Negli scorsi mesi pochi hanno fatto “rumore” come Electronic Arts e BioWare in relazione ad Anthem, attesa nuova IP in uscita il 22 febbraio (su PC, PS4 e Xbox One) che promette faville, almeno a priori. Gli sviluppatori hanno dichiarato fermamente il fatto che si tratta di un gioco “mai visto”, che divertirà i giocatori e li terrà occupati per molto tempo. Siamo quindi arrivati, dopo un alpha test in verità abbastanza problematico (almeno per quanto riguarda l’accesso), al lancio della demo ufficiale. A partire dal 25 gennaio è stato reso possibile l’accesso anticipato alla versione di prova per coloro che hanno già preordinato Anthem. Questi ultimi avevano inoltre la possibilità, con il proprio codice, di invitare fino a 3 amici per affrontare con loro questa prima esperienza di gameplay di Anthem. A partire poi dal 1 febbraio si terrà la beta aperta a tutti.
Iniziamo con dire che il lancio della VIP Demo è stato oltremodo problematico. I server di EA sono sostanzialmente implosi quasi nell’immediato alle ore 18 (orario di lancio), impedendo l’accesso a moltissimi giocatori. Noi stessi siamo rimasti bloccati nella home del gioco per parecchio tempo, prima che si riuscisse a risolvere (parzialmente) il problema, aumentando la capacità dei server. Dico parzialmente, perché anche dopo essere riusciti ad entrare e accedere all’hub di gioco, il famigerato Fort Tarsis, i crash della connessione sono rimasti frequenti ed è capitato spesso che la schermata di caricamento, quando si provava ad avviare una missione, si bloccasse rendendo necessario il riavvio dell’applicazione.
La prima cosa che salta all’occhio, una volta essere finalmente riusciti ad accedere, è il fatto che mentre si è presenti a Fort Tarsis la visuale del gioco sarà in prima persona. Questo cambia immediatamente una volta che si entra nel proprio Strale (l’armatura) e si avvia una missione. La visuale passa quindi ad essere quella di un TPS, un po’ come in Mass Effect Andromeda – giusto per scomodare l’ultimo non esaltante prodotto firmato BioWare. C’è da dire però, parlando di Andromeda, che il gameplay era tutt’altro che non esaltante. Anzi, era forse uno degli elementi migliori del gioco. E Anthem, si vede, ne prende a piene mani alcuni elementi. In primis la frenesia e velocità degli scontri, in cui si alternano armi da fuoco e abilità speciali. Ma andiamo con ordine.
I can Fly!
Una volta indossato il nostro strale e deciso il tipo di missione (disponibili in questo caso due missioni guidate e il Gioco Libero), veniamo quindi catapultati nel mondo di gioco. La prima cosa da fare è quindi iniziare a prendere confidenza con i controlli dell’armatura, che si rivelano essere piuttosto semplici da padroneggiare, dopo un possibile smarrimento iniziale. La prima volta che ci si lancia nel vuoto e, premendo L/L3 si inizia a volare, bè, è di certo una sensazione non da poco. L’impatto iniziale quindi, sia visivo che di feeling con il proprio avatar, è estremamente positivo. L’aspetto grafico di Anthem, e si vede, è stato estremamente curato, forse anche troppo visto che si è – purtroppo per quanto mi riguarda – optato di bloccare il frame rate a 30 FPS (anche su console PS4 Pro e Xbox One X) per favorire la risoluzione. Altro discorso naturalmente per i PC più performanti, che potranno, se in grado, far girare il gioco a 4K/60 FPS.
Il primo Strale con cui si avrà a che fare è il Guardiano, il più equilibrato in un certo senso e forse il più semplice da utilizzare all’inizio dato che equipaggia, oltre alle classiche armi da fuoco, abilità speciali che comprendono il missile teleguidato e le granate (queste potranno essere cambiate e modificate tramite la Fucina, cambiando gli stessi componenti dell’armatura). Una volta raggiunto il livello 12, dal livello 10 di partenza, potrete scegliere di sbloccare uno degli altri strali tra Tempesta, Colosso e Intercettore. Il primo è una classe che sfrutta attacchi e debolezze elementali (basati su fuoco, ghiaccio, elettricità), con minore resistenza, ma una potenza di fuoco molto interessante se sfruttata a dovere. Il Colosso non è altro che un fortissimo Tank, equipaggiato con armi molto potenti, ma che naturalmente deve cedere molto per quanto riguarda la velocità e la mobilità. Infine l’Intercettore è una classe che punta molto sulla velocità.
Ogni strale potrà essere personalizzato con un grado di dettaglio che appare molto soddisfacente. Possono essere equipaggiati diversi componenti, che andranno ad influenzare le varie abilità speciali (ce ne saranno molteplici a disposizione di ogni classe), oltre che l’energia e lo scudo stessi. Inoltre è possibile personalizzare anche l’aspetto estetico, con vernici, colori, componenti, acquistabili tramite monete, la valuta di gioco. Questi ultimi elementi non andranno ad influenzare in alcun modo il gameplay e non daranno alcun tipo di vantaggio o svantaggio.
