Era il lontano 2003 quando iniziò tutto. In una giornata come tante altre accesi la Playstation 2, inserii uno di quei dischi contenenti varie demo e iniziai a giocare. Fu proprio così che mi avvicinai per puro caso, grazie alla demo del secondo capitolo, alla serie di Capcom. Da allora è iniziato un lungo percorso che mi ha portato a godere di una delle saghe più significative del mondo videoludico. Andiamo a ripercorre tutte le tappe della serie, arrivata al quinto capitolo.
Che cosa è Devil May Cry?
Quando si parla di Devil May Cry, è obbligatorio sottolineare che nel lontano 2001 rappresentò l’affermazione di una nuova declinazione per il genere action, ossia l’hack and slash. Questo sottogenere si caratterizza principalmente per un articolato sistema di combattimento, basato sulla velocità e sulle combo, e per una serie di dinamiche focalizzate sulla crescita delle abilità del personaggio. Tuttavia sono assai diffuse declinazioni, come lo stesso Devil May Cry, che presentano elementi con un’alternativa meno dinamica rispetto alla restante struttura di gioco. Ne sono esempi quasi canonici gli enigmi ambientali e/o un’esplorazione delle sezioni di gioco più o meno libera e ampia.
In particolare la serie Devil May Cry condiva il tutto con musiche dalle tonalità principalmente rock/hard rock e con uno stile scanzonato e ironico. Tuttavia, oltre a queste due caratteristiche, la serie ha saputo offrire tematiche tutt’altro che superficiali. A partire dalla classica dicotomia tra bene e male, mai trattata banalmente, e da altri temi, si è costruito un nuovo universo narrativo. Insomma di capitolo in capitolo, di storia in storia, gli autori della saga hanno saputo immergere i loro fan in un mondo dalle tante tinte dark, ma anche emozionante.
Infatti, seppure molti personaggi siano in parte demoni o comunque solitamente freddi e distaccati, continueranno ad affermare prepotentemente la loro natura umana. Proprio nella loro caratterizzazione convive, affianco all’umorismo più esagerato, un lato più emotivo, che li porterà a empatizzare tra loro, a soffrire e anche a piangere. Proprio l’immagine del pianto è metafora del forte dualismo, magari non originale ma più che convincente, tra bene e male, tra uomo e demone. Perciò servendosi di un atto spesso associato all’essere fragili, si spinge il giocatore ad interrogarsi dove finisca l’uomo e dove cominci il demone. Difatti anche uno di quest’ultimi forse piange, o meglio Devil May Cry.
Un lungo mosaico durato anni
L’universo narrativo di Devil May Cry ha coinvolto nel tempo non solo videogiochi, ma anche un’anime ed un manga. Un’avventura che a partire dal primo episodio, curato da Hideki Kamiya, è stata espansa con nuove storie e background narrativi. Inoltre i primi 3 capitoli hanno ricevuto sulle piattaforme Microsoft e Sony di settima e ottava generazione e su PC una versione remastered, l‘HD Collection.
In questo enorme puzzle, caratterizzato da un numero di pezzi aggiunti e riproposti, possiamo trovare un ordine cronologico:
- 2005 Devil May Cry 3 (PlayStation 2)+ manga.
- 2001 Devil May Cry (PlaSstation 2)
- 2007 Devil May Cry anime
- 2003 Devil May Cry 2 (PlayStation 2)
- 2008 Devil May Cry 4 (Playstation 3, Xbox 360, PC) – Devil May Cry 4 Special Edition (2015, Playstation 4, Xbox One, PC)
- 2019 Devil May Cry 5 (Playstation 4, Xbox One, PC)
Segue che, vista l’importanza della saga per il mondo del videogame, abbiamo deciso di ripercorrere cronologicamente i vari capitoli di Devil May Cry, approfittando dell’uscita del quinto titolo canonico.
Attenzione Pericolo Spoiler: da qui in poi saranno fatti espliciti riferimenti alla storia dei vari capitoli. Se non volete conoscere questi eventi, vi consiglio di interrompere la lettura.
