Sogno o son desto? No perché, se vent’anni fa mi avessero detto che sarebbe uscito un nuovo capitolo di Baldur’s Gate – dopo la cancellazione di The Black Hound – avrei urlato come una ragazzina. Oltretutto, mai mi sarei aspettato di scrivere in prima persona l’anteprima di quello che è per me il terzo capitolo della saga di ruolo più bella di sempre.
Ma mettiamo un attimo da parte l’amore sconsiderato per la creatura di Black Isle Studios, e cerchiamo di capire insieme cos’è Baldur’s Gate 3. Poco fa lo citavo come il terzo capitolo della serie, ma è effettivamente così? Fellow adventurers, ad essere del tutto onesti, le differenze tra la saga dei figli di Bhaal e quest’ultima rivisitazione della Costa della Spada firmata Larian, sono infinite. Partiamo dal fatto che Baldur’s Gate 3 affonda le sue radici nella quinta edizione di Dungeons and Dragons. Per chi avesse vissuto nelle caverne fino all’altro ieri sera, D&D 5 edizione è l’ultima iterazione del gioco di ruolo pen and paper più giocato al mondo. Quest’edizione è figlia di un game design moderno, che ha come cardini la semplificazione (mai banale) e l’accessibilità dei contenuti. Ricordate il THAC0? Ah no? Ma certo che sì! Ecco, scordatevelo. Avete presente il combattimento in tempo reale con la pausa tattica? Accantonate anche quello. Minsc e Boo? Non pervenuti. Già con queste brevissime premesse, i fan di Baldur’s Gate potrebbero immediatamente storcere il naso. Certo, il setting dell’avventura è sempre quello, ovvero La Costa della Spada, ma non è mai stato più bello di così. L’engine Divinity 4.0 mi ha catapultato realmente in quei luoghi – limite evidente del glorioso Infinity Engine. Ma ci sono anche delle similitudini fra i vecchi ed il nuovo capitolo.
Ricordate tutti quella notte fuori le mura di Candlekeep. La fuga del figlio di Bhaal ed del suo protettore Gorion sotto la pioggia torrenziale, l’imboscata di Sarevok che portò la morte del vecchio mago. L’incipit di Baldur’s Gate 3 ricorda un po’ queste circostanze. Non siamo i prescelti, o almeno così non sembra, ma siamo braccati all’interno di una navicella Illithid . Il nostro sfortunato protagonista è alla mercé di un Mind Flayer, il quale impianterà attraverso il bulbo oculare una piccola larva nel cervello del nostro alter ego. Poco dopo, un gruppo di guerrieri Githyanki cavalcadraghi bombarderanno la navicella in un epico combattimento, condito da palle di fuoco e salti planari. L’occasione di fuga è servita, ed è qui che inizia l’avventura di Baldur’s Gate 3, soli e senza una meta apparente.
Al di là della narrazione, Baldur’s Gate 3 è un prodotto da poco disponibile in Accesso Anticipato, quindi non ancora nella sua versione finale, e ciò che andremo a vedere più avanti potrebbe essere soggetto a modifiche da parte degli sviluppatori.
Creazione del personaggio e modalità a turni
Normalmente quando metto le mani su un prodotto in Accesso Anticipato, so di dovermi aspettare evidenti limiti tecnici. Ma non è il caso della creazione del personaggio in Baldur’s Gate 3. Ritornano tutte le razze dei precedenti capitoli con l’aggiunta dei Githyanki. Presumibilmente arriveranno anche i mezzorchi e i dragonidi, ma non è questo il giorno. La creazione del personaggio è estremamente dettagliata, fra volti, acconciature, tatuaggi. Le combinazioni a disposizione sono molte e ben sviluppate, roba da perderci ore anche solo nella creazione del personaggio. Come D&D 5 edizione insegna, potremo selezionare un background del personaggio, che ci darà un’idea di chi fosse prima di diventare un avventuriero, fornendoci anche dei bonus che hanno un impatto su abilità e caratteristiche. Infine c’è l’immancabile selezione della Classe.
