Mentre gli utenti discutono apertamente su quale sarà il futuro del mondo dei videogame e quanto questo sia davvero così vicino, il relativo mercato va avanti. In particolare, nell’ultimo mese abbiamo avuto la possibilità di “degustare” un ricco banchetto. Medievil, The Outer Worlds, Death Stranding, Call Of Duty: Modern Warfare, Luigi’s Mansion 3 e Star Wars Jedi: Fallen Order rappresentano solamente delle portate principali, alle quali si aggiungono una serie di contorni dalla dignità tutt’altro che nulla e tra questi ci si può piazzare Superliminal.
Il primo titolo dello studio indipendente Pillow Castle Games, disponibile dallo scorso 12 novembre in esclusiva su Epic Games Store, si presenta con una struttura già rodata. Si tratta di un piccolo progetto dal concept ben studiato e sul quale costruire il prodotto finale. Si potrebbe dire uno dei tanti, ma non per questo meno interessante.
Primi passi
Data la struttura di gioco e quella narrativa, relativamente a Superliminal non si parla di una vera e propria trama, ma piuttosto di eventi che mettono in moto quelli vissuti a schermo. All’inizio appare un filmato introduttivo che presenta, con uno stile pubblicitario, una nuova terapia che ha lo scopo di spingere le persone ad affrontare i problemi con una prospettiva diversa. Neanche il tempo di ambientarsi, e ci si rende subito conto di essere una delle cavie del trattamento in questione. Così, attraverso una visuale in prima persona, ci si ritrova scaraventati in una dimensione onirica controllata, ma generata dal nostro subconscio.
A questo punto inizia il viaggio del giocatore, e una sorta di intelligenza artificiale ci introdurrà alla terapia e ai suoi obiettivi. Tuttavia, la nostra guida ci tiene a precisare che non offrirà nessun tipo di assistenza nella risoluzione degli enigmi proposti. Ebbene sì, il gioco è un puzzle game che, sfruttando la dimensione dell’inconscio del personaggio, lo farà interagire con degli scenari, al cui interno sarà necessario risolvere un particolare enigma.
Questione di punti di vista
Data la sua esclusività su PC, si è optato di non supportare nessun gamepad, perciò sarà indispensabile munirsi di mouse e tastiera. Nello specifico, utilizzando il pulsante sinistro del mouse si possono afferrare e spostare gli oggetti, con quello destro li si può ruotare a piacimento, con il tasto Space si può saltare e con la combinazione dei tasti WASD si controllano i movimenti dell’avatar. Superliminal sfrutterà questi input minimali, ma efficaci, per risolvere i vari rompicapi presenti nelle stanze. Inoltre, da bravo puzzle game quale è, il videogioco è stato realizzato in modo che essi rappresentino il piatto forte della sua struttura ludica.
Per superare ogni scenario, gli sviluppatori hanno previsto che il giocatore vada a interagire con gli oggetti, sfruttando un punto di vista non tradizionale. La prospettiva, vero motore e fulcro della risoluzione degli indovinelli, viene praticamente scomposta e ricomposta. Questo porta il giocatore ad osservare un oggetto in modo tale che attraverso un’altra visuale diventi più funzionale. In questo processo la rotazione della telecamera sarà fondamentale. Ad esempio, permette di trasformare un cubo dipinto in un solido reale e tangibile da usare come base per scalcare un muro. In sostanza, in Superliminal si è testimoni di una moltitudine di paradossi che giocano sulla percezione del giocatore. A chiudere il cerchio, nel tentativo di dare un maggiore contesto narrativo, o addirittura metaforico, vi è l’aggiunta di indicazioni, riprodotte su cassette tramite un videoregistratore. Esse sono state realizzate dal Dr. Glenn Pierce, medico che si occupa della sperimentazione della terapia.
Altro…
Se per meccaniche ed enigmi Superliminal è sicuramente promosso, non si può rimanere così soddisfatti per la sua estetica e per il comparto sonoro. In entrambi rimane prepotente la sensazione che si potesse osare di più, soprattutto sull’estetica degli ambienti, in generale un poco minimale. Di contro, la difficoltà degli enigmi segue una sorta di percorso incrementale con sezioni progressivamente sempre più difficili. Ne segue che la longevità del titolo dipende pesantemente da quest’ultima caratteristica, anche se si stima una durata tra le 3 e le 5 ore.
Conclusioni
Nonostante sia il loro primo videogioco, gli sviluppatori sono riusciti a realizzare un puzzle game molto discreto, donandogli un certo stile e incentrandolo sull’uso della prospettiva. Questa caratteristica si rivela uno spunto interessante e un ottimo punto di partenza per il videogioco in questione. Il risultato finale è degno di un qualunque libro di filosofia, lasciando inizialmente il giocatore esterrefatto e divertito. Difatti viene promosso a forza divina creatrice e distruttrice, degna della coscienza sartriana. A questa struttura si affianca un messaggio sotteso, quasi una metafora, sulle avversità che qualsiasi individuo è chiamato ad affrontare nella sua quotidianità. In sostanza, l’esperienza proposta vuole invitare ad una differente prospettiva per risolvere i vari problemi che si incontrano. Insomma, non si può chiudere se non consigliando Superliminal per sessioni brevi, di stacco dalla routine, all’insegna della logica e di un pizzico di pensiero laterale.