L’inizio di tutto
L’universo della serie vede due mondi contrapporsi l’uno all’altro in un perfetto equilibrio. Da una parte il regno degli uomini, figlio della luce, e dall’altra il regno dei demoni, nato dall’oscurità. Tuttavia le due facce della stessa medaglia, congelate in un equilibrio troppo perfetto per durare, erano destinate a toccarsi e scontrarsi. Fu così che duemila anni prima delle avventure di Devil May Cry scoppiò una guerra sanguinosa tra i due mondi.
Sembrava che lo scontro avesse un esito già scritto, segnando la sconfitta della razza umana, eppure qualcosa cambiò il corso degli eventi. Sparda, essere demoniaco, tradì la sua stessa razza e levò la sua spada in difesa del genere umano. Così il Cavaliere Oscuro, soprannome di Sparda, sfidò Mundus, Signore delle Tenebre e suo unico possibile rivale, vincendo la battaglia per gli umani.
Per impedire invasioni future, l’eroe demoniaco sigillò la Torre Temen-ni-gru, varco dimensionale tra i due mondi, nelle profondità della Terra. Successivamente, nel tentativo di impedire che il sigillo fosse facilmente spezzato, sigillò la propria energia in un amuleto che spezzò in due parti. Proprio questi pezzi sarebbero stati le chiavi necessarie per riaprire il varco. Successivamente il Cavaliere Oscuro regnò sulla Terra, guidandola in un’era di pace e prosperità tanto da essere poi venerato quasi come un Dio. In questo felice periodo si unì alla mortale Eva ed ebbe due figli: Dante e Vergil. Ad entrambi i gemelli mezzosangue la madre donò una metà del pendente paterno, in modo tale che, riunendole, avrebbero ottenuto il potere della Force Edge, la leggendaria Spada di Sparda.
Tuttavia ancora una volta l’equilibrio si ruppe e insieme a lui la pace duramente conquistata. Infatti durante un attacco di alcuni demoni, mandati da Mundus intenzionato a vendicarsi, Eva venne assassinata e Vergil fu disperso. Abbandonato dal padre, che avrebbe dovuto proteggerli, e dominato da un odio profondo per i demoni, in quel momento il nostro protagonista Dante, davanti al cadavere della madre versò la sua prima lacrima. Una scena toccante che, attraverso un gesto così semplice, assai caro alla serie, esprime un potenziale narrativo legato al dualismo discusso sopra.
La discesa negli Inferi pt.1 (manga)
Come già menzionato, alcuni degli eventi considerati canonici vengono raccontati all’interno di una serie manga, purtroppo ancora orfana del capitolo conclusivo. I due volumi dei tre previsti narrano le vicende accadute all’incirca un anno prima di Devil May Cry 3, cronologicamente antecedente ai primi due videogiochi.
Dante è diventato grande e non è più il bambino di quel giorno. Ormai ragazzo ha deciso di sfruttare a suo vantaggio le sue straordinarie capacità e di incanalare il suo odio in un’attività proficua: sterminare demoni dietro compenso. Così passa le sue giornate nell’attesa di un incarico, mangiando pizza e cercando un nome per la sua attività.
Contemporaneamente si svolge il primo incontro tra Arkham e Vergil, dove il primo convincerà il secondo a cercare l’amuleto del fratello per ricongiungerlo al suo. Difatti Vergil è ossessionato dalla sua natura demoniaca e dalla ricerca del potere. Perciò, possedendo entrambe le due metà dell’amuleto, otterrebbe la spada di suo padre, la Force Edge. Così i due rompono alcuni dei sigilli della Temen-ni-gru, in preparazione ad un rituale che riaprirebbe le porte dell’Inferno e conferirebbe loro un immenso potere. A questo punto non restava che rintracciare Dante ed è così che i due fratelli si rincontrano dopo tanto tempo. Purtroppo il ricongiungimento è tutt’altro che fraterno, infatti i due gemelli si sfidano per il controllo di entrambe le metà del medaglione paterno. Lo scontro non vede nessun vincitore poiché i fratelli si equivalgono in bravura.