Al momento sono disponibili solo sei classi: guerriero, ranger, mago, ladro, chierico e warlock. Personalmente sono un amante dello stealth, quindi ho optato per una Drow Ladra, anche per testare l’innovativo sistema di esplorazione promosso dai Larian. Quest’ultimo ci permette di attivare la modalità a turni anche al di fuori del combattimento. A cosa serve? Funziona benissimo per pianificare un’imboscata, per esempio. O per superare alcune trappole difficilmente aggirabili. Ma anche per passare inosservati attraverso un gruppo di nemici. Attivando la turn base mode in questo senso, apparirà il campo visivo nemico (un po’ come in Divinity), permettendoci così di pianificare il movimento per prendere il nemico alla sprovvista o per filarcela attraverso le ombre. Per riuscirci, però, è necessario superare un tiro abilità su Furtività. Fallendo quel tiro, il nemico ci vedrà inevitabilmente. Questo sistema funziona bene e richiama potentemente la componente cartacea di D&D, ma può portare a situazioni grottesche. Posizionandomi dietro una colonna (dopo aver spento tutte le candele della stanza per ottenere copertura nelle ombre) ho scagliato una freccia al nemico. Tiro effettuato con successo, ma il nemico è ancora vivo! E ora? Il brigante non mi ha visto e non si è neppure curato di controllare dopo aver subito dei danni, solo perché la mia Drow ha superato il tiro di furtività. Questo “effetto Skyrim“ spero non sia presente nella versione finale, anche se posso assicurarvi che mi son fatto delle grasse risate.
Combattimento ed esplorazione
In Baldur’s Gate 3 l’interazione con gli ambienti di gioco è più viva che mai, grazie alle meccaniche ereditate dall’esperienza Larian con la serie Divinity: Original Sin. Possiamo fare esplodere barili di polvere instabile, congelare pozze d’acqua facendo cadere i nemici, o fulminarli dopo averli cosparsi di liquido. Le opzioni sono molte, e chi viene da Divinity le riconoscerà tutte. Ma veniamo alla ciccia grossa, quella che tutti vogliamo conoscere: il combat system. Ebbene sì, il sistema di combattimento si conferma a turni, in puro stile Larian e Dungeons and Dragons. Questo, unito all’intuitività della 5 edizione di D&D ed alla vasta gamma di azioni disponibili, calza perfettamente creando una solida ossatura per un ottimo combat system. Il combattimento inizia nel più classico dei modi, col tiro di iniziativa. Durante il proprio turno, ogni personaggio può muoversi per una parte o il massimo del suo movimento, compiere un’azione ed un’azione bonus. Al bando i punti azione, in Baldur’s Gate 3 si giocherà in maniera simile alla controparte cartacea, con alcune limitazioni ovvie ed aggiustamenti per favorire un gameplay più rapido e coinvolgente possibile. Le fight sono ardue, a volte anche letali, soprattutto nei primi livelli di esperienza, dove i nostri avventurieri non avranno vita facile. In tal senso adottare le giuste tattiche sarà cruciale per superare gli scontri armati. Non sempre attaccare a viso aperto è la migliore delle mosse. Anzi, in Baldur’s Gate 3 non lo è mai. Verrete sbaragliati in un paio di turni caricando col vostro guerriero alla cieca.
Ciò che mi ha colpito molto, è proprio il posizionamento tattico dei personaggi. Un terreno elevato garantisce sempre un vantaggio sul tiro per colpire, che tradotto in meccaniche di gioco equivale ad una percentuale maggiore di ferire il nemico. Ma può anche capitare che, per un errore di posizionamento, il vostro mago sia ingaggiato da un goblin armato di pugnali. I maghi non eccellono di certo nel combattimento corpo a corpo, ma in questo caso perché non tentare di allontanare il goblin con l’azione di Spinta? Dalla giusta angolazione è possibile eliminare le minacce facendole cadere in un dirupo. Ciò mi ha totalmente catturato, per non parlare dell’azione di Salto. Quando in un GDR isometrico a turni abbiamo visto un personaggio saltare? Mai. Fellow adventurers, quest’azione cambierà per sempre la vostra percezione di tattica e posizionamento. È valida anche per l’esplorazione, per raggiungere i posti più impensabili, o semplicemente per evitare un escremento di Orsogufo. Ovviamente ci sono decine e decine di magie, ognuna col suo set di animazioni, a dire il vero molto ben sviluppate. Queste reagiscono col mondo circostante proprio come avveniva in Divinity, e probabilmente anche meglio. Durante le mie quasi trenta ore di gioco, ho potuto sperimentare moltissimi combattimenti. Alcuni sono stati veramente ardui, altri sfortunati, e più di una volta mi son ritrovato nel ricaricare la partita. Ma quel che si respira fra un fendente e un dardo di fuoco è il buon bilanciamento di base, che speriamo prosegua nella stessa direzione durante lo sviluppo dell’Early Access fino alla release 1.0.
