Ender Lilies: Quietus of the Knights è un dark fantasy metroidvania con elementi RPG ed un’atmosfera souls-like. È in sviluppo negli studi di Live Wire, Adglobe Tokyo e Adglobe Montreal Studio, con Binary Haze Interactive come publisher. Abbiamo avuto l’occasione di provarne in early access la versione PC disponibile su Steam, e sappiamo che lo sviluppo porterà Ender Lilies anche su PS4 (e quindi retrocompatibile su PS5), Xbox Series X/S e Switch entro il secondo quarto del 2021.
Pioggia di morte
Il regno in cui è ambientato il gioco prende il nome di End’s Kingdom, sul quale ha iniziato a cadere un’incessante pioggia chiamata Dying Rain che ha trasformato gli esseri viventi in terribili mostri assetati di sangue, gettando il regno nel caos senza che nessuno, o quasi, potesse scampare al suo destino. Nelle profondità di una chiesa abbandonata si risveglia Lily, una ragazzina dai lunghi capelli dorati che sembra non ricordare nulla di quanto accaduto fino a quel momento. La giovane viene subito affiancata da un guerriero armato simile ad un fantasma, buono con lei e spietato con i nemici, che la accompagnerà durante l’avventura attraverso un End’s Kingdom ormai senza speranza. La nostra avventura ci porterà a viaggiare attraverso caverne, sotterranei sommersi dall’acqua, oscure foreste ed altre aree devastate dalla pioggia che ha trasformato tutti in non-morti.
Fin da subito, ciò che ci colpisce è l’accurata attenzione nella realizzazione tecnica. Graficamente il gioco è davvero piacevole da guardare, con ottime animazioni della protagonista ed un’atmosfera souls-like davvero degna di nota in stile dark fantasy giapponese. Sullo sfondo una notevole ed apprezzata colonna sonora di Mili, veterano di serie animate come Ghost in the Shell e Goblin Slayer oltre a titoli tra cui Cytus e Deemo. In alcune aree restiamo totalmente immersi nel piacere di ascoltare le note della soundtrack, talvolta accompagnate da un piacevole canto femminile, che si sposa alla perfezione con gli scenari tra cui i ruscelli che scorrono in una caverna sotterranea o i villaggi abbandonati. Sotto alcuni punti di vista, lo stile grafico ci ricorda Hollow Knight, grande successo di questi ultimi anni.
La nostra Lily deve viaggiare attraverso gli scenari sopracitati, facendosi strada grazie alle abilità d’attacco del guardiano etereo che la accompagna ma anche della sua abilità nelle schivate, importanti con gran parte dei nemici, soprattutto con quelli che ci lanciano fasci infuocati o emanano gas velenosi. Ad essere onesti, la schivata di Lily è sì efficace ma poteva essere fatta meglio, sia visivamente parlando – anzichè fare uno sprint in avanti, Lily si lancia letteralmente per terra con le braccia protese – che nella distanza percorsa con la schivata, piuttosto ridotta rispetto ad un certo SOTN qualsiasi. C’è anche da dire che, almeno per alcune tipologie di nemici, l’IA non è il piatto forte di questa produzione, passando da alcuni nemici piuttosto statici e lenti nel vederci ed attaccarci – come i cavalieri armati di spada e scudo – ad altri più che veloci e talvolta letali nei loro attacchi, specie i nemici molto alti che godono di una potenza d’attacco superiore.
Si trova più omogeneità nelle boss fight e soprattutto nelle più che gradite mini boss fight contro alcuni esseri impuri più forti, che talvolta ci capita di incontrare e dover affrontare nel ben mezzo di un livello. Sconfiggendoli, otteniamo un nuovo potere o abilità da aggiungere nel nostro inventario, e che possiamo potenziare con una certa quantità di sedimenti impuri, sparsi qua e là nel gioco. Possiamo equipaggiare un’abilità primaria e due secondarie, attivabili mediante la combinazione di due o più pulsanti dedicati. È possibile aumentare anche i PV massimi trovando le schegge di amuleto, riconoscibili dal bagliore bianco che le circonda.
