Mi sono sempre chiesto da cose fosse dovuto il successo di Hello Neighbor. E nonostante le recensioni non propriamente entusiastiche del primo capitolo della stampa di settore (tra cui la nostra, che potete leggere seguendo questo link) ecco che è arrivato sul mercato Hello Neighbor: Hide and Seek. Sarà riuscito a fare meglio del suo predecessore?
Nel gioco originale dei ragazzi di tinyBuild il giocatore doveva vestire i panni di un ragazzo che aveva fin troppa curiosità per il suo bene. Lo scopo del gioco era quello di intrufolarsi nel seminterrato del vicino per scoprire i suoi segreti più oscuri. Una delle peculiarità del titolo era che il vicino, Mr. Peterson, era stato progettato con un’IA avanzata che si sarebbe adattata al comportamento e alle tattiche di intrusione del giocatore. Hide and Seek riprende questa idea e la trasporta in una nuova storia.
Cercando di evitare qualsivoglia spoiler, possiamo dire che Hide and Seek funge da prequel agli eventi di Hello Neighbor, facendo luce sulle motivazione che muovono Mr. Peterson, aggiungendo una maggior profondità al personaggio. In questo secondo capitolo i giocatori impersonano la figlia di Mr. Peterson che, grazie ad una forte immaginazione, gioca allegramente a nascondino insieme a suo fratello nella casa di famiglia.
Chi ha giocato al primo capitolo si sentirà a proprio agio. In effetti, quasi nulla è cambiato per quanto riguarda la casa di Mr. Peterson. Tuttavia attraverso gli occhi dell’immaginazione dei piccoli Peterson, la casa non sarà proprio come ve la ricordavate in quanto verrà trasformata in vari mondi di fantasia. Mondi che si ricollegano in qualche modo a fatti che succedono nella realtà. Sicuramente questo stratagemma funziona, in quanto riesce a dare varietà agli scenari di gioco.
La storia della famiglia Peterson viene lentamente portata avanti tra un mondo immaginario e l’altro. Mya, la figlia del vicino, sarà i vostri occhi in entrambi i mondi: immaginario e reale. Aaron (suo fratello) dall’altra parte assume il ruolo che il Vicino aveva nel primo Hello Neighbor, inseguendovi (con un IA che si adatta al vostro comportamento nel gioco). Quando ho iniziato a giocare per la prima volta ad Hello Neighbor non posso dire certo di essere rimasto impressionato. Si tratta di un titolo che ha avuto un successo decisamente spropositato rispetto a ciò che offre, l’intera struttura del gioco e le sue prestazioni altalenanti lasciano molto a desiderare.
Sfortunatamente, Hide and Seek non migliora la formula del predecessore.
Come vi ho accennato prima, il giocatore verrà catapultato in un grande ed immaginifico scenario che farà da ambiente di gioco, per poi cambiare del tutto estetica nei successivi livelli. Partendo da un semplice nascondino, in cui non dovrete farvi individuare da Aaron, la formula di gioco si evolverà presto in un gioco di “raccolta e fuga”.
Avrete il compito infatti di raccogliere vari oggetti in tutto il livello senza essere catturati da vostro fratello. Per il primo livello dovrete ad esempio impersonare un cacciatore della savana il cui compito sarà quello di raccogliere vari animaletti di peluche e riportarli nel loro cesto, stando sempre attenti ad Aaron che, in questo caso, sarà una tigre pronta a rincorrervi. Il secondo livello invece rappresenta una sfida tra ladri e piedipiatti, in cui Mya sarà la ladra che dovrà recuperare diversi sacchi di denaro da vari negozi mentre suo fratello sarà un poliziotto che cerca di sorprenderla a rubare.
I temi alla base dei livelli cambieranno man mano che avanzerete nell’avventura e, lentamente, diventeranno sempre più cupi, andando a braccetto con la storia di gioco. Dovrete spesso fare cose che non hanno molto senso, come usare un idrante per sollevarvi in aria, o lasciarvi colpire da un’automobile in modo da poter volare su un balcone molto alto, altrimenti irraggiungibile. Fare cose strane per completare gli enigmi non sarà fuori dall’ordinario per un gioco della saga di Hello Neighbor, però a volte risulta davvero troppo difficile capire cosa bisogna fare per avanzare nel livello.
Se si impiega troppo tempo per trovare e recuperare l’oggetto successivo, viene in aiuto un sistema di suggerimenti. Questo mostrerà la posizione del fratello rispetto alla sorellina e verrà aggiunta anche una freccia gigante sul luogo dove bisognerà recarsi per recuperare uno degli oggetti. Se ve ne mancassero ancora diversi all’appello, il gioco vi mostrerà i suggerimenti solo per un paio alla volta. C’è anche un modo semplice per uscire da un’ area quando si è bloccati: la possibilità di chiamare un amico pennuto (un corvo) che vi solleverà fino a riportarvi nell’area di partenza.
