Ci perdonerà il buon Guido Meda se abbiamo preso in prestito una delle sue frasi più famose, ma è perfetta per calarci nel mondo di RIDE 3, prodotto dalla software house italiana Milestone. Si tratta del terzo capitolo della serie, che fa da alternativa a MotoGP, serie annuale dedicata al campionato mondiale di motociclismo su licenza, ma che comunque attinge a piene mani da questa e anche da un’altra serie di titoli molto famosa: Gran Turismo.
Il gioco di corse si propone infatti come un perfetto anello di congiunzione tra le due serie sopra citate. Il primo capitolo di RIDE risale al 2015, mentre il secondo capitolo è arrivato lo scorso anno. Quest’anno Milestone ci riprova, dato comunque il discreto successo che questo titolo ha ottenuto nel corso del tempo, ma che non è mai stato esente da critiche.
La software house italiana sarà riuscita a spazzare via le critiche? Scopriamolo insieme!
Modalità di gioco
Diciamolo subito: RIDE 3 è pieno zeppo di cose da fare. Il gioco inizia in maniera canonica, in perfetto stile Milestone. Si crea un pilota personalizzato e poi si va subito in pista, a bordo di una MV Agusta F4 Panigale, la nuova moto supersport prodotta dall’azienda italiana, nonché moto di copertina del titolo.
RIDE 3 si apre quindi al gioco vero e proprio: vengono infatti mostrate tutte le modalità. Queste sono davvero molte, ma la principale è la Carriera, che è stata rivista rispetto ai capitoli precedenti: si è passati da una progressione lineare ad una gestione fatta a volumi e livelli. Questo permette di non dover necessariamente seguire le varie categorie di gara, ma si avanza nei livelli vincendo gare e accumulando stelle. Si tratta di una novità gradita, in quanto permette di personalizzare la propria esperienza di gioco. Molto utile, specie se siete agli inizi, e non avete giocato mai a RIDE o a MotoGP, è la sezione tutorial, che troverete sotto al primo livello, che vi aiuterà a capire come affrontare al meglio le piste. Ma soprattutto vi permetterà di guidare tutte le categorie di moto presenti nel gioco. Va però detto che le novità rispetto ai precedenti capitoli se non terminano qui poco ci manca.
Questo però non implica che RIDE sia un titolo noioso, assolutamente no. Come detto le cose da fare sono molte, oltre alla Carriera infatti abbiamo anche altre modalità, come le Modalità veloci, che permettono di creare la propria gara personalizzata. Presente ovviamente il multiplayer, che può essere locale e online. Un’interessante opzione è quella delle Sfide della settimana, aggiornate periodicamente, che vi faranno affrontare delle gare specifiche con moto specifiche.
Per quanto riguarda le moto presenti, abbiamo più di 200 modelli disponibili, divisi tra i marchi più famosi del mondo, come Honda, Kawasaki, Ducati e molti altri. Queste si dividono a seconda del loro modello: abbiamo moto stradali, da corsa, naked, supersport, endurance e cafè racer, quindi una discreta varietà. Tutte sono personalizzabili attraverso l’Editor livree e possono anche essere potenziate nelle loro prestazioni, attraverso un menù di personalizzazione che permette di migliorare la componentistica di tutta la moto, dal motore fino alla trasmissione, ma anche le ruote. È stato aumentato il numero di tracciati presenti, che sono ben 27, ma contengono varianti che portano il numero di località a 50.
Giocabilità
La sensazione però che si avrà durante tutto il tempo che passerete in compagnia di RIDE 3 sarà proprio quella di un “more of the same”, sempre le stesse cose. È pur vero che sono aumentate le moto disponibili e anche i tracciati, ma si tratta di aggiunte importanti fino a un certo punto, in quanto a livello di gameplay non è stato aggiunto praticamente nulla.
Questo viene confermato anche dalla sensazione che si avrà pad alla mano. Il gioco riprende lo stile di Gran Turismo, come detto, nella sua impostazione, ma per il resto è come MotoGP. Questo lo si nota anche nell’aspetto della giocabilità. Lo stile di guida è ripreso dall’altra grande produzione Milestone, ma è stato appesantito, nel senso che le moto, ovviamente, sono meno reattive delle moto sportive, e questo rende il titolo molto impegnativo, specie se si imposta la simulazione della fisica su “Pro”. Il tutto però viene mitigato dal Rewind, utilizzabile quante volte si vuole per correggere i propri errori. Questa scelta, personalmente, la reputo incomprensibile, in quanto si rende difficile il gioco, ma basta premere R1 e tutto si annulla. Possiamo quindi dire che il modello di guida in questo titolo si pone a cavallo tra arcade e simulazione, riuscendo ad essere molto impegnativo, specie quando si guidano moto molto potenti, richiedendo quindi un livello di attenzione alto, anche solo per riuscire a far entrare la propria moto in curva.
