Non so quanti di voi, nel lontano 2007, siano riusciti a giocare, sul proprio PC, il primo Crysis; uno di quei titoli che, se non avevi il computer utilizzato dalla NASA, non riuscivi nemmeno ad aprirlo da quanto fosse pesante in termini di prestazioni. A distanza di 4 anni dalla sua uscita però, pochi mesi dopo l’arrivo di Crysis 2 nei negozi, EA ha deciso di pubblicare il titolo anche su PS3 ed Xbox 360, solo in digitale, grazie all’utilizzo del motore grafico cryENGINE 3, molto più flessibile rispetto alla prima versione. Il ragazzo che vi sta scrivendo questa recensione l’ha scoperto pochi mesi fa, ed ha quindi deciso di comprarlo e di parlarne sul sito, con la prospettiva di recuperare anche i suoi successori nelle settimane a venire. Sono, quindi, pronto a raccontarvi la mia esperienza con uno degli FPS che reinterpretano questo genere e che, anche a distanza di molti anni e su delle console non proprio potentissime, riesce a catturare il giocatore con un gameplay vario ed avvincente, seppur con qualche problemino dal punto di vista grafico (come prevedibile).
Una Nanotuta su un’isola tropicale
La trama di Crysis ha inizio come una missione di recupero. Su un’isola tropicale in mezzo all’oceano sono stati rintracciati diversi archeologi americani, catturati dall’esercito coreano per lavorare su un progetto ancora segreto. Per salvare gli ostaggio e scoprire le intenzioni del nemico, l’esercito americano ha deciso di inviare la migliore squadra possibile, composta da diversi combattenti, compreso il nostro protagonista, “Nomad”; tutti equipaggiati con una sofisticata Nanotuta in grado di renderci più veloci, silenziosi e potenti. Poco dopo l’arrivo (abbastanza traumatico) sull’isola ci ritroveremo soli, a dover affrontare l’intera (o quasi) guarnigione nemica. E se questo non bastasse, scopriremo che il progetto tenuto segreto è in realtà una gigantesca astronave aliena pronta a risvegliarsi e a chiamare i rinforzi per conquistare l’intero pianeta. Insomma saremo uno contro tutti, umano potenziato contro tutto il resto. Per l’intera campagna, dalla durata complessiva di non più 8 ore, ci ritroveremo a uccidere centinaia di coreani ed alieni, utilizzando le nostri incredibili abilità come l’Invisibilità (configurata sul tasto “R1”), la Corazza (“L1”) e la Super-forza (sprigionabile tenendo premuto il tasto “R3”), e le varie armi presenti nel gioco tra cui le solite pistole, fucili d’assalto, fucili a pompa e da cecchino, nonché lanciagranate e un fucile rubato direttamente ad un alieno ucciso, efficace proprio contro questi ultimi. Potremo anche decidere l’approccio di ogni missione, sia esso stealth, ad armi spianate, dalla distanza o utilizzando uno dei veicoli presenti, come furgoni blindati, carri armati e barche. Come detto, il nostro Nomad sarà, per la maggior parte del tempo, solo, a combattere nemici su nemici, missione dopo missione. A differenza della maggior parte dei titoli di questo genere, però, Crysis non presenta una trama riempita di momenti iconici o con scene al cardiopalma, bensì si basa sul gameplay e sui vari approcci utilizzabili; una scelta a dir poco azzeccata, che rende questo gioco un gradino sopra.
Uno contro tutti
Il gameplay si basa sull’utilizzo dei poteri assegnati ad R1, L1, R3 ed L3 rispettivamente Invisibilità, Corazza, Super-forza e Super-velocità. Con L2 ed R2 si mira e spara, mentre la croce direzionale è adibita per accedere al binocolo, alla visione notturna e alla modalità di fuoco dell’arma selezionata. Una giusta miscela di tutti questi comandi renderà il titolo più o meno frenetico, con sparatorie a colpi di mitragliatrice fissa o uccisioni silenziose con un preciso colpo alla testa con una pistola silenziata. Giocato a livello difficile, il gioco risulta comunque un po’ banale, soprattutto dopo le prime ore, quando ormai si usano bene i poteri e si capiscono i limiti di un’Intelligenza Artificiale non troppo sviluppata. E’ un peccato che i nemici abbiano una vista da falco, infatti riusciranno ad individuarvi anche se siete nascosti nella radura a cento metri di distanza e sdraiati, rendendo indispensabile il continuo uso dell’Invisibilità. Cosa però impossibile, considerando che ogni potere vi abbasserà l’energia della tuta, facendovi tornare “normali” per qualche secondo nel caso in cui scendesse a zero. Oltre alle armi si possono afferrare (e lanciare, anche utilizzando la Super-forza) numerosi oggetti sparsi in ogni casa e in ogni angolo dell’isola, aumentando enormemente le possibili combinazioni per uccidere uno o più nemici. Si potrà, per esempio, correre incontro ad un avversario (con la Corazza attiva), prenderlo e scagliarlo contro il suo compagno per poi nascondersi dietro una staccionata e, ad energia recuperata, diventare invisibili per aggirare i restanti ed ucciderli da dietro. Tenete presente che ogni oggetto è distruttibile, così come le piante, rendendo non proprio sicuro qualsiasi riparo, sia per voi sia per loro. A bordo di un carro armato o imbracciando un lanciarazzi potremo radere al suolo ogni villaggio, ogni ostacolo che ci impedisce di avanzare. Inoltre ogni arma può essere modificata: tenendo premuto il tasto “Select” sarà possibile vedere tutte le parti modificabili della nostra bocca da fuoco, a partire dall’aggiunta o meno del silenziatore, il mirino da mettere, se utilizzare proiettili normali o incendiari e se incorporare un pratico lanciagranate sul sottocanna del nostro fucile o una semplice torcia. Non male per un gioco del 2007.
Crytek, l’azienda della grafica
Se nel 2007 bisognava avere un computer potentissimo per far girare, almeno decentemente, questo titolo, nel 2011, grazie al passaggio al cryENGINE 3, è stato possibile portare Crysis sulle console casalinghe, non senza, comunque, qualche compromesso. Un pop-up imbarazzante, micro freeze ad ogni salvataggio automatico, cali di frame rate (anche vistosi) durante le azioni più concitate, una minor texturizzazione e un abbassamento generale della qualità grafica sono alcuni degli aspetti con cui dovrete fare i conti durante la vostra avventura, ma sono sicuro che il gameplay riuscirà a catturarvi, soprattutto se imparerete ad utilizzare diligentemente tutte le abilità. Anche con tutte queste imperfezioni, il titolo targato Crytek si fa guardare, con una fisica ancora oggi invidiabile ed un colpo d’occhio sorprendente, per non parlare della realizzazione degli alieni, vero fiore all’occhiello dell’intera produzione. Ogni tipo di extraterrestre avrà le proprie caratteristiche fisiche e comportamentali che, tralasciando l’IA, vi lascerà di stucco. Un doppiaggio ed una colonna sonora complessivamente buoni sono il perfetto contorno per una produzione che, se siete amanti del genere, vi consiglio di recuperare.