Nel 1993 SNK pubblicava per Neo Geo la prima versione di Samurai Shodown, dando uno scossone al mondo dei picchiaduro 2D. Ora nel 2019 SNK ha deciso di rilasciare, dopo oltre sei capitoli della serie, un reboot di tutto il franchise. Andiamo ad analizzare insieme tutti i motivi per cui Samurai Shodown potrebbe dare un nuovo scossone al mondo dei picchiaduro ed aiutare la SNK nella sua operazione di rinascita videoludica.
Un picchiaduro con la “testa”
Samurai Shodown è un titolo che si discosta davvero molto dallo standard, sia attuale che passato, dei picchiaduro 2D. La sua peculiarità è quella di essere un gioco che predilige il ragionamento al puro “button smashing”, la qualità alla quantità e la tattica rispetto alla tecnica.
La completa – o quasi – assenza di combo dovrebbe farvi capire a cosa mi riferisco: il gioco vi spingerà a ragionare ogni attacco e ogni parata, c’è la possibilità di schivare gli attacchi, disarmare il vostro avversario e una grande limitazione su super mosse o special di qualsivoglia tipo. Entriamo quindi un po’ nello specifico per permettervi di comprendere al meglio la filosofia di gameplay che sta dietro a Samurai Shodown.
Ogni combattente potrà attaccare con 4 attacchi base, corrispondenti ognuno ad un tasto del pad: attacco leggero (tasto quadrato/X), attacco medio (tasto triangolo/Y), attacco pesante (tasto cerchio/B) e calcio (tasto X/A). Come già citato poche righe sopra, le combo in questo gioco sono praticamente assenti; figlio di questa situazione è anche il danno che, per ogni attacco portato, è davvero elevato e viene anche aumentato in caso di contrattacco (con una percentuale che va dal 4% fino ad arrivare al 10% in più quando si esegue un contrattacco). È chiaro quindi che le combo risulterebbero davvero troppo potenti e influenti sull’andamento dello scontro. Il gioco vi costringerà a scegliere il momento giusto per attaccare, vi spingerà a cercare la parata perfetta (praticamente un parry effettuato con il tasto direzionale opposto al fronte, premuto nel momento giusto) per eliminare tutti i possibili danni causati dal colpo e cercare di destabilizzare il nemico. Tutto ruota sulla vostra capacità di interpretare lo stile di combattimento dell’avversario, difendervi e contrattaccare a dovere cercando di infliggere più danni possibile.
Esistono manovre particolari che vanno ad incrementare il moveset base di ogni personaggio: la super, la mossa di disarmo ed infine l’attacco “esecuzione”. Queste sono accomunate da due caratteristiche: possono essere utilizzate solo una volta per combattimento e consumano la barra della rabbia. Se si utilizza quest’ultima, ovviamente quando è carica, si ottiene un incremento del danno base dei 4 attacchi, ma questa barra fondamentale potrà essere sfruttata soprattutto per sferrare uno dei tre attacchi speciali sopra citati: con la super, come in tantissimi altri picchiaduro, si attiva una mossa concatenata automatica che tira fuori il meglio da ogni guerriero infliggendo danni pari almeno al 50% della barra della vita. Con la mossa di disarmo, sempre se il nemico non la dovesse parare, si potrà colpire facendo perdere la presa dell’arma al nostro avversario; i danni sono minori rispetto alla super, ma sicuramente le conseguenze sono altrettanto devastanti: il vostro nemico si ritroverà infatti privo della sua arma, e di conseguenza più debole e vulnerabile ai vostri attacchi. Con l’attacco “esecuzione” invece, come dice la parola stessa, andremo ad eseguire una rapidissima mossa che, se portata a segno, attiverà un’animazione mostrante la classica scena dell’esecuzione del samurai, al termine della quale il vostro avversario avrà perso circa il 70% della sua energia vitale.
Riassumendo il tutto, Samurai Shodown, nonostante sia un reboot della serie, mantiene lo spirito acquisito nel passato: favorire un gameplay ragionato, lento e molto tecnico rispetto alla stragrande maggioranze dei suoi rivali di genere.
Il bushido in diverse salse
In Samurai Shodown ci sono davvero molte modalità in cui competere. L’Avventura ci porterà a scoprire le motivazioni che spingono ogni personaggio ad intraprendere il viaggio verso il boss, tramite una serie di scontri tutti anticipati da una parte di storytelling realizzata con cutscene in grafica di gioco. La modalità Dojo vi permetterà di mettere alla prova le vostre abilità con incontri di tipo Survival, Time Attack ed Endurance e Ghost ed inoltre, per chi è appassionato di trofei, in questa modalità potrete farne parecchi. Il Tutorial, diviso in due parti (base e avanzato), vi permetterà di familiarizzare al massimo con tutte le tecniche di gioco in modo molto intuitivo e rapido; se non siete già esperti della saga è consigliatissimo giocarlo prima di qualsiasi altra cosa. È ovviamente presente anche la modalità Versus, per poter affrontare i vostri amici in 1VS1 direttamente dal vostro divano. Una menzione particolare va fatta alla modalità Online che, come in quasi tutti i picchiaduro, è divisa in Match Normale e Match Classificato, ma è quella che scricchiola di più in quanto si può riscontrare che nel NetCode ci sono dei bug che causano un po’ di input-lag durante i match ed un non validissimo matchmaking.
Samurai sì, ma con stile
Il comparto tecnico di Samurai Shodown è molto interessante ed è un richiamo continuo alle origini della serie: una palette di colori molto particolare è fusa con un stile grafico che di base sfrutta il cell shading, ma con dei disegni un po’ spigolosi e con un’anima decisamente giapponese. Il tutto mescolato insieme genera comunque un’ottima risposta visiva, e il framerate stabile aiuta a fruire del tutto anche durante gli scontri più accesi. Il sonoro, seppur non memorabile ad alti livelli, compie il suo dovere e ci immerge a pieno nel XVI secolo giapponese con musiche tipiche, ottime campionature dei colpi di spada e doppiaggio giapponese (sottotitolato in inglese).
Conclusioni
Samurai Shodown è un’ottima variazione sul tema del classico picchiaduro. Se siete appassionati del genere e non avete mai provato un titolo della serie, dovreste assolutamente giocarlo e “masterarlo” per bene. Se invece siete appassionati di button smashing, questo sicuramente non è un titolo che fa per voi. Speriamo infine che il NetCode venga migliorato con i prossimi aggiornamenti.
Gioco provato su PlayStation 4 Pro