Uniti si vince
Come già saprete, Anthem è un gioco always online in cui potrete affrontare le missioni con un massimo di altri 3 giocatori, che siano vostri amici o tramite il matchmaking online. La cooperazione è un elemento fondamentale per proseguire efficacemente, e più si è meglio è, naturalmente. Il bello viene poi quando si iniziano a sbloccare le altre classi/strali, in modo da avere – idealmente – un membro per ognuna di esse. Il gameplay di Anthem è frenetico, fluido e divertente, estremamente spettacolare e ricorda naturalmente – in parte – quello dell’arcinoto Destiny di Bungie. Non si può infatti fare a meno di paragonare le due produzioni, per quanto si vede che Anthem cerca comunque, e in parte ci riesce, a distaccarsi e distinguersi. Lo stesso utilizzo degli strali è un elemento “inedito”, come il livello di personalizzazione del gameplay. Non solo Destiny però, perché in Anthem, come già detto, sono presenti elementi che provengono anche dal precedente lavoro di BioWare, anche per quanto riguarda il design.
All’interno della demo è possibile effettuare alcune missioni “storia”, 3 in totale e non particolarmente lunghe né complesse. Ma non solo: è infatti disponibile anche una Roccaforte. Si tratta in sostanza di una missione piuttosto lunga (l’abbiamo completata in circa 35/40 minuti) e di alto livello di difficoltà, al termine della quale si affronta una boss fight spettacolare. Il supporto degli alleati diventa in questo caso molto importante, per abbattere nemici particolarmente potenti e individuare e colpire i loro punti deboli. In questo senso il gameplay del gioco si delinea ancora più sfaccettato, quando si osserva che ogni nemico ha degli specifici punti deboli, e scoprirli e sfruttarli faciliterà non di poco il vostro lavoro.
Ogni strale potrà equipaggiare un’arma primaria e una secondaria, insieme a diverse abilità su cui fare affidamento. In particolare queste dipendono anche dalle componenti che decideremo di installare, che potranno ad esempio cambiare l’attacco elementale di Tempesta, oppure sostituire le granate con granate adesive e così via. Inoltre si avrà a disposizione un devastante e spettacolare attacco speciale, utilizzabile dopo aver riempito la canonica barra. Come detto, il gameplay risulta appagante e divertente e su PS4 Pro, sui cui la sottoscritta ha provato la demo, le prestazioni rimangono soddisfacenti anche nei momenti più affollati e concitati. Lo stesso non si può dire per la versione base, su cui il gioco soffre di qualche scatto di troppo. Alcuni problemi di frame rate emergono, quasi paradossalmente, nel tranquillo hub di Fort Tarsis. Quest’ultimo in questa versione demo è ovviamente “amputato”, nel senso che non è possibile fare praticamente nulla, quando è chiaro che nella versione completa sarà possibile sicuramente commerciare e probabilmente accettare vari tipi di missioni, oltre che conversare con i nostri “colleghi”.
Nuovo mondo, nuova storia
Risulta evidente fin dalle prime battute che BioWare ha voluto creare con Anthem un universo narrativo del tutto nuovo e inedito, oltre che complesso e profondo. Una volta partiti, si sente subito parlare del Dominio, un’entità con cui probabilmente avremo parecchio a che fare nella Campagna principale. Inoltre il mondo di gioco, in parte esplorabile nella modalità Gioco Libero, è ricco di creature e nemici, oltre che elementi architettonici che non fanno altro che nutrire la nostra curiosità di saperne di più su questo universo. Risulta ora fondamentale capire quanta varietà sarà presente nella storia, e quanta longevità e profondità. Gli spunti ci sono, ma bisogna sfruttarli bene.
Impressioni finali
Il lancio della VIP Demo ha purtroppo avuto problemi piuttosto gravi, tra server insufficienti, problemi di connessione e blocchi, oltre che crash veri e propri. Tuttavia, il fatto che io abbia continuato a giocare per diverse ore nonostante tutto, dice qualcosa. Dice che le premesse per qualcosa di molto interessante ci sono tutte. È ora necessario verificare, e lo faremo con la versione completa del gioco, quanto il gameplay divertente e frenetico diventerà anche vario nelle attività. Per un gioco simile è fondamentale infatti proporre attività differenti in grado di intrattenere il giocatore nel tempo anche grazie alla diversificazione. Questo però non abbiamo potuto appurarlo nelle poche attività presenti nella demo, e quindi attenderemo con rinnovata fiducia. Insomma, Anthem è da tenere d’occhio.
Concludo però con una personale precisazione: vista la natura MMO del gioco, un acquisto al day one è forse da sconsigliare. In primis per i problemi che ci sono stati con la demo, e che verosimilmente si ripeteranno al primo giorno di apertura dei server. In secondo luogo, perché un prodotto simile porta sempre con sé un certo rischio, quindi aspettare anche solo qualche settimana e valutare i contenuti (e la qualità dell’ottimizzazione, visti i problemi ad esempio su PS4 base) prima di procedere all’eventuale acquisto è il modo migliore per non restare delusi. Ci sarà comunque modo di provarlo nuovamente, questa volta per tutti, dal 1 al 3 febbraio.
Vi lasciamo, in chiusura, con il nostro gameplay dello Strale Tempesta.