Un’altro elemento preso direttamente da MotoGP è la gestione della fisica delle collisioni, che è forse uno dei problemi più grossi del titolo: nei contatti con le altre moto può capitare di tutto. Tranne la caduta dell’avversario, mentre voi al minimo contatto vi troverete costretti a premere R1, riavvolgere il tempo, e trovare il modo per non sbattere da nessuna parte. Questo a volte può essere frustrante, in quanto comunque di “contatti spalla a spalla” nel mondo delle moto se ne vedono ad ogni gara, ma non sempre portano a cadute.
A livello invece di intelligenza artificiale anche qui vediamo una ripresa da MotoGP, ma almeno possiamo notare una certa differenza: ai livelli più alti gli avversari sono davvero molto aggressivi e sapranno mettervi in difficoltà, anche se va detto che ai livelli più bassi gli avversari tendono ad essere dei birilli (di marmo) che possono essere agilmente superati.
Grafica e comparto audio
Passiamo ora all’analisi del comparto video e audio. Per quanto riguarda la grafica di base del titolo, possiamo dire senza nessun problema che la riproduzione dei modelli delle moto è pazzesca. L’Unreal Engine 4 ricrea le livree dei modelli più famosi del mondo in maniera semplicemente magnifica e lo stesso vale per i modelli dei piloti, con la definizione degli abiti davvero molto buona. Anche gli effetti atmosferici sono davvero molto apprezzabili: ad esempio la pioggia, da sempre uno dei problemi più grandi dei titoli Milestone, adesso è riprodotta alla perfezione e va ad inficiare anche sul gameplay, rendendo davvero difficile guidare. Cosa che accade anche quando si corre al tramonto: bisogna essere attenti a non beccarsi sullo schermo il riflesso della luce solare sulle cromature delle moto, in quanto sono molto fastidiose per gli occhi e magari possono indurre all’errore in pista.
Per il resto anche le piste sono riprodotte fedelmente, sia sull’asfalto ma anche nelle vie di fuga, dove abbiamo erba o ghiaia, queste però alle volte tendono ad essere meramente estetiche, nel senso che se si accelera fuori dalla pista spesso non si hanno effetti negativi, la moto continua ad andare come se nulla fosse. Unico vero ENORME problema della riproduzione delle piste è il pubblico, se così lo si può definire: in realtà sono degli ammassi di pixel in bassa risoluzione appiccicati sullo schermo. In 2D. Questo effetto non si nota quando si passa vicino al pubblico in movimento, ma quando si è fermi sulla linea di partenza la cosa si vede eccome. Questo, nella mia opinione personale, non si può vedere in un titolo del 2018. Si tratta di una cosa marginale, per carità, però è un colpo d’occhio davvero molto brutto.
Passando ora al comparto audio, anche qui nulla da eccepire: la riproduzione del rombo delle moto è davvero azzeccata, molto belli anche i rumori ambientali, come ad esempio il rumore delle ruote che sgommano sull’asfalto, magari quando siete in uscita di curva e accelerate troppo, oppure se arrivate in frenata in maniera troppo aggressiva. Poco presenti le musiche, solo nel menù e che ogni tanto tendono a bloccarsi, specie nelle fasi di caricamento prima della gara.
Conclusioni
Tirare delle conclusioni assolute su RIDE 3 è molto complesso. Si tratta sicuramente di un titolo divertente, dalla formula ben studiata e ben sviluppata. Ma con questa sua natura di gioco che mischia arcade e simulazione mostra delle piccole carenze. Se da un lato infatti la simulazione della gara è davvero ben realizzata, e anche molto impegnativa su alcuni circuiti, gli elementi arcade tendono un po’ a snaturarla.
Inoltre la sensazione che avrete giocando sarà quella di un qualcosa visto e rivisto. Sarebbe ora di osare qualcosa di particolare da parte di Milestone. Il mio suggerimento è quello ad esempio di creare una Carriera inserendo degli elementi narrativi, sullo stile di altri titoli sportivi come FIFA e il suo The Journey.
Questo potrebbe ravvivare l’interesse dei fan per il titolo, che sicuramente sa far divertire, ma che dà questa sensazione di dejà vù. Quindi il gioco di Milestone potrebbe essere in grado di allontanare le critiche? Possiamo dire nì, dato che in RIDE 3 ci sono sia note positive di novità, ma persistono ancora gli elementi per cui la serie viene criticata.