Vi siete mai chiesti se fosse possibile creare un gestionale city builder a turni con elementi rogulike e skill tree? Probabilmente no, ma i ragazzi di Unexpected Studio invece sì e sono emersi da questa domanda con As Far As The Eye, una piccola perla indie incredibilmente sorprendente, dalle meccaniche profonde e con un comparto artistico delizioso e originale.
As Far As The Eye, già disponibile su PC via Steam, ci pone nella posizione di dover gestire una piccola tribù di creature chiamate “Pupils”, con l’obiettivo di raccogliere abbastanza risorse per poter permettere loro di proseguire verso “The Eye”, l’Occhio, il centro del mondo di gioco, per cercare di sopravvivere ad una catastrofe imminente che minaccia di sommergere ogni cosa. La prima cosa da sottolineare è che la modalità chiamata Campagna è in realtà una sorta di lungo tutorial che ci permette di entrare lentamente in confidenza con le complesse meccaniche di gioco, dal semplice movimento sulla mappa, alla raccolta delle risorse, alla gestione dei turni e così via. Nella “partita libera” invece si mostrerà il totale potenziale del gioco, che vi metterà davanti a tribù diverse, mappe procedurali e sfide da non sottovalutare. C’è anche la possibilità di creare partite personalizzate, in cui potrete decidere il tipo di mappa, le risorse di partenza, l’estensione della tribù ed altri elementi.
La mappa di gioco in As Far As The Eye è impostata a vere e proprie caselle esagonali, in pieno stile strategico (Civilization), in cui i nostri Pupils potranno spostarsi a seconda di Punti di Movimento che possiedono. In questo senso, è molto importante la gestione sia dei turni che delle task specifiche che daremo ai personaggi. Ogni casella della mappa presenterà diverse risorse, per ottenere le quali sarà necessario assegnarvi uno specifico Pupil. Per migliorare la raccolta, si potranno anche costruire degli edifici specifici, i quali però andranno ad occupare una casella intera: bisognerà quindi pensare attentamente a come posizionarli, per rendere la raccolta più efficacie e breve possibile. Mano a mano che un Pupil svolgerà un compito nel passare dei turni, accumulerà anche punti esperienza, che potranno essere spesi per specializzarlo sempre di più in una mansione specifica e per ottenere utilissimi bonus. Nel proseguire della partita quindi sarà importante diversificare sempre di più i compiti, in modo da riuscire a far specializzare i Pupil in specifiche mansioni, per poter così ottenere bonus che potranno avvantaggiare non poco il proseguire della partita. Ogni turno consumerà anche risorse specifiche, quindi dovrete prestare molta attenzione ai compiti da assegnare in modo da non rimanere scoperti.
Come potete aver intuito quindi da questa superficiale descrizione delle meccaniche base del gioco, As Far As The Eye richiede una non affatto superficiale gestione strategica: ogni azione andrà ponderata e non potrete lasciare nulla al caso, pena il fallimento totale con la possibile morte dei vostri Pupils a causa della fame o della malattia. Ogni partita inoltre non è infinita, poiché vi sarà posto davanti un countdown del tempo tramite una barra in fondo alla schermata, che vi mostrerà costantemente il limite nel quale l’intera ambientazione sarà sommersa da una violenta ondata di acqua. Come se non bastasse inoltre, durante il passare dei turni potranno verificarsi eventi negativi o positivi, anche questi totalmente casuali, che dovrete essere pronti ad affrontare. Bisognerà quindi ottimizzare il più possibile le azioni, per ottenere le risorse necessarie a proseguire.
Ma verso dove? Come detto, il gioco vi pone l’obiettivo di raggiungere il centro del mondo, The Eye, un luogo nel quale potremo salvare la tribù dalla catastrofe imminente. Per farlo però dovremo passare attraverso diverse mappe, ognuna delle quali ci chiederà risorse diverse per poter avanzare. In questo senso, la proceduralità di obiettivi e ambienti rende il piatto proposto dal gioco estremamente interessante e potenzialmente longevo, unendo all’equazione la necessità di non sottovalutare assolutamente le difficoltà che ci sono poste davanti. Visto questo però, è necessario anche sottolineare che la variabilità risulta meno evidente dopo diverse ore di gioco, considerato comunque che le mappe proposte (comunque procedurali nella presenza di risorse ed elementi e composizione) sono di quattro tipi.
Altri elementi da sottolineare in As Far As The Eye sono il comparto tecnico, sonoro e artistico. Il gioco è ottimizzato perfettamente, risultando fluido e con caricamenti estremamente veloci (non ci troviamo comunque davanti ad un software particolarmente pesante). Il comparto artistico è tra i più interessanti, originali e sorprendenti dell’ultimo periodo: ci viene presentato un design molto originale, colorato e molto dettagliato, risultando delizioso da osservare, dal curioso aspetto dei Pupils, alle bellissime animazioni. A questo si unisce un comparto sonoro di tutto rispetto, con una soundtrack piacevole e rilassante e suoni ambientali ben realizzati.
Sfortunatamente per noi, il gioco non presenta localizzazione in italiano: questo potrebbe frenare alcuni giocatori che non conoscono bene la lingua anglosassone, causa la presenza di molto testo soprattutto nella fase di tutorial, che risulta fondamentale comprendere per poi apprezzare al pieno le fasi più avanzate di gioco.
Escluso però questo (per noi) ultimo difettuccio, non ho alcun altro motivo per non consigliarvi di considerare seriamente questo titolo, soprattutto se siete appassionati di giochi strategico-gestionali e se vi incuriosisce un approccio relativamente fresco al genere, seppur senza proporre elementi rivoluzionari o totalmente nuovi. La varietà non è totale e risulta più evidente dopo diverse ore di gioco, tuttavia per il prezzo proposto di 20,99 € non può che valerne la pena.