai finito Metal Gear Solid V, che potrebbe rappresentare l’esempio perfetto per tutti gli altri. Qualcuno dice che è colpa di Kojima che non rispettava i tempi… Magari è anche vero, ma se io fossi il publisher e Kojima mi stesse per creare un gioco che da solo mi farà vendere non so quante milioni di copie, gli darei più tempo e me ne starei buono. Forse sarebbe meglio imporre un generico Q2 2022 tanto per fare un esempio, piuttosto che un giorno ed un mese preciso per poi sentirci dire, poche settimane prima dall’uscita, che il gioco è stato rinviato – talvolta “nuovamente” rinviato – per offrire la miglior esperienza possibile ai giocatori.
La tentazione di mettere in questo paragrafo eFootball 2022 era forte. Ma avendoci giocato davvero poco, unita al momento in cui ho scoperto questa nuova ed inutile remaster di tre vecchi GTA, non ho più avuto dubbi su cosa scrivere. Sì lo so, qualcuno di voi dirà “finchè riescono a farci soldi, è ovvio che le faranno”. Certo, so benissimo che è questo il motivo, ma non per questo devo farmela andare bene, giusto? Tirando anche qui in ballo il discorso di evitare rilasci fatti male ed in fretta solo per accontentare chi ti sta addosso – vedesi paragrafo Flop 2 – lungi da me giudicare la qualità in sè della remaster, il punto è un altro. Per la produzione sono stati spesi molti soldi, oltre che per pubblicità e tutto il resto. Allora perchè non evitare il tutto per una trilogia rimasterizzata di cui davvero non ce ne facciamo niente, ed investire la stessa cifra – oltre a tutto il tempo impiegato nello sviluppo – per velocizzare i lavori sull’attesissimo “chissà quando uscirà” GTA VI? Visto che Rockstar guadagna ancora molto dal quinto episodio, in particolare grazie a GTA Online, immagino non abbiano fretta di far uscire il sesto capitolo. Ma quando uscirà, questo lo dico chiaramente, mi aspetto che giri in Unreal Engine 5 e che sia praticamente perfetto, senza grossi bugs (qualcuno piccolo glielo passo ci mancherebbe, capisco che si tratti di un gioco immenso) e possibilmente prima che passino troppi anni ed io sia costretto a comprare una qualche PS7 o Xbox Series XYZ per poterci giocare… Se non è chiedere troppo, grazie.
Marco Liberati
Il team Cyanide non è proprio una software house al suo esordio e può “vantare” nel suo curriculum Styx: Shard of Darkness e l’avventura grafica Call of Cthulhu, giochi apprezzati dal loro pubblico di riferimento. Tuttavia, Werewolf The Apocalypse Earthblood rappresenta un passo falso sia dal punto di vista del gameplay che tecnico. Perfino la trama che comunque presenta tematiche potenzialmente interessanti, ma pecca di incisività. Werewolf si presenta come un gioco d’azione che aggiunge anche elementi stealth e un pizzico di progressione ruolistica. Tuttavia, le fasi stealth rivelano dinamiche fin troppo sorpassate, che sono affossate da un level design scialbo e da routine comportamentali tutt’altro che convincenti. Non basta a salvare la baracca nemmeno la giusta frenesia data dai combattimenti più diretti e le trasformazioni del protagonista.
Bisogna premettere che si tratta di un gioco che non può essere bocciato in toto, ma la delusione deriva dal fatto che Wonder Boy: Asha in Monster World si dimostra essere un remake “pigro”. L’unica vera grossa differenza a livello di gameplay è un bilanciamento verso il basso tramite una gestione differente del gameover. Sicuramente il titolo nella sua veste estetica è stato modernizzato, ma i suoi scenari non si distaccano molto da quelli originali, arrivando in alcuni casi ad esserne la copia carbone in alta risoluzione. Di conseguenza, un’operazione di questo tipo può facilmente considerarsi un’opportunità sprecata, soprattutto sia per l’importanza storica che ha la saga che per il fatto che il sequel spirituale, Monster Boy and The Cursed Kingdom, abbia grandemente smussato la formula.
