Gli spagnoli di Piccolo Studio fanno domani (3 dicembre) il loro esordio, con il supporto di Techland, con l’interessante Arise: A Simple Story su PlayStation 4, Xbox One e PC (via Epic Games Store). Si tratta di un titolo platform di avventura, che vi metterà nei panni di un uomo anziano appena trapassato, che ripercorrerà le fasi della propria vita, tra livelli onirici e atmosfere ispirate, il tutto accompagnato da una colonna sonora estremamente piacevole ed emozionale.
Arise narra effettivamente una storia molto semplice, che ci parla della vita e dei ricordi, del rimpianto ma anche della speranza e della gioia. L’uomo che ci ritroveremo ad impersonare ripercorre la propria vita attraversando scenari estremamente colorati ed ispirati, dal design semplice ma efficace, in una formula che punta innanzitutto a generare emozioni nel giocatore. Si possono riconoscere molti elementi di ispirazione a diversi prodotti più o meno recenti, a partire dall’ormai onnipresente Journey, passando da RiME (alcuni degli sviluppatori di Piccolo Studio hanno infatti lavorato sul titolo di Tequila Works) fino a The Gardens Between e Planet Alpha. Quest’ultimo lo cito soprattutto in relazione agli elementi platform e alla gestione della telecamera, che risulta preimpostata e non controllabile dal giocatore, muovendosi seguendo il proseguire dell’azione.
Il gameplay di Arise presenta delle meccaniche piuttosto semplici, ma che non si limitano al saltare e all’arrampicarsi e che si evolvono in parte con l’avanzare. Non si tratta di un titolo dalla difficoltà elevata, per nulla, tuttavia risulta molto piacevole da giocare. Questo fatto è comportato anche dall’azzeccata scelta di design, che risulta semplice e stilizzato ma molto efficace (vi ricordo in questo senso che Piccolo Studio è composto in totale da 15 persone).
I livelli che ci troviamo a percorrere sono tutti diversi tra loro ed ognuno presenterà delle particolarità specifiche, facendo riferimento ad una fase della vita del nostro protagonista. Ho parlato, tra gli altri, di The Gardens Between non a caso, poiché una delle meccaniche principali e peculiari di Arise è proprio quella della manipolazione del tempo tramite la levetta analogica destra. Muovendola verso destra o verso sinistra potremo fare avanzare o indietreggiare il flusso del tempo, manipolando così i cambiamenti dell’ambiente circostante e gli elementi atmosferici (quali pioggia, vento, neve). Questo ci permetterà di avanzare in luoghi che inizialmente potrebbero sembrare inaccessibili, aggiungendo quindi un elemento molto interessante al design del titolo. Nell’avanzare nei vari livelli potrete notare l’avvicendarsi delle Stagioni, in quella che risulta sostanzialmente una vera e propria metafora della vita, dalla Primavera fino all’Inverno.
Il nostro protagonista, oltre al muoversi e al saltare, sarà dotato di un rampino che gli permetterà di agganciare alcuni appigli, elemento fondamentali in alcuni momenti, che andrà a combinarsi con la meccanica della manipolazione del tempo risultando in sequenze molto piacevoli e interessanti. Ogni livello avrà una sua peculiarità, sia di design che di gameplay e questo elemento contribuisce nel creare una certa varietà, che vi permetterà di non annoiarvi nonostante il livello di difficoltà molto basso.
Le meccaniche di gioco risultano quindi in generale ben implementate, con idee interessanti nonostante gli evidenti riferimenti ad altri titoli del genere. Lo stesso vale per il comparto artistico che, sebbene non presenti una vera originalità di fondo, riesce comunque a distinguersi per alcune scelte specifiche. Le curiose proporzioni di alcuni scenari soprattutto iniziali, scelte probabilmente per dare l’idea di una dimensione bambinesca, ci trasportano in un’atmosfera onirica, in un “Paese delle Meraviglie”, che però non risulta affatto eterno ed immutabile, ma soggetto ai cambiamenti del tempo, nel rappresentare le fasi della vita che prosegue senza sosta. Così sarà anche il vostro avanzare, che tuttavia potrà anche essere intervallato dalla ricerca di alcuni collezionabili, quasi immancabili in un titolo di questo genere. Questi sono rappresentati da elementi luminosi sparsi nei vari livelli, ognuno dei quali corrisponde ad un ricordo che potrete consultare sottoforma di illustrazione, una volta raccolto.
Non sono numerosi, ma alcuni sono davvero nascosti e la loro ricerca aumenterà di certo il tempo da dedicare al gioco. In generale comunque, per terminare la storia non sono necessarie più di 3/4 ore circa, tenendosi larghi. La longevità non è quindi particolarmente elevata, in un’esperienza di gioco che comunque rispetta le promesse di “simple story“, sia nella forma che nella sostanza. Non aspettatevi quindi particolari colpi di scena o pipponi esistenziali. Arise è davvero una storia semplice, senza pretese particolari, che ha il fine di emozionare nella maniera più autentica, risultando però nel complesso quasi banale. Tuttavia sia l’eccellente comparto artistico, sia le scelte musicali (forse un po’ troppo invasive in certi momenti) riescono comunque a coinvolgere e potenzialmente anche a commuovere nel finale (confesso: una lacrimuccia è scesa).
Un elemento che risulta una bella sorpresa è la presenza del multiplayer: sì, è possibile giocare in due, delegando ad un giocatore il controllo del personaggio e all’altro la manipolazione del flusso temporale, collegando un secondo controller. Una scelta molto interessante e curiosa, che vi permetterà di intraprendere un’esperienza molto piacevole insieme ad un amico o una persona cara. Questo si presta anche ad un’accessibilità molto ampia, poiché potrete permettere facilmente a chi non mastica di videogiochi di fare un’esperienza particolare, vista la facilità dell’utilizzo solo di una levetta.
Tirando le somme, quello che emerge in conclusione è la sempre più evidente possibilità e potenzialità che ha il prodotto videoludico di raccontare storie, attraverso immagini ma soprattutto attraverso le proprie meccaniche e quindi l’interazione, potendo anche – in questo caso – condividerla con un’altra persona. Non ci troviamo certo davanti ad una pietra miliare, ma ad un buon prodotto, ben realizzato e curato con amore e attenzione, che certamente potrebbe valere i 19,99 € con cui viene proposto al lancio.