Genio e follia. Ecco le due parole che mi vengono in mente dopo aver provato OkunoKA Madness, un’edizione del primo OkunoKA aggiornata col nuovissimo mondo Madness da cui prende il titolo, oltre a diverse aggiunte che lo invogliano ad essere rigiocato con diversi personaggi sbloccabili. Sviluppato dallo studio italiano Caracal Games e pubblicato da Ignition Publishing, OkunoKA Madness può tranquillamente essere definito come uno dei platform più divertenti ma anche più folli della storia. Dopo quasi due anni dall’originale, abbiamo il piacere di mettere mano al mondo Madness in cui dovremo correre, saltare e morire in continuazione, per il puro e sano divertimento di riprovare decine – se non centinaia di volte – a finire anche uno solo tra gli oltre 100 livelli dalla difficoltà costantemente alta.
OkunoKA Madness vi farà impazzire, nel bene e nel male. Si tratta di un platform veloce e dinamico, con livelli coloratissimi ed originali ma anche pieni di trappole e nemici di vario genere. La prima vera sfida è rappresentata dalla vostra pazienza: se ne avrete a sufficienza – e credetemi, ce ne vorrà davvero tanta – il gameplay vi prenderà così tanto da non staccarvi più dal pad finchè non riuscirete a superare alcuni livelli per voi particolarmente ostici. Sì, perchè un livello che a voi possa sembrare impossibile da superare anche dopo ore ed ore di gioco, qualcun altro potrebbe riuscire a superarlo al primo o secondo tentativo, e viceversa.
Versione provata: PS4.
Lo sapevo!
Il titolo di questo paragrafo è un eufemismo, utile ad evitare termini non appropriati in qualsiasi recensione, per suggerire una o più frasi simili che esclameremo ad ogni morte, spesso a causa di un banalissimo errore o imprecisione oltre che morte ripetuta più volte in modo identico alla precedente. Ognuno di noi troverà in OkunoKA Madness almeno un livello che potrà considerare “la sua bestia nera”, senza riuscire a superare alcuni ostacoli anche dopo centinaia di tentativi. Poi arriva a casa vostro fratello, un amico o la vostra ragazza, che vi chiede di provare il livello che a voi sembra impossibile: salta qui, salta là, muore una o due volte al massimo, ma al terzo tentativo raggiunge il mostriciattolo nero da far mangiare a KA (il nostro buffo e spericolato protagonista) e finisce il livello, immortalandoci con un selfie mentre restiamo sbigottiti a bocca aperta davanti la tv per quanto appena accaduto, dopo essere morti 200-300 volte senza riuscire a completare quel livello.
Questo episodio tragicomico potrebbe facilmente verificarsi nelle case di molti di noi, e lo riteniamo uno dei punti di forza del gioco perchè si condividono gioie e dolori insieme, nel contesto del sano divertimento videoludico, assieme ad una marea di risate e non solo. Se siete almeno in due a giocarci, potete alternarvi ad affrontare i livelli nella speranza che il vostro compagno di gioco riesca a superare i livelli per i quali, si fa per dire, voi paghereste pur di scoprire come completarli senza morire. Episodio che potrebbe verificarsi con maggior frequenza durante qualche boss fight in cui il nemico di turno, gigantesco e spietato, farà di tutto per fermare l’avanzata di KA e non si tratterrà dal ridere quando esploderemo cadendo ingenuamente nel vuoto o sbattendo contro qualche trappola appuntita. Ogni boss è quindi una sfida uno contro uno che ci impegna sì all’ennesima potenza, ma che ci dà anche una soddisfazione enorme nell’essere superata dopo chissà quante morti e respawn del povero – ma sempre simpatico, sorridente e spericolato – KA.
Ce l’ho fatt… bum!
Stavolta non si tratta di un eufemismo, bensì della trasposizione scritta di un effetto sonoro-visivo nel quale vi imbatterete migliaia di volte (e non esagero) durante le tante ore di gioco offerte dagli oltre 100 livelli, suddivisi nei quattro mondi originali più il quinto – il già citato Madness, accessibile fin da subito dal menù iniziale di gioco – nel quale la difficoltà viene ulteriormente incrementata con la presenza di nemici e trappole mortali come laser sofisticati, missili teleguidati, barriere interscambiabili ed altre follie, frutto del genio dei programmatori. Vi capiterà di pronunciare il titolo di questo paragrafo quando, ormai a pochissimi passi dal traguardo del livello, verrete colpiti dalla punta di un rampicante, da un missile teleguidato vagante, dal laser di un androide nemico che vi ha visti all’ultimo secondo o da chissà quale nemico che dovesse spuntare fuori all’improvviso e fosse troppo veloce per essere schivato. Ma adesso, dopo aver fatto le lunghe e doverose premesse per evidenziare la pazienza richiesta, veniamo al gioco vero e proprio.
A seconda del mondo di gioco in cui ci troviamo, l’ambientazione dei livelli può svariare tra enormi spazi all’aperto, caverne, deserti, enormi bolle d’acqua, foreste con rampicanti appuntiti pronti a polverizzarvi ed altre ancora. La grafica del gioco è disegnata con uno stile particolare, con colori molto vivaci ed un level design ispiratissimo e sempre vario. Un mix di elementi capaci di catturare l’attenzione anche dei gamers più giovani, ma soprattutto di trasmettere un senso di empatia verso il protagonista, divertimento ed autoironia: la schermata del titolo, in cui KA dorme profondamente nonostante le mille insidie che lo attendono, la dice lunga.
