“Kill It With Fire“. Una frase che verrebbe spontaneo collegare all’atto di dare fuoco, generalmente a due bersagli diversi: mostri/creature sovrannaturali di vari media — specialmente horror — dalla parte dei cattivi… o i realissimi insetti. E in questo caso, ciò che interessa a noi è la seconda opzione, anche se non esattamente: parliamo infatti di ragni, animali che spesso sono collocati tra gli insetti, categoria in cui però non rientrano. Nonostante ciò, il concetto non cambia: il titolo ci suggerisce apertamente che dovremo provare a liberarci di armate di ragni, a costo di ricorrere appunto a stratagemmi non proprio convenzionali per la lotta all’aracnide… come appunto il fuoco.
Kill It With Fire è il titolo d’esordio della Casey Donnellan Games LLC, e verrà pubblicato tra soli tre giorni da TinyBuild. Ovviamente andrò a trattare ogni aspetto del gioco nel suo dettaglio, ma mi sento di aprire le danze con un piccolissimo spoiler: per essere un titolo d’esordio, la Casey Donnellan Games sembra essere sui giusti binari sotto alcuni aspetti davvero vitali dell’arte del game design, un aspetto davvero non da poco se lo si riscontra nel primo videogioco in assoluto di un qualsiasi sviluppatore. In ogni caso, dopo aver detto ciò, credo di essere praticamente costretto a procedere istantaneamente con il farvi capire il perché di questa “fiducia”.
Innanzitutto, mi sento in dovere di dire una cosa che alcuni troveranno insolita: amo i ragni. Al di là del poter provare fascino o meno per le loro abilità o per il loro aspetto unico, rimane il fatto che ci liberano dagli insetti più fastidiosi che possiamo nominare, e abbiamo inoltre la fortuna di essere quasi completamente esenti dalla presenza delle specie velenose — stiamo tutti guardando te, ragno violino. Potrei fare una citazione relativa al gioco stesso, ma preferisco evitare qualsiasi possibile spoiler quando scrivo recensioni e anteprime, anche se minimo: se giocherete Kill It With Fire, capirete al 100% a cosa mi riferisco.
Tornando a noi, come immaginerete non mi è suonata grandiosa l’idea di accettare di passare ore a uccidere centinaia degli animali a otto zampe più famosi del globo… ma ovviamente sono profondamente ironico nel dire ciò: in fondo parliamo di un videogioco, quindi sempre meglio mantenere le barriere tra realtà e finzione al livello più alto possibile.
Col senno di poi devo riconoscere di aver fatto la scelta giusta, in quanto Kill It With Fire si è rivelato più una piacevole sorpresa che un’occasione per sbuffare ripetutamente, o per osservare un continuo potenziale non sfruttato come non poco spesso succede con i titoli d’esordio a basso costo e non. Ma il nostro scopo sarà solamente quello di uccidere ragni?
Assolutamente NO, e questo è ciò che ha probabilmente salvato il gioco da una mancata sufficienza nel nostro resoconto finale. In Kill It With Fire, nonostante il focus apparente sia tutto incentrato sui ragni e sulla loro caccia, il “vero” scopo che tutti i giocatori più curiosi apprezzeranno è dato dagli obiettivi secondari, che spesso consistono in segreti davvero ben nascosti. Questa cura negli obiettivi secondari ha creato un dualismo delizioso in termini di gameplay, alternando fasi di distruzione assoluta — o caccia meticolosa, in base al vostro stile — a momenti in cui il gioco prenderà la piega di un puzzle game/avventura grafica a tutti gli effetti. Come potete capire, ho apprezzato maggiormente la seconda parte, anche perché è onestamente quella più curata oltre ad essere visibilmente ciò che lo sviluppatore voleva maggiormente veicolare al meglio delle sue possibilità.
