Oculus Quest è il nuovo visore di realtà virtuale che va ad aggiungersi alla gamma dei prodotti Oculus, insieme ad Oculus Rift e Oculus Rift S. A differenza dei suoi “fratelli maggiori” e dei suoi diretti concorrenti, il visore virtuale uscito il 21 maggio scorso ha una caratteristica che lo contraddistingue e gli dona un vantaggio unico: quello di poter essere la prima Console Virtuale STAND ALONE, poiché non ha la necessità di essere collegato a nessun altro dispositivo esterno. Infatti Oculus Quest non necessita né di una console, né di un PC né tantomeno di uno smartphone (quest’ultimo serve solo per la configurazione iniziale). Tutto l’hardware, infatti, è presente all’interno dell’headset che monta un processore Snapdragon 835 e una scheda audio integrata. A differenza di Oculus Go, anch’esso stand alone ma dedicato principalmente all’entertainment, Oculus Quest ha un focus più incentrato sul gaming. Al day one erano presenti sullo store 50 giochi che ad oggi (ottobre 2019) si attestano intorno ai 60. Abbiamo provato a fondo il visore virtuale di proprietà di Facebook e in questo articolo vogliamo evidenziare i pregi e i difetti che possono aiutarvi a decidere se vale la pena acquistarlo o meno.
Perché Comprarlo
Materiali ed ergonomia: come mostrato nel nostro video unboxing (che trovate qui) i materiali di fabbricazione del visore sono molto buoni a partire dalla parte frontale in plastica dura, che dà la sensazione di essere molto resistente, la copertura in tessuto del corpo centrale, la buona fattura e la comodità della parte morbida sulla quale appoggiare il viso, che ne garantisce l’ergonomicità. Un’altra caratteristica molto importante è quella relativa alla facilità con la quale il visore si adatta alla testa del giocatore grazie alle fasce elastiche che si regolano in modo molto semplice e veloce, facilitando le operazioni per indossare e sfilare il visore (che con altri headset risultano più macchinose scomode).
L’assenza di cavi è la caratteristica principale che contraddistingue Oculus Quest rispetto agli altri visori attualmente presenti sul mercato. La mancanza di fili, oltre ad essere sinonimo di indipendenza da altri device, garantisce una libertà di movimento mai provata prima con un dispositivo di realtà virtuale. Questa estrema libertà di movimento potrebbe costituire un problema, se non ci fosse un sistema di controllo dell’area di gioco. All’inizio della sezione di gioco però, viene richiesto di confermare il livello del pavimento e disegnare con uno dei controller l’area libera in cui potersi muovere liberamente senza impedimenti. Qualora si stesse per varcare l’area indicata viene mostrato un reticolo che avverte che si sta oltrepassando l’area di sicurezza, evitando spiacevoli incidenti domestici. Inoltre mettendo la testa al di fuori dell’area di sicurezza viene mostrato l’ambiente circostante tramite le telecamere poste sul fronte del casco, utile anche per individuare i controller e non andare a tentoni.
I controller creati ad hoc sono fondamentali per vivere un’esperienza di realtà virtuale più realistica. I controller di Oculus Quest sono molto comodi da impugnare, entrambi hanno tre tasti (due di controllo e uno per richiamare i menu di gioco/tornare al menu principale), una levetta per muoversi nei menu o spostarsi all’interno del gioco e 2 grilletti, uno posizionato sul lato che permette di chiudere la mano virtuale e afferrare le cose, l’altro posizionato sul retro e usato per sparare o come tasto d’azione che si adatta alle varie circostanze di gioco. La particolarità che li contraddistingue è la presenza di un cerchio posto all’estremità superiore e rivolto verso il giocatore, che permette di farli individuare nello spazio dalle quattro fotocamere poste sul fronte del visore; in questo modo i controller sono sempre perfettamente tracciati e non subiscono il fastidioso effetto di errata calibrazione rispetto alla telecamera esterna.
Inoltre, durante l’Oculus Connect 6 tenutosi il 25 settembre, è stato annunciata l’implementazione dell’hand tracking, che permetterà di utilizzare le proprie mani all’interno del gioco senza bisogno del supporto dei controller. Una vera propria rivoluzione nel mondo della realtà virtuale e che vedrà le prime applicazioni nel corso del 2020.
Immersività e soddisfazione è ciò che si prova una volta indosso il visore targato Oculus. Già a partire dal tutorial iniziale, che accoglie il giocatore in questo mondo alternativo, sembra tutto molto realistico, in particolare la fisica degli oggetti che reagiscono incredibilmente bene all’interazione con le azioni del giocatore. Nonostante il processore Snapdragon 835 non sia uno dei più recenti e potenti in circolazione, fa molto bene il suo lavoro, ricreando ambienti virtuali avvolgenti come quello che accoglie il giocatore nella home, dove è possibile gestire i giochi, le impostazioni e accedere allo Store dove acquistare i giochi e le applicazioni.
Mancanza di motion sickness e indicatore di “confort” nello Store
Lo Store di Oculus Quest merita di essere annoverato tra i punti forti di questo prodotto. Il negozio è accessibile sia tramite il sito web ufficiale di Oculus, sia tramite applicazione dedicata, ma sopratutto direttamente tramite il visore. I giochi e le applicazioni sono ben descritti e corredati da trailer e immagini. Inoltre da non sottovalutare è la presenza, per ogni gioco, delle indicazioni relative al “confort” (Buon Confort, Confortevole, Confort Moderato, Confort Intenso), indicatore che mette in evidenza la possibilità che il gioco possa provocare la tanto temuta motion sickness. Anche se questo fattore varia da persona a persona, l’indicatore si basa sulle caratteristiche del gioco e sul fattore “mobilità” presente in esso.