La discesa negli Inferi pt.2 (Devil May Cry 3)
Devil May Cry 3 si apre con l’apparizione della Torre demoniaca che congiunge i due mondi. Dopo un primo incontro con Arkham, che gli reca un invito del fratello, un Dante giovane, sicuro di sè e spaccone si reca alla struttura per affrontarlo. Durante la scalata Dante incontra dei nuovi personaggi. In primis un buffo ma inquietante giullare, Jester, che lo aiuterà durante l’avventura, e poi un’avvenente ma determinata ragazza senza nome, ribattezzata Lady, intenta a farsi strada tra le orde demoniache per raggiungere il suo obiettivo: uccidere Arkham, unico responsabile della morte della madre.
Giunto sulla cima della Temen-ni-gru, il protagonista ingaggia un secondo duello contro il fratello. Le loro spade, ereditate entrambe dal padre, la Rebellion di Dante e la Yamato di Vergil, sembrano danzare sotto la poggia scrosciante. Dopo una delle cutscene più iconiche della serie Vergil, uscito vincitore dallo scontro, sottrae allo sconfitto il medaglione e si prepara a compiere il rituale. Tuttavia Dante non si arrende e in un impeto di rabbia risveglia il potere demoniaco latente in sé, lanciandosi all’inseguimento del rivale. Proseguendo nella storia, si scoprirà che Arkham, tradito e ucciso da Vergil, è in realtà il padre di Lady, il cui vero nome è Mary. In punto di morte l’uomo chiede alla figlia di annientare il mezzo demone che, manipolandolo, si è reso responsabile di tutte le sue colpe. Poco prima che Vergil completi il rito, si svolge un’estenuante battaglia contro il suo gemello, al termine della quale il giullare Jester irrompe nella scena. Egli rivela la sua vera identità: si tratta infatti di Arkham che, sotto mentite spoglie, ha orchestrato il tutto. Il suo scopo era impossessarsi delle due parti degli amuleti, del sangue dei fratelli e di quello di Lady, ingredienti indispensabili per il rituale. La ragazza è infatti lontana discendente della sacerdotessa che Sparda sacrificò per chiudere il portale.
In questo modo Arkham ottiene il potere del Cavaliere Oscuro, ma non riuscendo a controllarlo si trasforma in un abominio apparentemente invincibile. Solamente la potenza congiunta di Vergil e Dante, i quali collaborano per la prima e ultima (?) volta, riesce a sottomettere l’avversario che torna umano. In questa forma subirà il colpo di grazia di Mary che, abbandonato il suo nome ed il suo passato, comincerà finalmente una nuova vita dopo aver completato la sua vendetta.
Eppure non è ancora finita. Camminando su di una cascata che sfocia nell’Inferno i due figli di Sparda si battono un’ultima volta, ma ora è Dante ad uscirne vincitore. Il cacciatore di demoni si trova costretto a trafiggere l’avversario, accecato dalla sua sete di potere e sordo alle richieste del fratello di cambiare via. Dopo aver intimato a Dante di scappare, Vergil precipita negli Inferi e incontra Mundus. Qui con la sua fedele Yamato ingaggia battaglia per completare l’opera del padre. Nell’epilogo, tornati sulla Terra, Lady vede Dante che per un istante piange una lacrima per la morte del fratello. Quindi la ragazza gli chiede se stesse piangendo e alla risposta negativa del ragazzo gli dice: “Forse da qualche parte esiste un demone che piange quando perde una persona cara, non credi?“. Ed è proprio da questo evento che l’attività di Dante si chiamerà Devil May Cry.
Solo gli umani piangono (Devil May Cry)
Negli eventi del primo capitolo, l’unico concepito da Kamiya, vediamo un Dante più adulto ed esperto nella sua attività, che sembra impegnarlo molto. Una sera, all’improvviso, mentre il cacciatore di demoni era intento nella sua attività preferita, ossia mangiare pizza, irrompe nella Devil May Cry una donna misteriosa. Il suo nome è Trish e chiede aiuto al protagonista per annientare Mundus, il demone sconfitto da Sparda, tornato dal regno degli Inferi per distruggere la razza umana. Dante accetta la richiesta della sua cliente, anche perché è incuriosito dalla sua incredibile somiglianza con Eva, la madre morta.
