<Driiiiiiin!> Squilla il telefono. Numero sconosciuto. Rispondi, e dall’altra parte della linea ti viene posta in voce mascherata la domanda: <“Qual è il tuo film horror preferito”>?…
Ora, a meno che non si tratti di uno scherzo di cattivo gusto del vostro migliore amico, sappiamo già tutti che in realtà non possiamo che trovarci all’interno di un film della saga di Scream. Ebbene sì, a distanza di un anno dal rilascio del quinto film, il “duo” Matt Bettinelli-Olpin / Tyler Gillett torna a dirigere il sesto capitolo del franchise, Scream VI, distribuito in Italia dalla Paramount Pictures a partire dal 09 marzo 2023. Tra i principali membri del cast ritroviamo dal quinto film Melissa Barrera nel ruolo di Sam Carpenter e Jenna Ortega nel ruolo di Tara Carpenter, resa ormai famosa dal ruolo di “Mercoledì” nella fortunata serie “Wednesday”. Anche Courtney Cox, storica presenza nella saga fa il suo ritorno, assieme a Hayden Panettiere, ovvero Kirby Reed, sopravvissuta al quarto film. Grande assente nel cast è Neve Campbell, storica protagonista nel ruolo di Sidney Prescott ha deciso di non prendere più parte al progetto.
Prima di farvi sapere se Scream VI è il film perfetto per la vostra serata oppure no, vi lasciamo un brevissimo accenno alla trama. Tranquilli, qui gli spoiler sono vietati, ve lo garantiamo!
Sono trascorsi sei mesi dagli ultimi massacri avvenuti a Woodsboro. Sulla scia di quei brutti ricordi, le sorelle Carpenter e gli amici sopravvissuti cercano di ricostruirsi una nuova vita a New York City. Tara frequenta il college mentre Sam sembra essersi trasferita in città solo per tenere sotto controllo la sorella, a detta sua per proteggerla. La tregua è però breve perché anche nella Grande Mela le due sorelle si ritroveranno a fare i conti con Ghostface. Perché il passato riaffiora. Sempre.
Ci fermiamo qui per non rovinarvi la sorpresa e per sapere cosa succederà vi invitiamo ad andare al cinema, se possibile quello con lo schermo più grande che trovate nella vostra città!
Che siate fan o meno della saga, giunti al sesto capitolo è lecito chiedersi: “ma Scream ha ancora qualcosa da dirci?” La nostra risposta è in breve: sì! Ovviamente, il rischio di cadere nella ridondanza e di portare sullo schermo le solite idee trite e ritrite era molto elevato ma possiamo dirvi che, per la seconda volta, Bettinelli-Olpin e Gillett sono riusciti a creare un prodotto fresco e dinamico che riesce a intrattenere e divertire, proprio come ogni film commerciale statunitense si propone di fare.
Il film è una combo perfetta di nostalgia e innovazione. Già dalle primissime battute, infatti, sentiamo il classico squillo del telefono in “voce fuori campo” e la prima inquadratura è proprio quella di un telefono fisso che squilla, a indicare che quel fascino vintage del telefono tradizionale resiste ancora una volta nell’epoca degli smartphone in cui tutto è ormai pressoché digitale. Allo stesso tempo, il cambio generazionale già avviato nel quinto capitolo ci conferma che la saga sta lentamente prendendo una nuova piega, più commerciale e sempre più diretta alle nuovissime generazioni. Generazioni di ragazzi che non sono più ingenui come una volta. Ragazzi che, ricollegandoci alla frase in apertura della recensione, ci pensano ben due volte prima di rispondere a una telefonata da uno sconosciuto.
A questo giro trovare il colpevole sarà una vera e propria impresa! Potrebbe essere chiunque, il vicino di casa belloccio, il vecchio amico di infanzia, oppure un tizio sconosciuto che indossa una maschera da Ghostface mentre sei in metro alla vigilia di Halloween.
La piega di questo capitolo è dunque più commerciale, più violenta, con un occhio di riguardo in più alla spettacolarizzazione rispetto ai precedenti capitoli. A metà strada tra l’horror/thriller e la dark comedy, e perché no, con qualche sfumatura di “giallo”. Certo, gli “aficionados” più accaniti potrebbero trovar qualche appiglio sulla stesura e sulla caratterizzazione dei nuovi personaggi ma secondo noi questo film merita una possibilità, a prescindere che vi sentiate boomer, millennials o Gen-Z.
Per entrare più nel dettaglio nel sottotesto del film, il messaggio lanciato è il medesimo dei predecessori: si ironizza sull’assurda ossessione e venerazione dell’horror, sull’irrazionale “culto” della violenza propinato dai film di oggi. E lo fa nel modo più cruento e spettacolare possibile, in chiave meta-cinematografica. Perché Scream è in fin dei conti un film che parla di film, il cinema commerciale che parla di se stesso. In definitiva, stesso messaggio ma modo di comunicare differente, adattato alla cultura e alla società odierna.
In conclusione, voi cosa rispondereste alla domanda iniziale? Qual è il vostro film horror preferito? Per noi è davvero difficile dare una risposta assoluta, nel frattempo che ci pensate vi invitiamo a guardare Scream VI e cercare di scoprire chi si nasconde dietro la maschera di Ghostface.
E se proprio siete curiosi di saperlo e non ce la fate a resistere vi diciamo noi che il colpevole è….
Recensione redatta da Ruben Zumpano