È difficile dire che da un prodotto come The Innsmouth Case, che si dimostra fin dalle prime battute per quello che è, ci si possa aspettare di più. Eppure, la scelta di dar vita ad un libro-game che mischia l’immaginario di Lovercraft ad un’anima più umoristica sembra fin dalle prime battute una pessima idea. Proprio questo connubio presenta un equilibrio piuttosto precario, dove un aspetto spesso prevarica eccessivamente l’altro in modo non funzionale. Proprio questo squilibrio difficilmente spingerà il giocatore a rigiocare alcuni scenari e quindi ad approfondire il giusto il comparto narrativo del prodotto, caratteristica fondamentale per questo genere.
Michele Nocci
Mi duole ammetterlo ma la prima menzione se la merita (o demerita) Dungeons & Dragons: Dark Alliance che speravo mi desse un’esperienza divertente e profonda come il vecchio Dark Alliance 2 per ps2 (una perla assolutamente da recuperare per chi non l’avesse ancora giocato) ma che purtroppo come temevo ha sofferto di una release assolutamente problematica andando sfortunatamente a mancare completamente il bersaglio. Tra i flop citerei anche eFootball 2022 perché a mio parere il modello Free to Play non si addice molto ad un gioco di calcio e ancora una volta lo stato della release non era propriamente esaltante: dò un plauso alla Konami per aver almeno provato un approccio diverso per rivitalizzare il franchise ma a conti fatti non ci siamo proprio, almeno per il momento.
Daniele Sacchi
Arrivato cavallo tra il 2020 ed il 2021, il mio voto va inevitabilmente a Cyberpunk 2077. Giusto nel dubbio che l’infra annualità gli possa in qualche modo far scongiurare una sacrosanta bastonata che invece si merita tutta. Certo, il premio andrebbe condiviso con chi, attraverso piagnistei continui, ne ha indirettamente forzato l’uscita.
Forza Horizon 5. Intendiamoci, non è affatto un brutto titolo. Anzi, in sé è fantastico. Ma nonostante le migliorie grafiche, resta una mera riproposizione del quarto capitolo, soltanto in “salsa messicana”. Intanto il progetto per un Forza Motorsport 8 giace ancora chiuso in qualche cassetto.
Mario Golf Super Rush. Non si può pretendere che un gioco di Golf sia il massimo dell’originalità, ma il titolo Nintendo è davvero troppo piatto, troppo convenzionale e troppo banalotto per non rappresentare una sonora delusione.
Gabriele Califano
A malincuore metto efootball 2022 in questa mia classifica, con la speranza che l’anno prossimo lo ritroveremo tra i top. Konami si è lanciata in un progetto grosso, dove per ora salvo solo il gameplay, ma il gioco completo tarderà a venire, inclusa ogni possibilità di “gustare” efootball 2022 al di fuori di quella che è la versione 0.9.1, difatti una demo. Ma ho ancora fiducia, seppur dovremo attendere mesi ancora.
Metto in questa mia classifica personale anche l’altro calcistico, FIFA 22: l’avevo preso in sostituzione di efootball 2022, e seppure mi sia anche piaciuto all’inizio, mi sono trovato dopo poche settimane a sprofondare nella noia, in avversari su cui stendo un velo pietoso e in un sistema online poco meritocratico. Occasione mancata, seppur alla fine le vendite diano ancora ragione a EA Sports.
Giuseppe Nebbiai
Da buon appassionato di racing game e titoli sportivi, risulta abbastanza scontato il fatto che il mio principale Flop del 2021 sia eFootball 2022. La produzione Konami, da come era stata presentata, doveva essere un netto passo avanti nella serie, con il passaggio al modello free-to-play che poteva davvero andare a rappresentare una grossa innovazione in un genere che vede ogni anno “nuovi” titoli che in realtà non portano novità ma vengono venduti a prezzo pieno. E invece questo piano, al momento, sembra essersi sciolto come neve al sole, con un gioco che alla fase attuale è una semplice demo, e tra l’altro fatta anche molto male su tutta la linea, a cominciare dai server, che creano parecchie difficoltà a trovare partite anche con una buona connessione, fino ad arrivare all’effettivo gameplay, che francamente ho trovato troppo brutto per essere vero.
