Dopo ben venti anni, torna il gioco di strategia per eccellenza. Parliamo ovviamente di Age of Empires 2, l’RTS che ci ha tenuti incollati davanti allo schermo – rigorosamente in 4:3 – per centinaia e centinaia di ore. Anche se in ritardo, ecco la nostra opinione sulla Definitive Edition, disponibile su via Steam e Xbox Game Pass per PC.
Squadra che vince, non si cambia.
Age of Empires 2 è stato ed è ancora la pietra miliare degli strategici in tempo reale, grazie alla sua profondità tattica e alle tantissime civiltà che possiamo impersonificare. Partendo da uno stato storico-culturale primitivo, dovremo farci strada nelle epoche raccogliendo risorse e facendo upgrade alla nostra civiltà. La vedremo cambiare sotto i nostri occhi ad ogni passaggio in avanti, fino a creare vere e proprie roccaforti. La Campagna, nonostante incarni la modalità forse più giocata del titolo, secondo il parere di chi scrive è invecchiata malino. Le missioni risultano abbastanza noiose e monotematiche e non danno un senso vero e proprio di storia.
È stata aggiunta la nuova campagna The Last Kans, che introduce tre nuovi episodi: nei panni dei Tartari del Tamerlano, dei Cumani di Kotyan Khan e dei bulgari di Ivailo di Bulgaria, affronteremo delle missioni che risultano abbastanza godibili e apprezzabili. Inoltre è presente la modalità Sfida, che ci insegna a gestire il tempo per progredire velocemente nelle epoche ricompensandoci con delle medaglie. Questa l’ho trovata una novità decisamente interessante e che introdurrei come concetto anche in altri RTS. Per il resto ci troviamo dinnanzi al solito gioco (e che gioco!) che ci ha accompagnato per tutti questi anni sentendo poco o per niente il peso del tempo passato. Questo mercato ha visto pochi esponenti di spicco (Warcraft, Starcraft, Age of Mythology e pochi altri) e sono tutti o quasi giochi datati.
Rimangono purtroppo i soliti problemi di pathfinding macchinoso che a volte fa fermare improvvisamente le unità in una route che si ripete senza che il tragitto venga portato a termine.
Stessa anima, nuovo corpo
Il motivo principale (la Campagna nuova non basta) sensato per prendere in considerazione l’acquisto questa remastered è il comparto grafico. Pur rimanendo ancorato allo stile vetusto di allora, il colpo d’occhio è notevole. La UI è rimasta praticamente invariata ma le texture sono adesso in alta risoluzione (fino al 4K), l’anti-aliasing fa il suo dovere e sono state aggiunte delle deliziose nuove animazioni. Una menzione speciale va data al crollo degli edifici, davvero realistico.
Age of Empires 2 rimane un gioco in 2D, ma adesso da quasi l’effetto di essere un titolo tridimensionale, tanto è bello fare zoom sulle nostre unità per vederle da vicino. Avrei preferito una migliore caratterizzazione delle armature e delle armi delle truppe, che possono risultare leggermente un more of the same, ma tant’è. Il gioco è stato ideato per permettere agli estimatori di questo genere e di questo titolo di poter apprezzare alcune delle tecnologie di oggi sul loro gioco preferito. E direi che il lavoro è riuscito quasi del tutto.
Se non avete mai giocato a Age of Empires 2, questo è il vostro momento. Se siete stati degli appassionati del titolo originale e vi manca giocarci, non esitate. Ma se la sola idea di riprovare lo stesso gioco vi fa venire la nausea, allora statene alla larga. Perché alla fine non ci troviamo di fronte ad una produzione nuova. Personalmente ritengo che una svecchiata ad un brand simile (anche e soprattutto in attesa del quarto capitolo) sia sicuramente una cosa gradita, ma non tutti apprezzano vedersi riproposto lo stesso gioco per cui hanno già pagato il prezzo in passato. Age of Empires II: Definitive Edition va saputo prendere. Più nello specifico con l’aspettativa di rigiocare ad un titolo di venti anni fa, che rimane ancorato su meccaniche e idee che hanno tanto tempo sulle spalle ma che, inesorabilmente, conquistano ancora oggi, nonostante una platea di giocatori più interessata agli open world e all’immersività del gameplay.