L’amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. (Paulo Coelho)
Con questa citazione voglio introdurre lo speciale di San Valentino. Uno speciale che vuole parlarvi dell’amore nel mondo videoludico. Un articolo che non vuole essere una Top perché penso che non sarebbe giusto classificare delle storie d’amore. Relazioni così intense o così toccanti che rimarranno per sempre nei nostri cuori. Perché il medium videoludico non è fatto solamente da titoli in cui in cui si massacrano orde di nemici ma, a volte, è fatto anche di storie indimenticabili ed emozioni che vanno al di là del vero gameplay.
P.S. Nell’articolo ci sono vari spoiler, quindi state alla larga se non volete anticipazioni!
Yuna e Tidus – Final Fantasy X
Per molti si tratta della “migliore storia d’amore mai raccontata nei videogiochi”, quella dell’Invocatrice Yuna e il giocatore di Blitzball Tidus, nella fitta trama che si racconta su Spira in Final Fantasy X.
Ormai più di quindici anni fa, Tidus e Yuna, che nel dialetto di Okinawa significano “Sole” e “Luna”, ci hanno fatto vivere una storia d’amore che non ha eguali. Giovani, coraggiosi e maledetti da un destino crudele che li porterà inevitabilmente alla separazione.
Per molti è La storia d’amore, ed anche io mi chiedo se mai vedremo una storia d’amore raccontata meglio in futuro in altri videogiochi. Quella di Tidus e Yuna è una storia che non viene solo raccontata, ma che ci viene fatta vedere in una serie di filmati in CG in cui ci sono baci, lacrime, sorrisi, abbracci. I bellissimi dialoghi ci donano il senso tragico che si nasconde dietro il viaggio che compiono insieme, lui come Guardiano e lei come Invocatrice. Lei destinata alla morte e lui ignaro di tutto per gran parte della storia… fino alla decisione di compiere una scelta diverso, di provare a porre fine a questa spirale di morte che si sussegue da troppo tempo.
Fino ad arrivare ad un finale che ha commosso una generazione di giocatori, a tal punto da portare alla realizzazione di Final Fantasy X-2 per avere il lieto fine che tutti desideravano. Ma questa è un’altra storia. Noi vogliamo ricordare quel bellissimo primo bacio tra le acque del Lago di Macalania, con sottofondo le dolci note di Suteki Da Ne.
Nathan Drake e Elena Fisher – Uncharted
Un’altra bellissima storia d’amore è quella tra Nathan Drake ed Elena Fisher, protagonisti della saga di Uncharted.
Il nostro protagonista, un avventuriero spensierato e sfacciato dalla battuta sempre pronta (un Indiana Jones in versione sterminatore di eserciti), in un viaggio alla ricerca dei tesori del suo antenato Sir Francis Drake, incontra una reporter decisamente più matura di lui e con i piedi per terra. Benché si veda dell’interesse per bella Elena, il primo capitolo non lascia intravedere un futuro per i due. Aggiungeteci la presenza di Chloe Frazer, vecchia fiamma di Drake, e la breve storia con Elena sembra già archiviata. Vero, se non fosse per due fattori: la costante presenza di Elena nelle vicende e un discorso rivelatore degno di Oscar che il suo miglior amico, Sullie, fa sul chiudersi del terzo capitolo. La storia tra i due prende il volo e si trasforma in una vera storia d’amore. I due sono complementari l’uno per l’altra e le vicende del quarto capitolo rimarcano ciò.
Infatti dopo mille peripezie ed avventure i due riescono a sposarsi e a stabilire una relazione solida e duratura, costruita su tutti i pericoli affrontati, che hanno migliorato l’intimità tra le due parti, formando l’amore perfetto, il vero e proprio amore vissuto.
