Siate sinceri: chi di voi, almeno una volta, non ha sognato che il mitico parco dei dinosauri di Jurassic Park fosse reale? Non so quanti risponderanno che sì, hanno sempre sognato di poter vedere un Brontosauro a un palmo dal proprio naso. Purtroppo o per fortuna la fantomatica idea che da un pezzo di ambra antico milioni di anni con intrappolata al proprio interno una zanzara che aveva giust’appena banchettato sul dorso di una delle mastodontiche creature giurassiche si possa senza troppi problemi estrarre il DNA di un dinosauro per poi clonarlo… bè, non è poi così realisticamente verificabile. Ma di certo non ci piace Jurassic Park perché è realistico. Ci piace Jurassic Park perché ci sono i dinosauri. Punto. I DINOSAURI ragazzi.
Frontier Development ha dunque deciso di proporci una possibilità: gestire il nostro personale parco per dinosauri, in Jurassic World Evolution (disponibile su PC, Playstation 4 e Xbox One). Avremo una base di partenza di pochi edifici (quelli più basilari, come il centro di ricerca e il laboratorio), da cui partire per costruire il nostro mastodontico parco. Andiamo quindi a vedere, cercando di analizzarne diversi aspetti, come se la cava questo gestionale.
I dinosauri costano
Il concetto di partenza è di per sé molto semplice: una volta lanciato il new game il mitico Dottor Ian Malcom (alias Jeff Goldblum) ci accoglie immediatamente, invitandoci a fare molta attenzione nel come decideremo di sviluppare il nostro parco. Naturalmente il fine è quello di fare soldi, e questo ci viene immediatamente ricordato dall’amministratore, che ci invita a collaborare con le varie divisioni di sviluppo per cercare di costruire al meglio tutte le strutture disponibili per un parco efficiente e pronto ad accogliere migliaia di persone.
La prima parte è una sorta di tutorial, in cui ci vengono dati dei compiti piuttosto semplici da portare a termine, come costruire un centro per le spedizioni o incubare un determinato dinosauro per poi rilasciarlo. La progressione nel gioco è data in sostanza da “missioni” che ci vengono date, sotto forma di contratti, dalle tre divisioni: quella scientifica, quella dell’intrattenimento e quella della sicurezza. Completandole, oltre che migliorare la valutazione del nostro parco, otterremo anche una certa reputazione presso ognuna di queste divisioni, che ci aiuterà mano a mano che progrediremo e le cose da gestire si moltiplicheranno. Sarà importante anche contare sull’aiuto dei ranger (questi potranno compiere diverse azioni, come curare i dinosauri feriti), le cui pattuglie potrete controllare anche direttamente, girando nel parco e entrando nei recinti per risolvere le problematiche.
Potremo quindi costruire le varie strutture (come l’hotel, oppure l’edificio dedicato alle emergenze e così via) ponendo attenzione a diversi elementi. Innanzitutto il lato economico: ogni struttura ha un costo di costruzione ben preciso e dovremo tenere d’occhio il nostro budget se non vorremo finire in rosso. Fortunatamente (o forse no…) la cosa non risulterà troppo difficile, dato che le entrate saranno piuttosto costanti e cospicue. Varieranno naturalmente in base al numero e al tipo di strutture del parco.
Chi non vorrebbe vedere un T-Rex?
Veniamo quindi all’elemento cardine di tutto il gioco: i dinosauri. Naturalmente alla partenza del gioco non ce ne saranno ancora a popolare il parco. Quello che dovremo fare quindi è incubarli nel laboratorio e poi rilasciarli nel loro recinto. Inizialmente avremo a disposizione il recinto dedicato agli erbivori, di certo non i dinosauri più interessanti, ma quelli più semplici da gestire per un parco agli inizi. Per incubare un dinosauro sarà necessario ottenerne il DNA: questo sarà possibile grazie alla costruzione dell’edificio per le spedizioni, che potranno essere commissionate per partire alla ricerca di fossili da cui estrarre il DNA. Una spedizione richiederà di media alcuni minuti, in seguito una volta ottenuti i fossili sarà possibile estrarne le informazioni genetiche tramite il laboratorio di ricerca. Naturalmente, più fossili utilizzeremo mano a mano, più aumenterà la percentuale di DNA disponibile. A partire dal 50% il dinosauro potrà essere incubato (più bassa è la percentuale, tuttavia, più bassa sarà la possibilità di successo).
Una volta rilasciati i dinosauri nel loro recinto, non sarà di certo finita lì: dovremo fare attenzione a nutrirli, a curarli da eventuali malattie e a intervenire in caso di fuga dal recinto. La suddetta fuga causerà naturalmente panico nei visitatori, ma non preoccupatevi: se avrete costruito l’edificio apposito, tramite un semplice comando una squadra sarà pronta ad intervenire. Gli animali sono la vostra fondamentale fonte di profitti e visite, abbiatene cura!
