Seven: The Days Long Gone è un videogioco dalla visuale isometrica, uscito nel 2017 su PC e PS4, di cui recentemente è stata rilasciata l’Enhanced Edition. La nuova versione, in realtà, si articola come un grande aggiornamento gratuito, dato che l’unico modo per ottenerlo è comprare il gioco base e aggiornarlo.
Nello specifico, l’avventura originale, nata dalla collaborazione di IMGN.PRO e Fool’s Theory, si caratterizza per un’accentuata componente RPG, e con l’attuale aggiornamento sono stati aggiunti nuovi contenuti. Si tratta principalmente di migliorie tecniche e di un nuovo filone narrativo, parallelo alla storia originale e aggiunto grazie dall’espansione Drowned Past. Quest’ultima metterà il protagonista contro un nuovo nemico, ossia l’Enclave. Bene, ora che abbiamo rotto il ghiaccio, addentriamoci nell’analisi della versione PC.
Trama
L’avventura ci porta in un mondo post-apocalittico. Inizialmente l’umanità, discendente del popolo degli Antichi, si è divisa, condividendo con gli avi la lotta contro i demoni. Successivamente, dalle ceneri di un popolo è sorto un nuovo leader, che grazie al potere ottenuto riscoprendo antiche conoscenze della civiltà precedente, ha unificato l’umanità sotto le insegne dell’Impero Vethrall. Tuttavia, la neonata società sembra tutt’altro che idilliaca, e potremmo facilmente trovarci davanti ad ambientazioni che ricordano quelle del primo Blade Runner.
Di conseguenza, è facile immaginare come la criminalità non sia diminuita, anzi è parte integrante del sistema, tanto che nel gioco esiste una gilda di ladri. Uno dei suoi membri è Teriel, abile ladro e protagonista del gioco. Quest’ultimo, successivamente ad un normale furto, verrà posseduto da un demone, Artanak, e spedito in missione per conto dell’ imperatore Drugun sulla temibile isola carceraria di Peh. In questo luogo sono deportati i criminali, che però non sono dietro a delle sbarre, ma possono muoversi nella mappa – non eccessivamente grande, ma ricca di contenuti. Infatti il gioco offre un’esplorazione libera dell’isola, a eccezione di qualche punto sorvegliato diligentemente dai Tecnomaghi, corpo di polizia penitenziaria dell’isola.
In parallelo alle ambientazioni intriganti, la storia – comunque appagante – prosegue secondo canovacci già collaudati e senza colpi di scena che spiazzino veramente il giocatore. Di contro, quest’ultimo potrà godere di una traduzione senza sbavature e del convincente doppiaggio in inglese, soprattutto nel caso dei due protagonisti. Lo scambio di battute e i dialoghi tra Teriel e Artanak, oltre a caratterizzare meglio il duo, accompagneranno il giocatore nella sua esperienza, fornendo a volte informazioni preziose per le missioni sia secondarie che principali.
Seven: Approccio RPG
Come già scritto, Seven: The Days Long Gone possiede una componente legata alla tradizione dei GDR. Sebbene questo aspetto non classifichi il gioco all’interno del paradigma considerato canonico, risulta significativo nell’economia del gioco, data la presenza di meccaniche vicine al genere. Partiamo dalla crescita del personaggio, legata a un sistema di equipaggiamento di alcuni chip recuperabili nel corso della partita. Questi permetteranno di ottenere abilità utilizzabili in battaglia, o che miglioreranno alcune caratteristiche dell’avatar di gioco. Questo è possibile perché ad ogni chip sono associabili dei potenziamenti che andranno a ricoprire i vari slot disponibili al costo di nettare, una sostanza in grado di “liberare” il potenziale dell’utilizzatore.
Sarà anche possibile influenzare le statistiche associate a Teriel equipaggiando armature e armi, che si presentano in diverse fatture. Alcune di esse permettono di infliggere o difenderci da malus, come l’avvelenamento. Inoltre, data la varietà di oggetti recuperabili durante la partita, sarà presente un inventario gestito a peso. Superare il valore massimo comporterà un rallentamento dei movimenti del personaggio, soluzione già presentata in numerosi giochi del passato e ancora oggi ben presente.