You must gather your party before venturing forth…
Ormai è chiaro quanto Larian sia sinonimo di qualità in ambito di giochi di ruolo. Anche in Baldur’s Gate 3 ho potuto apprezzare l’incredibile qualità dei dialoghi, totalmente doppiati con un voice acting d’eccezione. Ogni personaggio ha una voce e delle animazioni credibili, anche se non sono ancora complete. Le stesse fasi descrittive sono accompagnate dalla voce narrante, la quale rende il tutto più scorrevole. Quel che mi fa un po’ storcere il naso è che il nostro protagonista non è doppiato. Alla lunga i dialoghi – rigorosamente a scelta multipla – risultano così in un simil monologo, spezzando il ritmo in alcuni frangenti più concitati. Ma l’aspetto ruolistico, doppiaggio a parte, è incredibilmente dettagliato. Opzioni di dialogo per classe e razza, sono solo la punta dell’iceberg. Attraverso le prove di abilità passive – un tiro di dado automatico basato sulla caratteristica – possiamo raggiungere risoluzioni inaspettate, oppure semplicemente carpire informazioni aggiuntive sul target della conversazione. Queste prove di abilità avvengono anche durante l’esplorazione, per scovare trappole e segreti. Non preoccupatevi se doveste fallire una prova, fa parte del gioco. In Baldur’s Gate 3 fallire non significa perdere qualcosa: c’è sempre un’altra via per raggiungere il medesimo risultato o quantomeno simile, ma è nelle nostre mani trovarla. C’è da dire però che questo sistema mi ha lasciato a volte più come spettatore che come protagonista: fallendo una semplice prova d’intelletto è morto un NPC senza che io potessi fare qualcosa di concreto. Oppure non ho ancora capito a cosa fosse riferito quel check di percezione passivo nel lato est della cripta – presumibilmente una porta segreta che non ho mai trovato.
Al momento ho potuto conoscere quattro dei potenziali companion reclutabili durante il gioco. Lae’zel, l’indomita guerriera githyanki, Shadowheart l’oscura chierica di Shar, Gale il mago sapientone ed Astarion il ladro. Noi non siamo il classico eroe prescelto, ma un comune mortale dal destino infausto, e come noi lo sono anche i nostri compagni, che condividono il comune fardello. Non verremo mai trattati come eroi, anzi. Le discussioni sono all’ordine del giorno, ed ognuno di loro ha una propria personalità, dettata da ideologia ed indole, uniche per personaggio. Non è raro un commento di Astarion per punzecchiarci o di Shadowheart, se dovessimo prendere una scelta a suo dire poco saggia. In tal senso, in alto a sinistra dello schermo apparirà un icona che ci informerà se il personaggio in questione approva o disapprova la nostra scelta. Che abbia un impatto sul breve/lungo termine? È verosimile.
Conclusioni
Ci sarebbe molto più da discutere di Baldur’s Gate 3, ma essendo questa la prova di un Early Eccess non mi sembra il caso annoiarvi con gli ovvi limiti e problemi tecnici della build corrente. Ma se cercate un titolo che vi ricordi le avventure dei primi Baldur’s Gate sappiate che questa è un’altra scuola di pensiero. Se invece amate i giochi di ruolo avete di fronte l’RPG isometrico più promettente di sempre. Visuale cinematografica nei dialoghi, doppiaggio di prim’ordine, scelte morali e conseguenze, combattimento a turni mai così dinamico e ricco di opzioni ed esplorazione verticale, fanno di Baldur’s Gate 3 l’avventura di ruolo che tutti aspettavamo da anni nell’universo di Dungeons and Dragons. Tenetelo d’occhio!
Baldur’s Gate 3 è da poco disponibile nella versione Early Access su PC (Via Steam e GOG) e Stadia.