Questa è la mia isola!
Alla partenza avrete a disposizione una sola isola (su cinque), con uno spazio anche abbastanza ristretto. Tuttavia non temete, una volta che riuscirete a raggiungere il grado necessario (costruendo e sviluppando edifici, facendo ricerche, oltre che incubando e rilasciando dinosauri) sbloccherete mano a mano le altre quattro, e da lì potrete sbizzarrirvi con recinti ed edifici di ogni genere. E una libertà abbastanza ampia: potrete anche decidere, in un momento di follia, di aprire tutti i recinti e vedere cosa succede… Una cosa molto piacevole del titolo e che rende l’esperienza anche più realistica è il fatto che “zoomando” si avrà la possibilità di osservare il traffico delle persone, che entrano ed escono dagli edifici, e anche seguire i vostri stessi dinosauri, i cui modelli davvero ben realizzati, continueranno a gironzolare per il loro recinto.
Naturalmente, proseguendo nel gioco, si dovrà anche fare attenzione al tipo e alla quantità di dinosauri da rilasciare in un recinto: di certo mai erbivori insieme a carnivori, ma alcuni tipi di dinosauri risultano litigiosi anche con i propri simili, quindi sarà importante prestare attenzione. La quantità di specie disponibili è davvero buona, si va dal Triceratopo fino ai più classici Velociraptor e Tirannosaurus Rex, [spoiler title=’Spoiler’ style=’default’ collapse_link=’true’]fino al di recente rilasciato Indoraptor (la nuova specie introdotta in Jurassic World: Il Regno Distrutto).[/spoiler] Un catalogo niente male quindi, tramite il quale sbizzarrire le vostre fantasticherie da bambini (e non solo). Anche le condizioni climatiche avranno la loro importanza, e ci saranno alcuni edifici preposti esattamente a proteggere visitatori e strutture da eventuali tempeste. Dovrete anche provvedere alle eventuali riparazioni necessarie, e al rischio di fuga degli animali.
I soldi non crescono sugli alberi… o sì?
Il lato puramente gestionale del tutto è piuttosto semplice. Il rischio di rimanere al verde è davvero davvero basso, a meno che uno non decida di costruire decine di edifici uno dietro l’altro. Portare a compimento i compiti dei contratti delle varie divisioni ci garantirà un certo numero di entrate, che saranno naturalmente da aggiungere al rendimento economico del parco.
Molto positiva la profondità del sistema, che consente al giocatore di gestire praticamente ogni dettaglio: moltissimi edifici tra cui scegliere, le centrali elettriche, i piloni di energia, le strade, la quantità di upgrade disponibili per ogni edificio. Questi ultimi potranno essere ottenuti grazie al centro di ricerca, nel quali saranno disponibili moltissimi potenziamenti di diversi aspetti della gestione del parco. Lato un po’ dolente per quanto riguarda la versione console è naturalmente la gestione dei controlli: con il pad non è certo godibile come con mouse e tastiera, e questo risulta un pochino limitante per quanto riguarda la sensazione di libertà gestionale (banalmente in riferimento alla velocità di passare da un elemento all’altro: su PC fattibile tramite un semplice clic, con pad molto più macchinoso).
Habla italiano?
Vorrei porre purtroppo l’accento su quello che considero un problema abbastanza limitante, e in parte grave, che ho riscontrato nella versione (digitale) che dovrebbe essere quella italiana del gioco (testato nel mio caso su Xbox One). Una volta installato e fatto partire, la sorpresa: il gioco era in tedesco. Cercando tra le opzioni, non ho trovato quella per cambiare la lingua (che effettivamente non c’è). La soluzione è stata dover impostare la lingua della console in inglese, così da poter giocare per o meno in una lingua che conoscevo. Trattandosi di un gestionale comunque con una sua complessità, il fatto che non solo non sia localizzato in italiano, ma che il gioco parta addirittura in tedesco, è piuttosto grave.
In conclusione
Jurassic World Evolution è un buon gestionale, non c’è che dire. Profondo, accessibile (un po’ meno su console, ma solo per la macchinosità del controllo con pad) e regala davvero la sensazione di stare gestendo un parco di dinosauri come si deve. Dall’altro lato il livello di sfida non è particolarmente elevato, e le missioni date dalle divisioni tendono a ripetersi. Graficamente non si grida al miracolo (almeno su console) ma i modelli degli edifici e soprattutto dei nostri amici giurassici sono molto ben realizzati. Il problema della lingua abbassa purtroppo il voto finale, ma comunque se conoscete bene l’inglese e apprezzate i gestionali, ci sentiamo di consigliarvelo. Saprà occuparvi per diverse ore.
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