Non manca molto tempo all’esordio su PC, Playstation 4, Xbox One e Nintendo Switch di Shape of the World, titolo sviluppato da Hollow Tree Games, che si prospetta un’esperienza del tutto peculiare. Ho provato una demo del titolo, fornita tramite Steam key, e ora vorrei parlarvene cercando di trasmettervi quello che ho visto ed esperito. Non si tratta di un’impresa semplice, affatto. Il motivo è che Hollow Tree ha confezionato uno di quei prodotti che è estremamente difficoltoso definire “videogioco”. Come saprete, questa, almeno per me, non è una caratteristica negativa: anzi, chiama in causa tutta una serie di elementi necessari per proseguire in una riflessione sul tema, per giungere ad una nuova concezione del mondo videoludico, ancora così etichettato e oggetto di pregiudizi.
Ma andiamo a parlare del gioco. Di cosa si tratta? Possiamo innanzitutto, per facilitare le cose, andare ad includerlo nel genere dei cosiddetti “walking simulator“. Il titolo di per sé già ci anticipa in parte l’idea di questa esperienza: “shape of the world”, ovvero “forma del mondo“. Non una forma statica però, perché come vedrete una volta iniziato, il mondo intorno a voi si “plasmerà” rispondendo al vostro movimento. Gli alberi, le piante, gli animali compariranno di fronte a voi, e interagendo con alcuni elementi dell’ambiente potrete fare in modo che esso cambi ulteriormente, concedendovi di avanzare. Non c’è di certo un fine o una meta, solo una sorta di “portali“, attraversando i quali darete via ad un ulteriore cambiamento intorno a voi. Il mondo non è realistico, affatto, è anzi totalmente onirico, pregno di colori cangianti e delicati. Nello stesso modo non è “morto”, anzi è popolato di creature che reagiranno al vostro movimento, in maniera diversa. Da quello che si è capito dalla breve demo, ci sarà la possibilità di sbloccare delle sorta di abilità. La prima e l’unica che ho potuto provare è legata alla crescita di alberi: tramite un semplice pulsante, si potranno gettare semi che immediatamente daranno origine ad una pianta, modificando ulteriormente la “forma del mondo”.
Ma soffermiamoci un attimo sul concetto stesso che il gioco trasmette e di cui è pregno: noi, gli osservatori – i giocatori – , non siamo semplici spettatori che esplorano un ambiente, ma gli diamo forma, tramite il nostro sguardo. Non siamo elementi passivi, siamo noi stessi che guardando doniamo esistenza alle cose. Il concetto, seppur semplice, si basa su alcune complesse considerazioni sul mondo e sull’esistenza, che fanno a capo alla fisica quantistica. L’idea che un elemento esiste non in quanto tale, ma in quanto il nostro stesso sguardo lo fa esistere. Il gatto nella scatola è vivo e morto allo stesso tempo, poiché il nostro sguardo non ha ancora posto in essere il suo stato. Così si comporta Shape of the World: il “mondo” e la sua forma non esistono finché non li plasmiamo con il nostro sguardo. E, in seguito, con la nostra azione.
Il discorso dunque si conclude con una considerazione: seppur complesso considerare Shape of the World come videogioco, mi sento di concedigli a tutti gli effetti il titolo di “esperienza videoludica“. Un’esperienza che si prospetta complessa (a livello concettuale, non di certo a livello di gameplay), e possibilmente profonda, se gliene darete la possibilità. Ma non solo: l’atmosfera creata anche tramite il sonoro, non è affatto invasiva, creando quindi anche la possibilità di rilassamento del giocatore stesso. Non sarà qualcosa di adatto a tutti, poichè – ed è normalissimo – non tutti noi abbiamo voglia o bisogno di esperienze simili.
Non posso fare altro che concedere quindi dicendovi che se il discorso che ho fatto vi è risultato interessante, allora Shape of the World potrebbe essere qualcosa che fa per voi. Altrimenti, di dirigere la vostra attenzione verso qualcos’altro, senza alcun problema.
Shape of the World sarà disponibile a partire dal 5 Giugno su PC e Playstation 4, dal 6 Giugno su Xbox One e Nintendo Switch.