Rimborso dei giochi: parlando di realtà virtuale può capitare più frequentemente del solito di effettuare un acquisto sbagliato, dovuto ad un’imprevista sensazione di motion sickness che si prova giocando o semplicemente per un mancato feeling con il gioco appena acquistato. Per venire incontro agli utenti, su Oculus Store è possibile farsi rimborsare l’acquisto “sbagliato” se non sono state superate le due ore di gioco effettivo.
Come visto durante l‘Oculus Connect, gli investimenti di Facebook in questo dispositivo sono ingenti, come dimostra il progetto denominato Horizon, un luogo virtuale a metà tra un social network e il PlayStation Home (sperando che abbia una sorte migliore di quest’ultimo). Grazie all’uso dell’headset di Oculus, si potrà essere catapultati in un mondo in cui gli avatar degli utenti interagiscono in attività quotidiane. Horizon, che a qualcuno potrà far pensare a una sorta di Oasis (di Ready Player One), sarà lanciato nel 2020.
Le novità presentate durante l’Oculus Connect includono anche una grande novità legata alle potenzialità del visore che potrebbe potenzialmente far diventare inutile l’Oculus Rift S, ovvero la possibilità di collegare Oculus Quest tramite un cavo al PC, potenziandone di molto le capacità e facendolo diventare una sorta di Switch della realtà virtuale.
Perché desistere
Il prezzo, pur non essendo esageratamente alto, non è alla portata di tutte le tasche, considerando anche che con la metà della cifra richiesta per l’acquisto di Oculus Quest si può acquistare tranquillamente un PlayStation VR compreso di gioco (anche se questo discorso vale, naturalmente, solo se si possiede già una PlayStation 4).
Mancanza di una vera e propria Killer Application. Come ogni gamer sa, il valore della console (in quanto visore stand alone lo si può affiancare ad una console) non è dato solo dalle sue caratteristiche, ma anche e sopratutto dal numero e dalla qualità dei giochi (sopratutto se in esclusiva) sviluppati per quella specifica macchina da gioco. Ad oggi, sotto questo punto di vista, Oculus Quest risulta un po’ svantaggiato rispetto alla concorrenza perché, nonostante uno store ben fornito, non possiede una vera e propria killer application, ovvero un gioco di punta sviluppato in esclusiva che possa incentivarne ulteriormente l’acquisto.
Durata della batteria. Altro punto debole è la batteria, la cui durata (da noi testata) è di circa 2 ore se si tratta di giocare e 3 ore guardando un film. Anche se le sessioni di gioco con in testa un casco virtuale non durano in media più di un’ora, è necessario mettere sempre in carica il visore dopo l’utilizzo per avere piena autonomia durante la sessione successiva. Un “difetto” comunque trascurabile, se si considera la grande libertà che ci permette di avere questo oggetto, ma che è doveroso citare.
Mancanza di batterie ricaricabili nei Controller. Nel 2019 è una cosa strana pensare che i controller di Oculus Quest funzionino con batterie stilo. Se da una parte può essere considerato un difetto (le batterie non sono mai in casa quando ne abbiamo bisogno), dall’altra permette di non ritrovarsi con i controller da caricare proprio quando si ha voglia di giocare.
Dove acquistare Oculus Quest. Oculus quest può essere acquistato sia tramite Amazon che tramite lo store di Oculus.
In conclusione
Se volete provare un esperienza di realtà virtuale a 360 gradi, che offre piena libertà di movimento e l’indipendenza da altri device, questo è il visore che fa per voi. Giochi, intrattenimento e spettacoli in esclusiva arricchiscono uno strumento tecnologico costruito con materiali di qualità, che garantiscono confort anche per lunghe sessioni. L’esperienza è sempre molto appagante, l’immersività e l’interattività con il mondo ricreato sono rese al meglio grazie ai controller ergonomici e pensati ad hoc per rendere migliore la giocabilità. Nonostante non abbia una vera e propria killer application nel suo parco titoli, è importante considerare le ultime novità annunciate durante l’Oculus Connect che prevedono l’introduzione di features molto interessanti, come la possibilità di usare le proprie mani (senza l’uso di controller) all’interno del mondo virtuale grazie all’hand Tracking (che verrà attivata nel 2020), la possibilità di collegare il visore ad un PC aumentandone la potenza, facendolo diventare ipoteticamente pari a un Oculus Rift S, ed infine i grandi investimenti in termini di risorse e di sviluppo che Facebook sta dedicando a questo prodotto (basti pensare ad Horizon, applicazione social dedicata che verrà lanciata nel 2020). La decisione sull’acquisto va ponderata anche in base al prezzo (che attualmente è pari a quello di una console) e al confronto con gli altri visori presenti sul mercato e a quelli che probabilmente saranno disponibili nel prossimo futuro – perché sicuramente Sony e Microsoft non se ne staranno con le mani in mano e vorranno fare qualcosa per conquistare questa fetta di mercato che sembra sempre più appetibile.