Ma quel muro è gassoso!
I pulsanti da usare sul pad sono pochi, relativamente ad altri titoli, ma tutti importanti e da imparare ad usare col massimo tempismo e precisione. Specie il momento esatto in cui saltare e la pressione del pulsante stesso, che determina l’altezza del salto. Con R2 possiamo aumentare la velocità della corsa, indispensabile per compiere salti più lunghi e rimbalzi più lontani da un muro all’altro quando ci arrampichiamo in un’area verticale. Un altro pulsante è dedicato ad alcune barriere magiche, fatte di elementi come acqua, fuoco e tuono: premendolo, attiviamo uno degli elementi e disattiviamo gli altri. Questo ci permette di saltare ad esempio da un muro d’acqua ad uno di tuono, poi ad uno di fuoco e così via, e molti livelli richiedono questa particolare abilità per essere superati.
La velocità ed il tempismo con cui interscambieremo i vari elementi farà sì che il muro di nostro interesse diventi solido, permettendoci di aggrapparci e saltare su di esso per salire; una volta saltati verso il muro successivo, se di elemento diverso, premiamo ancora il pulsante: il muro su cui siamo rimbalzati diventa gassoso, mentre il muro sul quale stiamo per arrivare – se abbiamo premuto il pulsante fino ad attivare quel preciso elemento – diventa solido e ci permette di aggrapparci. Con questo termine si intende che KA ci “sbatte” contro, ma non ha presa e continuerà a scivolare in basso: spesso saremo quindi chiamati a saltarci su, senza cadere ma neanche senza esagerare col salto, magari in attesa che un laser sopra di noi si spenga temporaneamente o che un nemico si sposti dal punto esatto in cui vogliamo atterrare col salto successivo.
Questa nostra abilità sarà indispensabile anche per recuperare alcuni particolari fantasmini sparsi nei livelli di gioco e, puntualmente, posizionati in punti difficilmente accessibili nei quali il rischio di morire sarà estremo, con l’ovvio ritorno ad inizio livello e dover così rifare tutto da capo. Recuperando i fantasmini richiesti possiamo sbloccare alcuni personaggi giocabili icone della cultura pop anni ’80-90, ciascuno con una sua particolare abilità che potremo scoprire e sfruttare a nostro vantaggio. Quella di sbloccare i personaggi extra è una sfida particolarmente difficile e che può tranquillamente essere affrontata in una seconda run del gioco, ma è sempre consigliabile farlo durante la prima run in modo da familiarizzare con un livello, studiare in che modo raggiungere un particolare fantasmino e recuperarlo senza morire; provando in una seconda run, invece, avremo facilmente dimenticato porzioni o interi livelli di gioco e le sue insidie, perdendo tempo e morendo continuamente per riprendere la mano su quel preciso livello.
KAla il sipario
OkunoKA Madness si classifica come uno dei titoli più ricchi di soddisfazioni e più masochisti di tutti i tempi, grazie alla fantasia uscita dalle menti spietate dei programmatori di Caracal Games nel creare oltre 100 livelli di una certa difficoltà e dal design davvero unico, unita ad un implicito incoraggiamento al giocatore di provare e riprovare senza mai arrendersi grazie all’empatia trasmessa dal protagonista. Ci viene incontro un immediato ed immancabile respawn ad ogni morte, che in pochi secondi ci permette di affrontare un livello più volte e migliorarci poco alla volta. Da elogiare il comparto grafico unito ad una soundtrack che ci dà la carica giusta per immolarci tra robot volanti, piante appuntite, salti nel vuoto e missili teleguidati pronti ad esploderci in faccia. Anche Madness offre una ventina di livelli dall’alto tasso di sfida, che siamo riusciti a superare dopo ore di gioco e non poche difficoltà ma, come già detto, soprattutto con una buona dose di pazienza e trattenendoci più volte dal lanciare il pad contro la tv.
Complimenti anche alla scelta di fornire gratuitamente l’aggiornamento Madness ai possessori del gioco originale su Switch (all’epoca un’esclusiva dell’ammiraglia Nintendo), premiandone la fedeltà ed invogliandoli a riprendere in mano il gioco già completato circa due anni fa. Finalmente anche i possessori di PS4, Xbox One e PC potranno provare OkunoKA nella sua versione più completa, assaggiando il gusto delle morti stupide ed occasionali per farsi due risate in famiglia o tra amici, com’è bello che sia con qualsiasi videogame. OkunoKA Madness è consigliato a gamers di tutte le età, a patto però di avere la pazienza di imparare pian piano a giocare e prepararsi a morire un numero sconsiderato di volte senza prendersela, sfogando la propria frustrazione in una bella risata che ci dia il via libera al tentativo successivo. E dopo ore ed ore passate ad impazzire davanti a qualche livello da fuori di testa, aspettiamo con ansia l’uscita di un vero e proprio sequel con nuovi mondi e trappole di ogni genere. Chissà che questo OkunoKA Madness non sia solo un assaggio del secondo capitolo, già in lavorazione negli studi di Caracal Games.