La struttura di Kill It With Fire è molto semplice: ci ritroveremo all’interno di una stanza/area che avrà altre porte al suo interno, ma che potremo aprire solo una volta ucciso il tot di ragni richiesto sulla porta stessa: se vedremo un bersaglio con un numero 5 di fianco, sapremo già cosa dovremo fare per passare alla prossima area. In realtà, però, questa è la fase più semplice e disimpegnata in assoluto. I ragni NON ci possono fare del male in alcun modo, e l’unica “difficoltà” del gioco sta nell’ucciderli prima che riescano a rintanarsi in posti in cui non potremo più ucciderli. La parola difficoltà è scritta tra virgolette perché quest’incarico è assurdamente semplice, a meno che non ricopriate il pavimento con ogni singolo elemento della stanza: quasi ogni oggetto presente nelle aree di gioco, al di là dei più grossi come i mobili, è infatti impugnabile e potremo lanciarlo. Questo può portare a un po’ di divertimento spensierato, ma farlo prima di effettuare la caccia ai ragni renderà le cose un filo più ardue, poiché il putiferio causato li aiuterà sia a nascondersi visivamente che a sfuggire ai vostri colpi.
Al di là di ciò, la difficoltà nella caccia sarà data — come avrete già immaginato — dalla presenza di nuovi tipi di ragno man mano che avanzeremo di livello: certo, poca roba sul piano dell’aumento della difficoltà, ma perlomeno ritrovarsi davanti a un nuovo ragno in praticamente ogni nuovo livello fa molto più piacere di quanto si possa credere, e ci fa capire che non siamo davanti allo sviluppatore più pigro sul mercato. Non vi rivelerò tutti i loro tipi, ovviamente, ma sappiate che vi ritroverete davanti a qualche divertente sorpresa.
Per dare la caccia a questi molteplici esemplari di sventurati aracnidi avremo a disposizione un vero e proprio arsenale: tutti gli oggetti che possiamo prendere in mano possono essere lanciati o semplicemente lasciati cadere sui ragni per disfarcene, ma il vero cuore del “combat” — qua non devo spiegare il perché delle virgolette, right? — è dato dalle armi vere e proprie: bianche, esplosive, da fuoco, incendiarie… e non solo!? Qualcuna la vedrete tramite gli screenshot, altre le citerò in seguito, ma il bello dovrete scoprirlo con le vostre mani. Ricordate che le armi incendiarie beneficiano del sistema di propagazione del fuoco, quindi approfittatene — ma allo stesso tempo state attenti a non esagerare, o finirete con il rovinarvi l’esperienza. Inoltre, è doveroso illustrare uno dei difetti presenti in Kill It With Fire: alcune armi da fuoco sono sostanzialmente inutili. Parlo specialmente della rivoltella e del fucile d’assalto, che richiedono una mira ai limiti dell’infallibile e che spesso non valgono la pena sul piano della consistenza nello sferrare colpi mortali: a questo proposito, vorrei chiedere allo sviluppatore chi è la figura dietro la scelta di far infliggere più danno a una padellata rispetto a quello di un proiettile di fucile d’assalto.
Un valido, validissimo aiutante in questa caccia è il Localizzatore di ragni, che potremo potenziare e rendere sempre più efficace man mano che riusciremo a completare i vari livelli: inizialmente la sua funzionalità sarà estremamente limitata, ma in pochissimo tempo si rivelerà uno degli equipaggiamenti che vi faranno risparmiare più tempo in assoluto. I ragni si nasconderanno in ogni luogo e oggetto possibile, quindi se volete evitare di prendere in mano ogni singolo libro, soprammobile e qualsiasi altro oggetto per ruotarlo in ogni direzione in cerca del bersaglio… farete decisamente meglio a usare questo vitale gadget.
Il Localizzatore di ragni non è però l’unico elemento potenziabile: potrete sbloccare altri tipi di potenziamento che consistono in quelli che sono sostanzialmente bonus passivi per voi e per il vostro arsenale, dall’aumento degli oggetti equipaggiabili nella barra delle armi, alla possibilità di scattare… per arrivare, anche qua, a qualche inaspettata sorpresa.
Insomma: uccidere ragni per sbloccare le porte, in modo da sbloccare nuove aree in cui uccidere altri ragni, cercando nel contempo nuovi strumenti e potenziamenti. Cos’altro potreste chiedere di più? Ma ovvio: qualcosa che ho già citato e sottolineato in precedenza, ovvero gli obiettivi secondari.
