Per noi amanti del calcio l’approssimarsi di fine estate significa l’inizio del campionato, la chiusura del calciomercato e di conseguenza l’approdo sulle nostre console casalinghe del nuovo Pro Evolution Soccer, arrivato all’edizione 2019, al quale da qui in avanti ci riferiremo come PES 2019.
Diciamocela tutta, per chi ha giocato ai vecchi Winning Eleven, oppure ancora prima a ISS Pro, e che probabilmente oggi ha attorno ai 30 anni, l’appuntamento con ogni PES nuovo è immancabile! E ogni anno Konami riesce a sfornare un gioco che delizia molti palati fini e amanti di questo sport, che possono goderselo anche in maniera virtuale nelle serate autunnali ormai prossime. Quali novità ha sfornato Konami in PES 2019 per i suoi fan? Diamo un’occhiata insieme.
MyClub rinnovato
Ormai nel 2018 sappiamo tutti che il pezzo forte di ogni gioco che si rispetti deve essere la parte online. E in questo PES 2019 dà il meglio di sé. È stato rivoluzionato il sistema per avere i giocatori, passando dai 10.000 GP (moneta virtuale di PES) per agente, dove si riceveva un giocatore a seguito di una sorta di lotteria, ai 25.000 di quest’anno, necessari per comprare un agente che darà stavolta tre giocatori da un pool di 450 giocatori corrispondenti a dei requisiti, oppure dall’agente settimanale.
Sono stati introdotti i giocatori della settimana, giocatori che hanno giocato bene nel fine settimana coi propri club e che si possono pescare con le monete d’oro, farmabili accedendo ogni giorno al myclub di PES 2019 o raggiungendo dei record (oppure che si possono comprare tramite lo shop). Questo ha scatenato non poche polemiche tra gli appassionati di PES 2019, infatti Konami ha aperto la strada ai cosiddetti utenti “shopponi”, che comprano monete e quindi hanno più possibilità di pescare giocatori speciali e top player.
Master League
Se molti hanno storto il naso per la questione utenti shopponi e anche per i lagger, che creano non pochi problemi a chi vorrebbe cimentarsi in qualche partita di sera dopo una giornata dura di lavoro o di studio, Konami ha la risposta pronta. Ci sono infatti le varie modalità offline, tra cui spicca l’amatissima Master League, che negli anni ha subito un vero e proprio restyling, fino a raggiungere vette importanti di simulazione anche manageriali (nei limiti ovviamente, parliamo sempre di un simulatore di calcio giocato).
Personalmente devo dire che con PES 2019 ho ripreso a giocare con maggiore regolarità alla Master League, che per anni avevo abbandonato, dato che ritenevo l’online l’unica cosa per cui valesse la pena giocare al calcistico targato Konami. Invece quest’anno la Master è sorprendente, passi partite a soffrire con le piccole, partite vinte con le big del campionato, trattative estenuanti per trattenere i propri giocatori o comprarne di altri… Insomma Konami è riuscita nel ridare ai suoi fan il gusto di giocare le modalità offline e ha restituito alla Master League i fasti di un tempo.
Licenze, una nota dolente per Konami…
Lato licenze. Konami ha fatto un lavoro impressionante nell’acquisirne molte, seppur di campionati minori; sono aumentate le squadre partner, oltre ai giocatori testimonial, ma purtroppo molti hardcore gamer hanno storto non poco il naso alla notizia che big del calibro di Real Madrid e Juventus, o dell’intero campionato di Bundesliga, abbiano nomi fake, o peggio alcuni giocatori manchino del tutto nel gioco.
La cosa positiva che contraddistingue PES però è il face scan, ogni giocatore di cui si ha licenza è perfettamente riprodotto, incluse leggende del calibro di Beckam, Maradona, Cruijff, oltre ai famosissimi Messi, Neymar, Mbappè.
Il fatto di avere qualche licenza in meno si sopperisce in un solo modo…
Giocabilità e grafica ai massimi livelli!
Avete capito bene: se può far storcere il naso ad alcuni la questione licenze, dal lato giocabilità PES 2019 metterà d’accordo i più. Al giocatore sarà richiesto di ragionare su ogni palla, su ogni passaggio, di non tentare dribbling avventati oppure uno-due improbabili, lanci nel vuoto…
Se siete dei sostenitori del ‘Guardiolismo’ (o Sarrismo/Sarriball come va di moda ora) PES 2019 è il gioco che fa per voi. Le verticalizzazioni risultano infatti molto difficili, come anche i passaggi in profondità e beffare un difensore in velocità non sarà facile. Proprio per questo quando vi riuscirà proverete una soddisfazione unica. Se poi doveste riuscire a superare un difensore e trovarvi a tu per tu col portiere, scordatevi di segnare facile, anzi, il portiere potrebbe sfoderare un balzo felino o una presa plastica che vi strozzerà in gola l’urlo in gola!
Anche graficamente Konami ha fatto un lavoro di tutto rispetto: considerato che lo gioco su una PS4 del 2014, la grafica è già molto bella e godibile, se poi aveste la fortuna di avere una PS4 pro o XBOX One X e una tv 4k dai 40” in su, in quel caso sareste giustificati se doveste talvolta preferire giocare a PES alle uscite serali, soprattutto in quelle serate gelide!
Considerazioni finali
Ci troviamo di fronte a un gioco che ovviamente non è perfetto, ma che la perfezione talvolta la rasenta, anche se non mancheranno situazioni che susciteranno talvolta ira o ilarità. Devo dire che nelle prime intense settimane di gioco a PES 2019 non ho notato bug, né grossi difetti nell’IA. I valori overall dei giocatori sono perlopiù in linea con le loro doti reali, le movenze soprattutto dei più conosciuti sono molto simili alle controparti in real life e la giocabilità come detto se amate il tiki taka o quantomeno giocare in maniera ragionata, avrete davvero di che divertirvi, da ora fino a PES 2020! Buon game a tutti! Be a Natural Born Gamer!