Altro elemento ispirato a questo filone è il crafting. In primis, sarà utile smantellare oggetti in componenti base, che verranno utilizzate per migliorare le stazioni di crafting e dell’alchemia, per sbloccare potenziamenti per specifici strumenti, oppure per costruire i progetti che abbiamo ottenuto. In questo caso saranno soprattutto miglioramenti applicabili ad armi e armature, molto utili per affinare le capacità di Teriel o per creare pozioni con specifici effetti temporanei.
Seven: Approccio stealth
Data la “professione” del protagonista, era abbastanza scontato che il videogame offrisse la possibilità di un approccio stealth al giocatore. La scelta, sebbene alquanto logica e naturale, si rivela azzeccata, e attraverso la furtività del nostro ladro potremmo affrontare al meglio delle specifiche sezioni. I nostri movimenti produrranno rumori più o meno intensi a seconda della loro velocità e della vicinanza di eventuali guardie, e potremo usare a nostro vantaggio eventuali nascondigli, come cespugli o cumuli di rifiuti, per non essere visti o per nasconderci nel caso in cui abbiano percepito la nostra presenza. Va segnalato che l’intelligenza artificiale dei nemici non sia delle peggiori, ma neanche delle migliori. Difatti non sarà difficile riuscire a nascondersi una volta che ci avranno scoperto, anche se risulteranno abbastanza tenaci nel tentativo di scoprire dove ci saremo nascosti.
Inoltre, è possibile travestirsi indossando le armature delle guardie stesse in modo da passare maggiormente inosservati, dato che i nemici si accorgeranno del trucco solo qualora rimanessimo nel loro campo visivo troppo a lungo. Tuttavia, anche qualora entrassimo solamente nel loro campo visivo, le guardie cercheranno di seguirci per verificare la nostra identità. Questo elemento sembra che sia stato inserito per controbilanciare la meccanica sopra descritta, spingendo il giocatore a cercare sempre il percorso migliore. Proprio in quest’ottica si può dire che il gioco offra un livello di sfida maggiore, dato che spingerà il giocatore al ragionamento piuttosto che all’azione. Questo intento è ravvisabile in un’altra precisa scelta di design: quando decidiamo di violare un terminale attraverso uno specifico minigioco, o scassinare una serratura con trapano o grimaldelli, il tempo non si fermerà, anzi è possibile addirittura allarmare maggiormente personaggi e guardie che ci circondano.
Il sistema di combattimento
Il sistema di combattimento risulta più minimale data la presenza di una schivata, qualche potere utilizzabile in battaglia, un attacco speciale ed uno normale. Difatti l’impressione è che Seven: The Days Long Gone sacrifichi un sistema di combattimento più curato per porre enfasi alle componenti descritte nei paragrafi superiori. Lo stesso Teriel risulterà più lento nei movimenti a seconda dell’armatura usata e del peso dell’inventario. Questa è più una caratteristica che un difetto vero e proprio, ma potrebbe comunque far storcere il naso a molti. Comunque sia, ci ritroveremo spesso a sfruttare la furtività del nostro personaggio uccidendo gli avversari silenziosamente alle spalle, ma bisogna comunque sottolineare che ciò sarà possibile se l’arma a disposizione dovesse essere sufficientemente forte, altrimenti il nemico verrà solamente ferito.
Per i sopracitati motivi, affrontare i nemici a viso scoperto è di norma sconsigliato, soprattutto se in gruppo. Infatti se ne potranno affrontare anche due o tre alla volta, ma esporsi ad un maggior numero di avversari risulta quasi sempre soverchiante. Il rischio è quello di essere inseguiti da una massa di nemici, che potranno oltretutto fare ricorso ad armi a distanza.
Conclusioni
Seven: The Days Long Gone, a più di un anno di distanza dalla sua uscita, si riconferma come un prodotto che ha bisogno ancora di qualche limatura. Nonostante il continuo supporto di IMGN.PRO e Fool’s Theory, che hanno rilasciato l’Enhanced Edition come aggiornamento del gioco base, rimangono alcuni problemi di natura tecnica, anche se comunque diminuiti nel tempo. Quindi al netto di qualche difetto, tra cui anche una certa difficoltà nell’orientarsi, il videogioco presenta una componente ludica di tutto rispetto. In conclusione, se si decide di chiudere un occhio sui suoi limiti, Seven: The Days Long Gone saprà regalare un’esperienza dalla longevità appagante e stimolante.