Mi sono genuinamente divertito a cercare di completare al 100% ogni livello di Kill It With Fire, compito che non richiede uno sforzo estremo se non un po’ di creatività e attenzione ai dettagli. Il più delle volte potrete risolvere il tutto con una meticolosa esplorazione, ma non mancheranno affatto i momenti in cui vi chiederete come diavolo completare l’obiettivo, o dove sia nascosto il potenziamento che non trovate nemmeno dopo un’attenta esplorazione. In ogni caso, vi consigliamo di non gettare subito la spugna, dato che il gioco vale la candela: senza completare gli obiettivi secondari, compresa la sfida bonus presente in ogni singolo livello, non scoprirete mai… la verità. Vorrei dirvi altro, ma per l’ennesima volta: ho le mani legate. Sappiate solo che non avrete DAVVERO completato Kill It With Fire senza aver raggiunto questo punto.
Ora che vi ho illustrato tutto ciò che ha a che fare col puro gameplay, posso passare a darvi qualche cenno più tecnico. Dal punto di vista della funzionalità non c’è alcun problema: Kill It With Fire è esente da cali di frame, bug che compromettono la riuscita di un livello/obiettivo, compenetrazioni grafiche incidenti o altro di davvero incisivo o dannoso. I suoi problemi sono medio/leggeri, e il più fastidioso per quanto mi riguarda è l’unico di cui ho davvero parlato: l’inutilità di alcune armi da fuoco. Un altro difetto lo si incontra quando si prende in mano un oggetto per esaminarlo in cerca di ragni nascosti, dato che non lo si potrà muovere lungo ogni asse: la rotazione verticale sarà infatti sostanzialmente bloccata. Attenzione però: questo non compromette in alcun modo il trovare o meno il ragno nascosto, ma è comunque un problema che dovrebbe essere risolto.
Un altro bug che può causare fastidio è dato dall’eventualità non comunissima — ma pur sempre presente — che un ragno possa saltare fuori dal nulla, mentre è fuori dal vostro campo visivo, in un momento in cui non gli siete nemmeno passati vicino: anche qua non parliamo della fine del mondo, ma se il gioco avesse avuto un filo di difficoltà in più ci sarebbero state le potenzialità per un bug non poco frustrante.
Esteticamente parlando, al di là del fatto che la veste grafica avrebbe sicuramente beneficiato di un minimo aumento del numero di poligoni, non ci sono problematiche di alcun tipo, e anzi l’aspetto cromatico è molto ben curato e sempre piacevole, con zero problemi legati all’illuminazione sia in aree esterne che interne. Anche il sonoro, come succede spesso nei titoli indie d’esordio, non brilla ma non pesa né infastidisce.
In poche parole, Kill It With Fire non mette tantissimo sul piatto a livello di varietà, ma ciò che offre lo offre bene e senza intoppi di vero rilievo, cosa che non possono vantare nemmeno alcuni progetti dal costo superiore di innumerevoli misure. A fronte di un prezzo oltretutto parecchio onesto (14,99 €, che scende ulteriormente a 12,49 € con il pre-order), credo sia chiaro che consiglio di dargli una chance. Non è sicuramente un gioco per tutti e ne consiglio l’acquisto solo se leggerne la recensione vi ha genuinamente convinti del fatto che sì, potrebbe quasi sicuramente fare al caso vostro. E se lo fate, non osate non arrivare fino in fondo, vi prego.
Kill It With Fire vi prenderà dalle 3 alle 10 ore, in base al tipo di videogiocatore che siete e a quanto vorrete andare a fondo nel completarlo in ogni suo aspetto. Questo peculiarissimo titolo verrà pubblicato tra tre giorni esatti: il 13 agosto sarà in arrivo su Steam, ma Tinybuild ha già confermato di essere al lavoro per renderlo disponibile su altre piattaforme non ancora annunciate.
Augurandomi che la limitiate al mondo videoludico, non mi resta che augurarvi una buona caccia!