La conferenza di Bethesda, durante l’ultimo E3 di Los Angeles, era sicuramente tra le più attese. Tutti si aspettavano l’annuncio di un nuovo episodio dell’universo “Elder Scroll” (che c’è stato, seppur striminzito) ma, le immagini a tema “atomico” pubblicate sul sito ufficiale della software house, pochi giorni prima della presentazione dei nuovi titoli, avevano erroneamente portato a pensare che fosse invece “Fallout V” il gioco pronto ad essere svelato.
Il 18 Novembre 2018 uscirà Fallout 76 che, non riprenderà l’intreccio narrativo del quarto capitolo della serie, bensì opterà per una “deviazione” di percorso, ponendosi come un prequel completamente on-line.
Trama
La storia, ambientata in West Virginia, si svolgerà quasi un secolo prima delle vicende narrate in “Fallout 4”, collocandosi praticamente all’inizio della saga, pochi anni dopo che un’esplosione atomica cambiasse per sempre il nostro pianeta. I superstiti emersi dal Vault 76 dovranno subito fronteggiare una nuova minaccia mutante, cercando nello stesso tempo di collaborare alla costruzione di un nuovo mondo. Questa in breve la trama del nuovo episodio, che manterrà gli elementi rpg tipici della produzione, integrandoli con un’inedita anima multigiocatore.
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Multiplayer
Nell’enorme mappa di Fallout 76 (quattro volte più grande del precedente capitolo), non troveremo personaggi controllati dalla IA, bensì solo altri giocatori che parteciperanno alla sessione. Spetterà a noi decidere se collaborare alla sopravvivenza nel nuovo scenario post-apocalittico o attaccarli per impossessarci delle loro risorse. Entrare in squadra con altri “umani” fornirà dei notevoli vantaggi, quali la possibilità di affrontare mostri di livello lievemente superiore al nostro, aumentando cosi le scorte utili al potenziamento del rifugio “comune”.
Il nostro Vault oltre ad aver bisogno di modifiche necessarie al miglioramento della vivibilità dei suoi occupanti, esigerà armi difensive indispensabili a prevenire gli attacchi dei mutanti e degli altri giocatori. Nelle fasi avanzate sarà possibile acquistare anche delle piccole stazioni missilistiche utili al bombardamento dei rifugi avversari. Ovviamente anche la vostra “abitazione” potrà essere bersagliata dal nemico. Un segnale di allarme vi avviserà dell’imminente attacco, permettendovi di recuperare lo stretto indispensabile (nei limiti dello spazio disponibile nell’inventario) e soprattutto di salvare la pellaccia.
Il danno che subirete sarà praticamente irreparabile, il terreno sarà avvelenato per sempre dalle radiazioni, trasformando in dannosa ogni coltivazione o falda acquifera, la crepa nel suolo che ne conseguirà, sarà il nido di nuove mostruose creature.
Visto così Fallout 76 penalizzerà i giocatori che avranno poco tempo da dedicargli, il che è vero solo in parte. La mappa di gioco, divisa in macro aree, vi mostrerà sempre l’abilità richiesta per esplorarle e nessuno potrà attaccarvi fin quando non avrete raggiunto il quinto livello. Al momento non sappiamo dirvi se questo espediente basterà ad evitare la frustrazione di essere continuamente uccisi e depredati da giocatori più forti, solo una prova “joypad alla mano” potrà fugare ogni dubbio.
Bethesda è disponibile ad adottare il “cross-play” sul titolo ( unire tutte le piattaforme di gioco sotto un unico “server”) ma le reticenze della Sony al riguardo sono dure a morire. I motivi che spingono la casa nipponica a declinare ogni proposta in questo senso, sono ancora ignoti. Da appassionati di videogames quali siamo, non possiamo che sperare in un ripensamento, che permetta la realizzazione dell’ universo post apocalittico più grande e variegato di sempre.