I due raggiungono l’isola di Mallet, dove è situato un castello gotico che si rivela un passaggio verso il regno dei demoni. Dopo essere entrati nell’oscura dimora, Dante si separa dalla partner e si imbatte in un numero impressionate di creature. Tra queste spicca la figura di Nelo Angelo, che affronterà il protagonista ben tre volte durante l’avventura. Tuttavia solamente nell’ultimo incontro l’eroe comprenderà che il suo avversario è il fratello Vergil, schiavo di Mundus, avendo perso lo scontro che si svolge alla fine del terzo capitolo. Una volta sconfitto il gemello, l’unione dei due amuleti sbloccherà tutto il potere latente di Force Edge, impugnata da Dante in forma normale.
Successivamente, varcato il confine dell’Inferno, il cacciatore trova Trish in pericolo di vita, ma in realtà è trappola del Signore delle Tenebre. Infatti la ragazza non è altro che una creazione di Mundus, che le ha dato fattezze simili ad Eva, così da ingannare Dante. A questo punto i due combattono dopo che lei tenta di colpirlo a tradimento e, nonostante lo svantaggio, il protagonista vince il duello. Quest’ultimo prosegue nella sua avventura, arrivando in una stanza in cui una statua di Mundus lo terrà sotto stallo. Infatti se il cacciatore di demoni reagirà ai suoi attacchi, il demone ucciderà Trish. Improvvisamente quando il cattivo sta per scagliare sul protagonista un attacco letale, tra i due si interpone la ragazza, salvandolo. In preda ad una furia indicibile e raggiungendo il pieno controllo della Force Edge, Dante si scaglia contro l’avversario, dando inizio ad uno scontro epico.
La sconfitta di Mundus però non allevia il suo dolore davanti al corpo di Trish, ed egli rivive inerme il trauma della morte materna, abbandonandosi al pianto. Mentre sta scappando tuttavia Dante viene assalito nuovamente da Mundus. Quando sembrava tutto perduto, ecco un altro colpo di scena. Ad aiutare l’eroe nel rinchiudere il Signore delle Tenebre negli Inferi sarà proprio la bionda guerriera, miracolosamente sopravvissuta. Riabbracciando Dante, Trish scoppia in lacrime, rivelando il suo lato umano.
Le lacrime sono un dono che solo gli umani possiedono
Dopo questa rivelazione il cacciatore rinomina l’agenzia Devil Never Cry. I veri diavoli, in fondo, non piangono mai.
Un lavoro come un altro (anime)
La storia continua negli episodi dell’anime. Dante è tornato alla sua attività di cacciatore di demoni della Devil May Cry, agenzia che ha ritrovato il suo nome originale probabilmente dopo la partenza di Trish come cacciatore freelance. Così il protagonista svolge per lo più lavori in solitaria, commissionategli da Morrison, nuovo personaggio introdotto in questo arco narrativo.
In particolare le vicende si dividono in dodici episodi, con eventi slegati tra loro ma accomunati da un filo conduttore culminante nelle ultime due puntate. Infatti il nostro eroe si troverà ad affrontare una nuova minaccia, Abigail, demone superiore molto potente evocato da Sid, demone inferiore. Quest’ultimo, tramite la raccolta di reliquie nei primi dieci episodi, ha completato un rituale che gli ha permesso di trascendere la sua forma iniziale. Tuttavia viene sconfitto da Dante con l’aiuto di Lady, Trish (incontratesi per la prima volta), e Patty, una ragazzina legata al protagonista dopo che questi le ha salvato la vita.
Ritorno agli Inferi (Devil May Cry 2)
Devil May Cry 2 nasce da uno sviluppo travagliato, complice il cambio di direzione attuato da Itsuno. Infatti per molti appassionati questo titolo è considerato la pecora nera del brand, a causa di una brevità piuttosto marcata e alcune modifiche al personaggio di Dante. Come già scritto, quest’ultimo perdeva parte delle sue caratteristiche tanto amate dal pubblico. Tuttavia anche se breve la storia di questo capitolo è interessante, a mio parere, e canonica. Andiamo quindi ad analizzarla.