Jhonny e River – To The Moon
Non avete mai sentito o giocato To The Moon? Andate subito a rimediare. Non serve necessariamente una console di ultima generazione e un gioco AAA ad alto budget per avere un videogioco che vi segnerà l’anima. To the Moon non è altro che un viaggio, un percorso che ci porta ad esplorare varie soglie, vari aspetti della vita, che fanno parte anche della nostra vita ma che spesso non comprendiamo o a cui non diamo importanza. In questa avventura, infatti, ci verrà presentato Jhonny, un anziano signore ormai morente con un ultimo desiderio: andare sulla luna. Dovremo accontentare questa sua richiesta innestandogli un falso ricordo. Una volta che iniziato a scavare nella sua memoria per cercare di capire il motivo di questa sua richiesta, si viene a conoscenza del rapporto tormentato con sua moglie River, morta pochi anni prima. I due, a causa di un problema di River, hanno difficoltà nel comunicare. Più si scava nei ricordi di Johnny, più si scoprono dettagli significativi della moglie. Gli origami a forma di coniglio, la canzone, le strane domande. Tutto fa parte del puzzle che è la richiesta finale. E quando inseriremo l’ultimo tassello, saranno lacrime.
Chi ha giocato a To the Moon sa che questa storia è una storia di vero amore, un amore forse lontano dai sentimenti vissuti dagli umani dei nostri tempi e del nostro mondo, ma è un amore sincero. Un amore puro…
Carl e June – Last day of June
Che cosa siamo disposti a fare per salvare le persone che amiamo? Da questa domanda si dirama tutto ciò che è
Con un gioco di rimandi e metafore che inizia già dal titolo, Last Day of June parte sul finire di un giorno d’estate, quando, in riva al lago, June si appresta ad annunciare al proprio compagno il regalo più bello nella vita di una coppia. Un temporale interrompe l’idillio costringendo i due a ripararsi in auto e a iniziare un viaggio verso casa che li porterà da tutt’altra parte. Un salto avanti ci restituisce infatti Carl qualche tempo dopo: è solo e su una sedia a rotelle. Come nei primi minuti di Up, la meraviglia Pixar del 2009, la tragedia di quel viaggio interrotto è tutta nel non detto. I protagonisti sono pupazzi senza occhi: non servono parole e nemmeno volti per esprimere l’inesprimibile. Basta evocarlo per scoperchiare l’abisso lasciato da un giorno che avrebbe dovuto essere felice.
Ma come talvolta accade anche negli incubi più scuri, e nei sogni più belli, forse non tutto è perduto. Forse affrontando gli spettri del passato, i traumi che la memoria non riesce a nascondere del tutto, attraverso i quadri che June amava dipingere Carl potrà rivivere gli eventi e scriverne un esito diverso.
Last day of June è una piccola perla sviluppata sul suolo italiano, un’esperienza che racconta una storia d’amore struggente e bellissima, un titolo che ogni persona, appassionato o non del medium videoludico, dovrebbe giocare.
Wander e Mono – Shadow of the Colossus
Con l’ uscita del remake di Shadow of the Colossus uscito la settimana scorsa su PlayStation 4 tutti possono giocare forse il miglior titolo di Fumito Ueda. Ma in questo articolo mi concentro sui due innamorati, protagonisti del gioco. Non appena avvii il gioco si viene assaliti da molte domande.
Chi era Mono? Perché è morta? E come mai Wander vuole riportarla in vita? Perché per lui è così importante? Talmente importante da recarsi in una terra proibita con un’ arma sacra rubata, scendere a patti con una potente forza misteriosa che non comprende, combattere contro sedici creature titaniche contro ogni probabilità di vittoria, armato solo con la spada, un arco e accompagnato dal suo fedele destriero.
Wander non si fa domande, è trainato solo dalla volontà di riportare in vita Mono. Il come è irrilevante. Ad ogni vittoria contro un titano il suo corpo ne subisce i segni, però lui continua a procedere sentendo sempre meglio la voce di Mono che sembra volergli dire qualcosa. Però anche se i Colossi cadono uno dopo l’altro sotto i colpi di Waner, il destino che attende i due amanti è crudele ed atroce. Mono torna sì in vita, ma non si sa per quale motivo e non si saprà mai di preciso quale sia stato il suo ruolo in questa storia. E Wander… Wander finisce tramutato, in un bambino, con un paio di corna. I Bambini Maledetti di ICO, destinati a dover essere rinchiusi fino alla morte. Tuttavia, non si può non apprezzare l’incredibile sforzo di Wander, uno sforzo che rasenta la pazzia, ma che è spinto da un sentimento di bene… un sentimento profondo, un sentimento che, anche se non ne siamo certi, è di sicuro simile all’amore. Una storia muta, una storia senza voci, senza specchi, ma che riesce comunque a comunicare tanto.