Si può certamente dire che la saga di Assassin’s Creed abbia quasi solamente beneficiato della fatica Origins, che ha dato una bella ventata d’aria fresca alla linea temporale degli Assassini che abbiamo amato ed odiato negli ultimi 11 anni. Ma già riguardo Odyssey, il pubblico non sembra essere ottimista o speranzoso quanto lo è stato col sopracitato collega: sono già parecchi gli utenti che lamentano una mancanza di impegno da parte di Ubisoft, dopo aver considerato la data d’uscita fissata addirittura per meno di un anno dall’uscita del cugino egiziano, e questa non è l’unica ragione per cui risale velocemente lo scetticismo tra chi parla di AC. Ai numerosi commenti al trailer o agli articoli che parlano di Odyssey, sulla linea “Oh great, it’s Origins, but settled in Greece“, “Potevano chiamarlo <<AC: Origins in grecia>>”, e chi più ne ha più ne metta, adesso si aggiungono infatti ennesime critiche legate alle recenti dichiarazioni di Scott Phillips. Ecco in sintesi le parole del Game Director di Odyssey:
Credo che siamo riusciti a raggiungere la migliore e più divertente versione di Assassin’s Creed che sia mai stata giocata su gamepad. E se volessimo andare oltre, e parlassimo di cosa consentiremo sul piano di opzioni, di roleplay, di scelte, di immersività emotiva e narrativa…non vedo l’ora che i giocatori ci possano mettere mano. Ho fiducia che ciò porti AC su un livello completamente superiore riguardo interattività, scelte, dinamismo, e sul fare dello scenario storico il tuo terreno di gioco. La Grecia di Odyssey non è solo un posto in cui assisti ad un video con Socrate presente: gli poni domande, scavi nella sua filosofia. Perché pensa in quel modo? Puoi fare tuo questo mondo, studiarlo e sperimentarlo profondamente, come non credo abbiamo mai fatto nel passato.
Ora, di questa citazione, i giocatori lamentano parecchio, spesso sollevando il dubbio in maniera molto scettico-pessimista: molti sottolineano che “Nel 2018 il team di AC non può emozionarsi così sul piano della giocabilità, ha solo avuto da recuperare rispetto alle componenti action della concorrenza, ed anzi era ora che facessero passi avanti“. Altri si chiedono quanto AC potrà davvero rivaleggiare con altri giochi sul piano delle scelte e sul dinamismo, sottolineando che siano caratteristiche molto più centrali in altri titoli, e quindi presumibilmente più curate. Altri ancora storcono il naso alle parole di Scott riguardo Socrate, tra cui spicca la frase “È davvero fantastico che ogni AC rechi con sè delle vere e proprie lezioni di storia, ma sentire il Game Director dire cose come “Perché pensa in quel modo?” riguardo Socrate, mi puzza un po’ di carenza di contenuti“.
Potremmo continuare a lungo, ma la verità è che nonostante tutto, bisogna ricordare che questi sono solo commenti a caldo di semplici utenti: non di critici, non di persone che hanno testato il gioco. Quindi si possono leggere le loro parole per riflettere sulla questione, ci possono anche strappare un sorriso, ma non dimentichiamoci che le critiche ed i giudizi devono sempre, obbligatoriamente essere frutto di una precedente prova. Fino ad Ottobre quindi, prendiamo critiche ed elogi con le pinze.