Probabilmente l’elemento più frustrante del gioco è dato dal fatto che farsi prendere dal fratello vi farà sempre perdere i progressi ottenuti, a meno che non si sia ancora riusciti a raccogliere un buon numero di oggetti. Quando si viene catturati con già una notevole quantità di oggetti, vostro fratello ne nasconderà una manciata. Tuttavia, non li rimetterà dove erano originariamente, ma li occulterà letteralmente, così da rendere ancora più difficile e frustante il loro recupero.
Il comparto tecnico e gli effetti sonori di Bello Neighbor: Hide and Seek sono gli stessi del titolo originale. Si utilizza uno stile da cartone animato per mascherare la semplicità degli oggetti e degli scenari di gioco. L’unica differenza con il primo Hello Neighbor è che la protagonista sembra essere davvero piccola rispetto alla maggior parte dei mobili della casa, ma questo probabilmente è per evidenziare il fatto che ci troviamo a che fare con l’immaginazione di un bambino. Ho riscontrato qualche problema di caricamento delle texture in quasi tutti i livelli. I modelli dei personaggi sembrano ben realizzati, come nel primo gioco, ma si ha sempre la sensazione che mancano di rifiniture.
Durante la mia prova del gioco inoltre ho incontrato alcuni problemi che lo hanno reso ancora più frustrante di quanto già non lo fosse di suo. Prima di tutto non capisco in che modo, senza suggerimenti, si possa riuscire a capire come risolvere certi enigmi e proseguire nell’avventura. Il gioco per la maggior parte della storia risulta difficile perché ciò che si deve fare non ha davvero un nesso logico. Il sistema di suggerimenti è sicuramente una bella aggiunta, ma non riesce sempre a compensare gli strani puzzle. Sarebbe stato bello avere qualche tipo di spiegazione su cosa bisogna fare. Ad esempio nel primo livello c’è una scimmietta (oggetto chiave da trovare) su un albero. Il sistema di suggerimenti è venuto in mio soccorso mostrando una freccia che puntava verso i rami dell’albero e quando mi avvicinavo potevo sentire la scimmia. Ho provato in questo caso ad usare le prese d’aria per atterrare sopra l’albero ed ho speso diverso tempo (almeno 10 minuti) per vedere se si la poteva intravedere tra i rami finchè mi è venuta un’illuminazione che, alla fine, è riuscita a farmi superare questo passaggio.
Un altro problema l’ho riscontrato con alcuni degli oggetti di gioco. Un esempio è quello della pistola usata nel primo livello. Quando l’ho trovata per la prima volta non sapevo a cosa servisse e così l’ho portata con me ma, a un certo punto, avevo il bisogno di prendere un nuovo oggetto chiave così ho lasciato la pistola per poterlo prendere. L’ho vista cadere e colpire il terreno, quindi ho pensato che sarei tornato dopo aver finito ciò che dovevo fare con il nuovo oggetto in mio possesso preso al posto della pistola, ma sfortunatamente quando ciò è avvenuto questa era completamente scomparsa. Essendo un elemento chiave necessario per completare il livello, mi sono ritrovato bloccato e, purtroppo, alla fine ho dovuto riavviarlo.
Un’altra nota negativa riscontrata è sicuramente la ripetitività delle meccaniche e delle azioni possibili e la curva di difficoltà che, oltre ad essere elevata per gli enigmi fuori di testa, è decisamente altalenante. Ad esempio, a causa delle diverse strutture ed edifici che interferiscono con il campo visivo di Aaron, il secondo livello finisce per essere molto più semplice del primo. Infine, sarebbe stato bello vedere qualche nuovo elemento di gameplay e non solo riproposizione di quello che si poteva fare nell’originale Hello Neighbor.
Una volta finito, il gioco sarà uguale anche alla seconda run. C’è la possibilità, per dare un po’ di varietà, di farvi scoprire così che Aaron nasconda gli oggetti in luoghi diversi, però è una soluzione alquanto forzata. Altrimenti, l’unica ragione per tornare su Hello Neighbor: Hide and Seek sarà la sfida di cercare di diminuire il tempo impiegato per completare i livelli.
Conclusione
Hello Neighbor: Hide and Seek non fa abbastanza per distinguersi dal suo predecessore, riproponendo lo stesso gameplay in una storia che fa da prequel al primo capitolo. Il tutto inoltre è costellato da una lunga serie di problemi tecnici che inficiano la qualità della produzione. Se i ragazzi di tinyBuild vorranno riproporre in futuro un nuovo capitolo di Hello Neighbor, spero proprio che apporteranno delle importanti modifiche alla formula di gioco.
Versione testata: PlayStation 4
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