Savepoint ed abilità
Ci sono diversi savepoint sparsi in tutto il gioco, rappresentati da panchine (altra cosa riconducibile ad Hollow Knight) in cui far sedere e riposare la nostra Lily. Una volta seduti, possiamo aprire l’inventario per salvare la partita, potenziare le nostre abilità ed accedere al viaggio rapido tra i vari savepoint già raggiunti. Il raggiungimento di ciascuno di questi genera un respawn totale dei nemici, così ci viene piuttosto facile potenziare la protagonista mentre ci spostiamo da una panchina all’altra. Questa tattica, tipica di ogni metroidvania che si rispetti, si è rivelata anche più veloce di altre produzioni, in quanto è bastato uccidere pochi e deboli nemici per alzare il livello di esperienza ben visibile in alto, salendo di livello in pochi minuti. Altra facilitazione è che, in caso di morte, Lily riparta dall’ultima panchina visitata mantenendo però i progressi fatti fino al momento stesso della morte, compresi oggetti trovati ed esperienza accumulata. Una scelta gradita per i meno esperti ma che contrasta col concetto stesso di savepoint, rendendoli un semplice “punto di respawn” per la protagonista senza nessun tipo di perdita.
Una delle abilità presenti fin da subito è quella delle preghiere che, ripristinate ad ogni savepoint, permettono a Lily di usarne fino a 3 per recuperare buona parte dei PV, ed è anch’essa un’abilità potenziabile che aumenta la quantità di energia recuperata. A questa si affiancano le abilità secondarie, spesso ottenute dopo le mini boss fight contro gli impuri più potenti, alcune delle quali sono esseri evocabili e fungono quasi da companion. Ad esempio uno è simile ad un bruco, che compie un breve saltello e che possiamo lanciare contro i nemici; un altro è un rapace che spara fasci dal becco, anch’essi potenziabili in numero e danni; un altro ancora ci permette l’attacco dall’alto verso il basso con un’arma potente, che ci permette di colpire i nemici dall’alto evitandone i letali attacchi laterali oltre che aprirci un varco in alcuni punti dello scenario, aprendoci così nuove strade.
Alcune di queste sono rappresentate da grandi ingressi a forma di arco che, come visibile dalla mappa, ci portano in aree collegate isolate dal resto in fondo alle quali, solitamente, troviamo un oggetto o un impuro da combattere per ottenere un’importante abilità. Come sempre in queste produzioni, alcune saranno essenziali per continuare come il doppio salto o il poter nuotare sott’acqua; inizialmente, oltre al singolo salto in aria, a Lily è permesso cadere in acqua ma la giovane si limiterà a nuotare in superficie, anche piuttosto lentamente. Per trovare abilità ed oggetti, ma soprattutto la strada per progredire nell’avventura, ci viene incontro una mappa in cui i punti rossi sul bordo di ogni stanza rappresentano un ingresso o un passaggio per quella successiva, rendendo ben visibile l’accesso ad un’area non ancora visitata.
In conclusione
Ender Lilies: Quietus of the Knights offre le tipiche meccaniche dei migliori metroidvania in circolazione, affiancate ad un’atmosferà souls-like egregiamente realizzata che rappresenta uno dei punti più alti di questa produzione. C’è da rivedere l’IA di qualche nemico, ed altri elementi di gameplay tra cui, indubbiamente, la goffa schivata di Lily che ci ha complicato la vita soprattutto nelle boss fight. Molto interessante che le abilità non vadano semplicemente trovate, ma che sia necessario sconfiggere gli impuri più forti per ottenerle. Grazie ad un gameplay piacevole, una mappa a più strade interessante senza però cadere nell’estrema complessità ed una realizzazione grafica degna di nota accompagnata da una soundtrack suggestiva e perfettamente in sintonia con l’ambientazione souls-like del titolo, Ender Lilies si pone come uno dei metroidvania da tenere d’occhio in questa generazione, in attesa del suo rilascio anche in versione console. Da segnalare anche la localizzazione in Italiano, che rende più semplice la comprensione della trama – sicuramente importante e degna di nota in questa produzione – anche a chi non masticasse l’Inglese.