Dopo due gestionali come This is the Police e This is the Police 2, gli sviluppatori di Weappy Studio hanno deciso di creare un vero e prorpio strategico a turni. Stiamo parlando di Rebel Cops, titolo molto interessante che però non ci ha convinti appieno. Andiamo a scoprirne i motivi principali.
Il gruppo dei Robin Hood
Siamo nel 1994, nella città di Ripton è comparso un dittatore, tale Zuev. Nessuno lo conosce realmente o l’ha mai visto in volto ma una cosa è certa: ha comprato quasi tutta la città. Politici, criminali, polizia, tutto. E chi non si inginocchia a lui fa una brutta fine. Ma c’è ancora una speranza per Ripton; un piccolo manipolo di uomini, la maggior parte ex poliziotti, che ha l’intento di scoprire l’identità del boss e di ammanettarlo. Per farlo servirà l’aiuto di tutti coloro che non vogliono piegarsi a Zuev, anche a costo di rischiare la vita. Prima e dopo ogni missione comparirà un messaggio testuale che sintetizzerà l’andamento dell’avventura. Dovremo partire dal basso, catturando i vari sgherri del capo per finire faccia a faccia con lui. Non mancheranno anche delle missioni secondarie utili per alzare lo stato d’animo dei (pochi) cittadini rimasti a Ripton, ma nulla di eclatante.
L’intreccio narrativo di Rebel Cops non è di certo accattivante, anzi risulta spesso monotono e prevedibile. Un vero peccato se si considera che uno strategico a turni basato su un’ambientazione del genere e con un background di questo tipo poteva veramente risultare interessante. Invece tutto il peso della produzione cade sul gameplay, se dovesse fallire quello cadrebbe tutto il palco.
Gameplay buono ma con riserva
Fortunatamente il gameplay regge ma non riesce a rivitalizzare un titolo comunque carente sotto molti punti di vista. Partiamo col dire che la decisione di un gioco strategico a turni è stata corretta ma che doveva essere realizzato meglio. Questo perché ci sono leggerezze e dimenticanze anche abbastanza evidenti. Si avanza di missione in missione, a volte potendo decidere se farne prima una secondaria, e ogni volta bisogna decidere quale agente portare e con quale equipaggiamento. Nessuna classe o abilità unica, ognuno potrebbe uguale (se dello stesso livello) ad un altro. Esistono, infatti, solamente 3 caratteristiche (velocità, forza e mira) e una decina di talenti. Quando ogni vigilantes sarà arrivato al massimo livello risulteranno tutti uguali. Un punto in meno. Scelti al massimo 6 elementi si può decidere se accettare o meno i possibili incarichi che ci chiederanno i cittadini e si può iniziare la missione.
La volontà degli sviluppatori sarebbe quella di fare tutto stealth, come si può notare anche dai grossi problemi che affliggono il titolo in caso di sparatorie. Potremo arrestare ogni malvivente utilizzando diversi mezzi come il teaser, il manganello o l’intimidazione e, una volta fatto, il nemico semplicemente scomparirà. Mentre se decidessimo di fare piazza pulita a suon di colpi da fuoco ogni cadavere rimarrebbe sulla scena aumentando le possibilità di allarme. Come di consueto nel genere ogni azione costa un punto (se ne hanno a disposizione 2 per turno) e ognuna ha una possibilità di successo. Quindi attenti a dove mettete i piedi perché se sbagliate qualcosa potreste ritrovarvi con un uomo in meno. Infatti basterà un colpo sia a voi che ai vostri nemici per farvi fuori. Ci si può attrezzare con giubbotti anti-proiettili od elmetti, ma tutto ha un costo e si rompono facilmente.
Ogni missione ha una propria durata ed un numero ben preciso di salvataggi disponibili (anche in base alla difficoltà scelta ad inizio gioco). Sappiate che alcune di queste potrebbero portarvi via anche un’ora o più se sarete meticolosi nell’esplorazione. Alcune aree saranno molto ampie e con diversi oggetti da poter raccogliere, utili da vendere a fine missione per racimolare qualche soldo. Peccato che in alcuni livelli ci siano degli script, come l’arrivo di truppe nemiche , extra, privi di un’indicazione; quindi potrete, da un momento all’altro, ritrovarvi circondati senza possibilità di difendervi. A quel punto l’unica cosa sarà quella di ricaricare la partita. Altro punto in meno.
Infine in Rebel Cops sembra che le coperture servano poco. Infatti mi è capitato molte volte che, seppur il mio vigilante fosse dietro un riparo “completo”, venisse addirittura colpito alla testa uccidendolo all’istante. Una situazione abbastanza paradossale.
Comparto tecnico un po’ sottotono
Dal punto di vista stilistico ci siamo. Ambienti urbani e rurali ben caratterizzati anche se forse un po’ troppo monocolori. Sotto il profilo puramente grafico Rebel Cops ci lascia con poche texture e molti modelli riutilizzati. A compensare il tutto ci sono una stabilità ottima, nessun bug o crash, almeno su PlayStation 4 Pro, una colonna sonora più che discreta ed un’ottima traduzione in italiano. Ogni messaggio e nota è stata tradotta in maniera certosina, facendoci anche godere qualche imprecazione qua e là.
In conclusione Rebel Cops non ci ha soddisfatti a pieno. Una narrazione priva di mordente ed un gameplay sicuramente ben studiato ma non perfettamente realizzato rendono il titolo adatto quasi esclusivamente agli appassionati del genere strategico. Considerando anche la bassissima rigiocabilità e la durata discreta ma non esaltante non possiamo che essere un po’ delusi. Non è certamente un titolo insufficiente, ma ci aspettavamo qualcosa in più dai Weappy Studio.