In questo capitolo il nemico di turno è Arius, essere umano desideroso di ottenere il potere dei demoni per mettere in atto i suoi piani di conquista del mondo. Insomma un classico. Stavolta Dante unirà le sue forze a Lucia, personaggio giocabile e ragazza dai capelli rosso fuoco che lo ha avvisato del pericolo incombente. I due si dirigono sull’isola di Dumary, dove li accoglie Matier, madre adottiva di Lucia e appartenente al clan Vie de Marli o Protettorato. Quest’ultimo aveva precedentemente aiutato Sparda nella sua lotta. Così l’anziana signora rivela che Arius ha intenzione di sfruttare gli Arcana, oggetti in grado di evocare Argosax e ottenerne l’immenso potere. Per anticipare il nemico, i due protagonisti raccolgono tutti gli Arcana.
A questo punto la ragazza decide di affrontare in solitaria il nemico. Durante il suo incontro con Arius, Lucia viene imprigionata e scopre, come per Trish, di essere un demone generato dal suo stesso nemico. Tuttavia siccome è dotata di un’anima è stata abbandonata dal padrone, perdendo successivamente i ricordi e venendo adottata da Matier. Dante, allo scopo di salvarla, consegnerà gli Arcana al nemico. Arius si prepara quindi al rito, ma qualcosa va storto: infatti Dante ha sostituito uno degli oggetti con una sua moneta dalla forma simile. Di conseguenza il protagonista ha vita facile nello sconfiggere il nemico, eppure ecco che improvvisamente si apre un varco con l’Inferno. Lucia si propone per completare l’opera, attraversandolo, dato che lei non è altro che un demone e quindi risulta sacrificabile. Dopo una scena in cui la ragazza versa una lacrima, ricordandoci Devil Never Cry, l’eroe si dirige al varco.
Una volta attraversatolo, Dante incontra una forma incompleta di Argosax, riuscendo a sconfiggerla. A questo punto il nemico raggiunge il suo pieno potere e la sua forma completa, ma l’esito non cambia. Purtroppo il portale che collegava i due mondi si è chiuso, e il protagonista sale a bordo della sua moto, percorrendo l’Inferno alla ricerca di un’uscita. Nel finale Lucia, giunta al negozio dopo lo scontro, avverte il rombo di un motore e corre verso il suono, lasciandoci in preda ad un dubbio, ormai risolto.
Famiglia allargata (Devil May Cry 4)
Nel quarto episodio viene introdotto un nuovo personaggio canonico: Nero, un ragazzo dalle misteriose origini, dotato di un braccio demoniaco, il Devil Bringer. Proprio il giovane sarà il primo personaggio giocabile di Devil May Cry 4. Le vicende si svolgeranno nella città di Fortuna, guidata dall’Ordine della Spada, ossia un culto religioso che venera Sparda come un dio.
Insospettita dalle attività del culto, Lady si reca da Dante, chiedendo a lui e a Trish di indagare sulla cittadina. I due accettano e la bionda partner del cacciatore di demoni assume la falsa identità di Gloria, infiltrandosi tra i membri del gruppo. Contrariamente Dante usa un approccio più diretto e nel bel mezzo di una cerimonia uccide Sanctus, l’alto sacerdote a capo dell’Ordine, ingaggiando una lotta con le sue guardie. A questo punto Nero, presente in compagnia dell’amata Kyrie, sfida “l’invasore”. Il giovane, sfruttando il suo braccio, riesce a contrastare Dante che, constatata l’abilità del suo avversario, gli mostra come alcuni membri del culto siano in parte creature demoniache.