La seconda grossa delusione del mio 2021 è invece Outriders, questo perché mi aspettavo davvero tanto dal gioco di People Can Fly e Square Enix, ma poi mi sono ritrovato a giocare ad un qualcosa di già visto, e che, specie all’inizio, ha avuto anche diversi problemi tecnici. Sebbene fosse un TPS con elementi MMO abbastanza buono, la delusione è arrivata dal fatto che dei server non eccezionali hanno davvero minato l’esperienza, e anche un supporto non proprio impegnato da parte dello studio ha portato il gioco a “morire” dopo pochissimo tempo dalla sua uscita. Una volta finito mi aspettavo parecchi contenuti endgame, e invece anche lì sono rimasto piuttosto deluso. Un vero peccato, che sa di occasione sprecata.
Alessio Palmieri
Di delusioni in questo 2021 credo di avere avute abbastanza sul piano videoludico, fra tutte sicuramente non un titolo ma principalmente il rinvio di una vagonata di lavorazioni che sicuramente avrebbero potuto allietarci in questi periodi difficili. Se proprio devo fare un nome non posso non menzionare Dungeons & Dragons Dark Alliance da cui sinceramente mi aspettavo molto di più. Nonostante il nome è risultato un gioco molto piatto,pieno di bug mal ottimizzato sia su PC che su console. Grande, anzi grandissima occasione sprecata da parte degli sviluppatori.
Essendo appassionato di giochi sportivi non posso non citare il flop dei flop degli sportivi videoludici: E-Football 2022, lanciato come free to play risulta essere poco più di un network test con una manciata di squadre, un gameplay approssimativo e un sacco di promesse non mantenute da parte di Konami. Se volevano affossare un brand ci sono riusciti.
Luigi Orazzo
E-football. Lo sconcertante simulatore calcistico di Konami è un’autentica punizione per chiunque abbia avuto la sfortuna di provarlo. Tecnicamente è un disastro e il gameplay è il punto più basso mai raggiunto da una saga storica. Free to play? No, grazie.
Hood: Outlaws and Legends. Le premesse per un titolo multiplayer divertente e originale c’erano tutte ed è difficile mascherare la delusione. Hood Outlawas and Legends pecca in ogni sua componente, a partire dall’inesistente bilanciamento dell’esperienza di gioco fino alle innumerevoli incertezze tecniche. Un manifesto della mediocrità.
La versione PC di Chernobylite ha mostrato un titolo intrigante, sorretto da un’ottima trama e con meccaniche survival accessibili e bilanciate. Caratteristiche presenti anche nelle edizioni console del gioco, purtroppo mortificate da un porting disastroso, vittima di un comparto tecnico impresentabile. Il trionfo dei bug.
Riccardo Ferrari
Purtroppo anche io come molti miei colleghi non mi posso esimere dall’inserire eFootball 2022 nella mia personale classifica dei Flop del 2021. Konami… come? Come mai? Dannazione PERCHÉ?? Perché hai dovuto trasformare uno dei più amati franchise di simulatori calcistici del settore in quello che è essenzialmente il meme più esilarante (e tragico) del 2021? A cosa diavolo stavate pensando??
Sono poi rimasto particolarmente deluso da Agatha Christie Hercule Poirot: The First Cases perché per molti versi non è un brutto gioco. La storia e i personaggi erano interessanti, ed era l’unico motivo per cui l’ho giocato. Tuttavia, il sistema di deduzione è uno dei peggiori che abbia mai incontrato, con molte delle connessioni logiche non accettate al posto di quelle più strampalate e no-sense. La maggior parte delle volte, tentare di fare deduzioni corrette era un processo angosciosamente frustrante di cercare di collegare ogni singola connessione possibile l’una con l’altra fino a quando il gioco non diceva che avevate ragione.
Ci vuole uno sforzo erculeo per far sembrare un clone di Doom ambientato nell’universo di Warhammer 40K così goffo e deludente. Necromunda: Hired Gun avrebbe potuto essere un enorme successo, uno sparatutto ignorante, rumoroso e divertente, ma è uscito in uno stato imbarazzantemente incompiuto. Almeno la colonna sonora metal era buona, immagino…
Ecco qua con tutta la nostra carrellata di titoli brutti o deludenti di quest’anno, ora non ci resta che aspettare speranzosi l’arrivo del 2022. A proposito, restate con noi per conoscere i videogiochi più attesi dalla nostra redazione per il 2022!