“Se mi ami, non morire” (Bury me my love), già recensito da noi in versione mobile, è un titolo del tutto particolare ed unico per tipo di interazione e tematiche trattate. Ci si trova di fronte ad un’avventura testuale dove seguiremo, tramite cellulare, il viaggio per la libertà di una dottoressa siriana che decide di abbandonare il suo paese in piena guerra per cercare fortuna in Europa. Andiamo nello specifico e cerchiamo di capire tutte le sfaccettature di questo gioco.
Trama
Nour e Madj sono i protagonisti di Se mi ami, non morire. Sono una coppia di fidanzati siriani, lei medico e lui giornalista. Nour decide di partire per l’Europa in quanto la guerra in Siria sta rendendo davvero difficile la vita di tutti i giorni. Il suo viaggio ha una destinazione prefissata, la Germania, e per arrivarci Nour dovrà davvero affrontare quello che viene definito da molti “il viaggio della speranza” tra mille insidie e situazioni pericolose e snervanti. Il giocatore invece interpreterà Madj, il fidanzato di Nour, che via telefono seguirà passo passo il viaggio della sua amata cercando di indirizzarla nei posti giusti ed evitando che faccia scelte “sbagliate” che la possano mettere in pericolo. Per evitare spoiler vi consigliamo di provare il gioco e vedere con i vostri occhi tutto ciò che Madj e Nour, in prima persona, dovranno passare per raggiungere il loro obiettivo.
Gameplay
Lo abbiamo detto anche all’inizio, Se mi ami, non morire non è per nulla un gioco “classico”. Ci troviamo di fronte a ciò che può essere definito un’avventura testuale. L’unica interazione che si ha con il gioco è quella di effettuare scelte rispondendo al cellulare. Nour e Madj comunicano tramite un’app di messaggistica istantanea e quindi le limitazioni di comunicazione sono le stesse che potremmo trovare nella vita reale. Si potrà mandare un messaggio (qui solitamente il gioco ci permetterà di scegliere tra 2 opzioni di risposta differenti), inviare un’emoji (non più di 3 scelte) ed in momenti particolari mandare una foto.
Longevità
Questo aspetto di Se mi ami, non morire è quello più particolare. Se Madj consiglierà qualcosa di sbagliato a Nour il viaggio si interromperà bruscamente con un epilogo non molto simpatico per la dottoressa in viaggio per l’Europa. Quindi, in pratica, fino a che non riuscirete a guidare Nour fino in Germania potrete giocare e rigiocare cercando di consigliare al meglio la vostra compagna virtuale. Unico neo, se il viaggio finisce male dovrete ricominciare tutto dall’inizio il che potrebbe risultare alla lunga un po’ frustrante.
Comparto Tecnico
Purtroppo c’è davvero poco da dire in questo ambito. Il gioco ha un’interfaccia minimale che comprende semplicemente uno smartphone. Questo si potrà usare per vedere anche le impostazioni (limitate in questa versione a lingua, dimensione del testo ed orientamento dello schermo) e la mappa GPS per capire dove attualmente si trova Nour e tutte le tappe del suo viaggio. Le musiche sono molto tranquille ma di certo non memorabili o influenti sul gioco in alcun modo.
Un tema scottante, molto attuale e molto ben trattato
Tralasciando la disamina tecnica fatta finora, bisogna forzatamente soffermarsi sul tema che Se mi ami non morire tratta. Anche se il gioco è ambientato nel 2015 le cose allo stato attuale non sembrano essere cambiate minimamente. Il gioco cerca di far capire che anche delle persone normali con lavori normali, come Madj e Nour, sono costrette a prendere delle decisioni drastiche, come scappare dal proprio paese, per riuscire a sopravvivere o almeno provare a vivere una vita dignitosa. L’angoscia di questo viaggio viene trasmessa sia nelle parole dei racconti di Nour sia nell’accrescere dell’ansia di Madj che resta in Siria e segue “telefonicamente” il viaggio della sua amata. Vengono descritte delle scene di vita di campi rifugiati (anche da 80 000 “ospiti”), condizioni precarie, soprusi e angoscia dovuta alla situazione di clandestinità. Basta davvero lasciarsi andare e immaginare le scene che ci vengono ben descritte in semplici “messaggini” per immedesimarsi a pieno nei due personaggi: una in fuga per un futuro migliore e l’altro impotente davanti ai vari accadimenti durante il viaggio.
Se mi ami non morire è in effetti un titolo coraggioso, affrontare questi temi così chiaramente non è una cosa semplice soprattutto ai giorni d’oggi. Si tratta di un ottimo esempio di come anche questa forma d’arte possa toccare questo tipo di tematiche cercando anche di sensibilizzare il giocatore ad argomenti che potrebbero sembrare distanti dal mondo videoludico.
Conclusioni
Se mi ami non morire, è un gioco molto particolare. Tratta delle tematiche di estrema attualità e molto interessanti. La vita delle persone che abitano in zone di guerra, la voglia di scappare e venire in Europa per cercare un nuovo inizio ed una nuova vita. Ovviamente la mancanza di un vero e proprio gameplay si fa sentire ma la trama cattura e vi permetterà di apprezzarne la qualità. Una tematica e uno storytelling davvero di buon livello che se fossero stati sviluppati con un gameplay diverso avrebbero potuto regalarci un titolo superbo. Da provare se vi piacciono le storie belle ed intrecciate e soprattutto se siete dei nostalgici appassionati di avventure testuali anni ‘70.
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