Nello stesso momento la città è sotto assedio dai demoni a causa delle attività della setta. Così Credo, fratello di Kyrie e generale delle guardie, incarica Nero di rintracciare e consegnare il cacciatore mentre si occupa dell’invasione e della resurrezione di Sanctus. Il ragazzo comincia a seguire le tracce di Dante, incontrando e squartando molti demoni, armato della sua spada Red Queen, della pistola Blue Rose e del Devil Bringer. Tuttavia proseguendo nell’avventura i dubbi, generati dall’affermazione di Dante nel duello, trovano riscontro poiché difatti l’Ordine è corrotto dal potere demoniaco.
Nella sua missione Nero arriva nel laboratorio segreto del castello di Fortuna, dove Yamato, spada di Vergil, spezzata in due, è studiata dallo scienziato Agnus. Dopo un duello, il ragazzo attrae involontariamente la lama a sé, che si rigenera e consente al personaggio di liberare il suo potere demoniaco, lasciando intendere un legame tra il giovane e l’arma. A questo punto, mentre Nero cerca di fermare l’invasione, Sanctus, resuscitato grazie all’anima di un demone, acquisisce sempre più potere, arrivando a corrompere Credo. Questi, trasformato in uno degli Angeli Bianchi della Setta (ossia diavoli con le sembianze di cavalieri angelici) perde un duello con il giovane protagonista. Nel frattempo l’Alto Sacerdote vuole risvegliare una gigantesca statua assomigliante a Sparda, ma per farlo ha bisogno della Yamato e del sangue del demone. Nero si rivela dunque la cavia perfetta, facendo capire al giocatore come egli sia un discendente del Cavaliere Oscuro, e per questo motivo viene assorbito dalla statua. Nella successiva battaglia finale Dante salva il ragazzo, il quale sferra il colpo di grazia alla statua con il Devil Bringer.
Nella scena finale Nero sta per riconsegnare Yamato al suo salvatore, che però la rifiuta consapevole che il ragazzo è il suo legittimo proprietario. Infatti dagli indizi presentati si può dedurre che Nero è il figlio di Vergil e nipote di Dante e che avrà ancora più spazio nel futuro della serie.
Il cerchio si chiude (Devil May Cry 5)
Dopo undici anni d’attesa, intervallata solamente dalla riproposizione dei vecchi capitoli, Capcom ha portato lo scorso 8 Marzo sugli “scaffali” degli store digiali e fisici Devil May Cry 5.
Si riparte da Nero, non solo perché è il primo dei tre personaggi giocabili, ma perché ricopre un ruolo centrale nella storia. Dopo gli eventi del quarto capitolo, il ragazzo ha scelto di seguire le orme dello zio, fondando insieme a Kyrie la sua Devil May Cry. La sede della sua attività è un vecchio camper, la cui manutenzione è affidata a Nico Goldstein. Un giorno si presenta davanti al ragazzo un misterioso uomo incappucciato, il quale stacca di netto il braccio demoniaco del ragazzo, separandolo dalla Yamato, di cui la misteriosa figura reclama il diritto di possesso.
Qualche giorno dopo un ragazzo di nome V ingaggia, tramite Morrison, Dante per un lavoro: fermare la rinascita di Urizen. Il demone è intenzionato a sfruttare l’albero Qliphoth, che raccoglie il sangue umano, trasformandolo in un frutto che se mangiato dona enormi poteri. Il figlio di Sparda in questo incarico avrà parecchio filo da torcere. Infatti né l’aiuto congiunto di Trish e Lady né l’arrivo tardivo di Nero, richiamato da V, porteranno l’eroe a prevalere sul nemico. In particolare il nipote, a causa della perdita del braccio, non è all’altezza del demone e viene portato via proprio da V.
Dopo un mese da questi eventi, Nero ha sostituito l’arto mancante con altri meccanici, costruiti da Nico, nipote di Nell Goldestein, colei che ha forgiato Ebony & Ivory, le pistole di Dante. Quest’ultimo è scomparso e ora sta al ragazzo, trovata una nuova forza, farsi carico della situazione, aiutato da V. I due sono protagonisti di una serie di scontri, di cui uno contro una Lady assoggettata al potere di Urizen. Dopo aver salvato la ragazza, Nero e V si separano. Quest’ultimo parte alla ricerca della Force Edge, o meglio della spada Sparda, trovando insieme all’arma anche lo stesso Dante, ricoperto dal suo sangue.
