Dopo il lancio sul mercato di #FUNTIME, tinyDino Games e The Quantum Astrophysicists Guild rilanciano con The Ambassador: Fractured Timelines. I due titoli possono essere classificati sotto lo stesso genere, ossia quello del twin-stick shooter, ma le analogie possono terminare qui: se infatti #FUNTIME era un gioco arcade super-colorato e con una specie di astronave come protagonista, in questo caso ci troviamo davanti ad un titolo con una trama e un personaggio umano come personaggio principale.
Prima di gettarci a capofitto nella nostra analisi, vi diciamo che la nostra prova è avvenuta (in largo anticipo rispetto alla data di pubblicazione) su Nintendo Switch. The Ambassador: Fractured Timelines è infatti in arrivo dal prossimo 13 Agosto su PC, Xbox One e, per l’appunto, Nintendo Switch.
Lanciare spade o lanciare magie? Non importa…
Molto spesso nelle mie recensioni capita che i titoli del paragrafo principale siano a tema Simpson, per questa volta invece ho optato per un titolo che calza a pennello con la descrizione di quanto accade in The Ambassador: Fractured Timelines. Come detto, a differenza di #FUNTIME, qui abbiamo a che fare con un personaggio umano, dal nome Gregor, che è per l’appunto un Ambassador Of TIme. Questo nome ci permette di introdurre una delle meccaniche più particolari di questo titolo: il nostro protagonista ha la capacità di piegare il tempo al suo volere per qualche istante. Nella fattispecie, con la pressione di ZL, apparirà una sorta di “bolla temporale” intorno a voi, che vi permetterà di camminare veloci ed evitare trappole, oppure, colpendo oggetti specifici, di lanciarli contro i nemici. A dire la verità, questa meccanica vi ritroverete ad usarla molto poco, e nonostante sia un elemento che comunque si ricollega anche alla storia narrata, risulterà essere poco incisivo nel gameplay.
Essendo un twin stick shooter, The Ambassador: Fractured Timelines vi impegnerà mirando e “sparando” armi da lancio oppure magie. Il nostro Gregor avrà infatti a disposizione un arsenale di armi da lancio, che possono essere spade, asce o altro, che potranno essere sbloccate solo andando avanti nelle missioni (circa 70). Assieme a queste però avrà anche a disposizione dei bastoni magici, che lanceranno magie a distanza, ma in questo caso il numero di magie disponibili è limitato, in quanto dovrete fare sempre i conti con la barra del mana. Ovviamente dovrete tenere sempre sott’occhio la barra della vita, che si compone di cuori, che ogni qualvolta verrete colpiti caleranno fino allo zero, e a quel punto dovrete ricominciare da zero il livello. In realtà questo non è un grandissimo male, in quanto le missioni tendono ad essere piuttosto brevi. in alcuni casi anche troppo. Ma non temete, c’è un modo per riuscire a sopravvivere anche se si viene colpiti: esplorando i livelli infatti incontrerete barili da distruggere o animali da uccidere, i quali vi daranno cibo. Mangiando 2 porzioni di cibo andrete a recuperare un cuore.
A questo punto, prima di passare alle questioni meramente tecniche, resta ancora da parlare della storia e del feeling pad alla mano di questo titolo. La storia vede il nostro Gregor impegnato a salvare la città di Tamaris, la città dove vive la Eternal Fellowship, compagnia della quale Gregor fa parte. La città funge anche da tutorial, ma poi questa viene distrutta, e quindi qui parte il viaggio di Gregor alla ricerca del modo per far tornare la sua capitale all’antico splendore. Una trama abbastanza semplice e lineare, che non regala grandissimi colpi di scena, ma che comunque fornisce uno sfondo funzionale al gioco. Come detto i livelli sono all’incirca 70, con la presenza anche di svariati boss unici e particolari, che sapranno mettervi in difficoltà, anche se vi ripetiamo che alcuni livelli sono molto corti. Il titolo però contiene anche degli obiettivi, che potrebbero allungare la vostra run sul gioco, ma dipende sempre dalla vostra mania di completismo.
Per quanto riguarda il feeling pad alla mano, il gioco di tinyDino Games riesce a divertire e a creare una sfida impegnativa soprattutto quando si affrontano i boss, specialmente grazie al fatto che il nostro modo di attaccare non può essere di andare a testa bassa, ma bisogna calcolare il momento giusto. I boss (ma anche alcuni nemici normali) infatti, per essere colpiti, devono essere “vulnerabili“, ossia deve apparire una indicazione a schermo che ci dice quando è il momento giusto per fare male. Questo modus operandi è quindi sempre consigliato, in quanto comunque le armi da lancio funzionano come veri e propri boomerang, quindi una volta lanciati, per tornare ad essere utili, devono tornare indietro, e questo quindi non vi permetterà di gettarvi nella mischia modello Rambo. Il tutto poi viene regolato dal sistema di shooting, che può essere comandato semplicemente con il movimento, cioè la levetta analogica sinistra, oppure in maniera più precisa e con un range più ampio con la levetta analogica destra. Su Nintendo Switch questi comandi, specie la levetta analogica destra, tendono ad essere imprecisi, perché spesso la levetta “vi scapperà via” dalla mano, e questo vi farà perdere la mira.
Abbiamo approfondito come meglio potevamo tutti gli aspetti di gameplay di questo The Ambassador: Fractured Timelines, quindi adesso possiamo volgere il nostro sguardo al comparto tecnico. Partiamo subito col dire che qui troviamo un’altra grande differenza con l’ultima fatica del producer del titolo: #FUNTIME infatti vedeva un’ambientazione futuristica e ricca di colori super-saturi, mentre invece The Ambassador: Fractured Timelines vede innanzitutto l’uso della pixel art, e soprattutto ha un’ambientazione fantasy completamente diversa, con la presenza di foreste e altri luoghi incantati. Anche in questo caso il titolo fa ricorso al motore Unity, che ci presenta un mondo meno colorato ma molto più ricco di dettagli, con modelli non molto vari ma comunque ben realizzati. A livello di prestazione grafica non possiamo assolutamente lamentarci, infatti il frame rate è stabile e non si notano grandi difetti grafici. Il comparto audio invece resta abbastanza dimenticabile, ma comunque accompagna come può l’azione.
In conclusione…
The Ambassador: Fractured Timelines è un titolo che vuole distaccarsi per temi e ambientazione rispetto alle ultime fatiche di tinyDino Games, e ci riesce con un buon prodotto, che vede però una longevità non particolarmente alta, e anche qualche piccolo difetto per quanto riguarda la varietà delle armi e dei nemici (boss a parte). Sicuramente si tratta di una produzione che possiede, senza ombra di dubbio, qualche spunto interessante, come ad esempio il fatto che le armi non possano essere utilizzate in ogni momento, e quindi anche il combattimento più semplice richiede comunque un minimo di pianificazione e di studio delle proprie mosse.
Ad ogni buon conto però si tratta comunque di un più che discreto indie game, con un rapporto qualità/prezzo più che interessante (costo al lancio 14,99€), che vi potrebbe certamente invogliare a dargli una possibilità, in quanto comunque può essere giocato sia in maniera hardcore, oppure anche con una partita una tantum, dato comunque una storia abbastanza leggera e che fa più che altro da sfondo, e quindi non c’è il rischio di dimenticarsi cosa succede.