Il cacciatore di demoni viene risvegliato ed è qui che in entra in gioco come personaggio giocabile e nella sua prima boss battle affronterà Trish. Questa, come già successo a Lady, aveva assunto sotto il controllo del nemico una forma diversa, ma viene liberata dal suo compagno. A questo punto V scopre tutte le sue carte, rivelando la sua origine e quella di Urizen. Loro sono le due metà niente meno che di Vergil. Egli ha sottratto la Yamato al figlio, sfruttando il suo potere per dividere la sua parte demoniaca da quella umana e vincere così la morte.
In contemporanea Dante si trafigge con la sua Rebelion o quel che ne resta, riuscendo così ad assorbire la spada Sparda. In questo modo ha ottenuto più potere e una nuova spada, che porta il suo nome. Una volta sbloccato il suo nuovo potenziale, l’eroe si dirige a sconfiggere Urizen e a salvare Nero, sconfitto una seconda volta. Tuttavia quando sta per dare il colpo di grazia al demone, questi scompare verso la cima di Qliphoth e si prepara a mangiare il frutto, aumentando ancora il suo potere.
Dopo l’ennesimo scontro con Dante, la metà demoniaca Urizen si ricongiunge a quella umana V, ridiventando un Vergil “completo”. Questi sfida ancora una volta il fratello a scontrarsi con lui. In questo momento Nero viene a sapere che la persona che gli ha amputato il braccio è proprio Vergil, nonché suo padre. In seguito alla rivelazione, il ragazzo è costretto ad assistere allo scontro tra lo zio e il padre, così decide di fermarli. Grazie alla sua forte determinazione sblocca la sua forma demoniaca completa, riacquistando il braccio e scontrandosi con il padre. Contemporaneamente il mondo demoniaco e quello umano stano per congiungersi, così Dante e Vergil decidono di recarsi negli Inferi e sigillare il collegamento tra i due mondi, rimanendo intrappolati. Come faranno i figli di Sparda a tonare nel loro mondo? Non ci resta che aspettare Devil May Cry 6.
In conclusione
La serie è nata da un progetto che doveva dare i natali al quarto capitolo di un’altra serie di Capcom, Resident Evil. Tuttavia arrivati a buon punto dello sviluppo si decise di dare una nuova identità al gioco, che prese il nome di Devil May Cry. Dopo una nascita travagliata, le cose per la serie non migliorarono. Infatti, nonostante il successo del primo capitolo, si decise per un cambio della direzione artistica verso Itsuno. Ciò che sto per scrivere è frutto di un’opera di ricerca sul web e di una teoria non confermata, partorita da alcuni fan. Kamiya ha diretto solamente il primo capitolo e perciò esiste una differente caratterizzazione di Dante tra questo episodio e il sequel. Tale discrepanza è stata voluta molto probabilmente da Itsuno, che ha raccolto l’eredità del primo sviluppo, reinterpretandola. Di conseguenza ci troviamo tra le mani un protagonista cambiato tra gli eventi dei due giochi, diventato molto più cupo e silenzioso.
In questo processo evolutivo, che coinvolge solamente gli eventi tra Devil May Cry e il suo sequel, l’anime rappresenta uno step intermedio. Qui vediamo un Dante con una personalità duale, più seria e distaccata nella vita quotidiana, e sarcastica e umoristica negli scontri. Insomma, sembra che nei tre archi narrativi il personaggio sia diventato più cinico e cupo a causa degli eventi accaduti, come la morte del fratello o la separazione da Trish. Un’evoluzione che tuttavia sembra interrompersi con Devil May Cry 4, in cui l’umorismo del cacciatore di demoni torna prepotentemente dopo il ricongiungimento con la donna.
Tirando le somme, la saga di Devil May Cry, con più alti che bassi, è riuscita a brillare di una sua luce, regalando tante emozioni e divertimento ai giocatori. Una serie, legata al genere action, che ha saputo conquistare molti cuori.