Al giorno di oggi la settima arte è ormai diventata un qualcosa di quotidiano nelle nostre vite tanto che ce n’è per tutti i gusti. I generi sono tanti e le produzioni di certo non scarseggiano. Tra questa marea di produzioni ci sono molti i prodotti che negli ultimi mesi del 2019 si faranno strada sul grande schermo. In particolare nelle sale italiane oggi, 7 novembre, 20th Century Fox distribuisce Attraverso i miei occhi, opera ultima del regista e produttore Simon Curtis.
Attraverso i miei occhi è l’adattamento del romanzo L’arte di correre sotto la pioggia, nato dalla penna di Garth Stein. Il libro, tradotto in 38 differenti lingue, è rimasto per ben tre anni e mezzo nella classifica dei più venduti del New York Times, rivelandosi un buon successo. Naturalmente la pellicola che ne scaturisce narra le vicende dal punto di vista di Enzo, il protagonista a quattro zampe. Lui sarà attore e voce fuori campo delle vicende raccontate, sfruttando l’aiuto di Kevin Costner nella versione originale e di Gigi Proietti in quella italiana.

Trama
Attraverso i miei occhi racconta la storia di Enzo, un cane che è giunto alla fine della sua vita. In particolar modo, il film pone il protagonista a quattro zampe come spettatore e narratore della vita del suo padrone Denny. Nei suoi lunghi anni farà la conoscenza anche della moglie Eve e della piccola figlia Zoe. Assieme al suo proprietario Denny Swift, aspirante pilota di Formula Uno, condividerà la passione per i motori, acquisendo una profonda conoscenza delle gare e degli esseri umani. Così, imparando in fretta, mette in pratica ciò che assimila sull’essere “un pilota dentro” anche nella vita di tutti i giorni, sottintendendo che i due mondi non siano tanto diversi. In quest’ottica arriva in suo soccorso Proietti che, come voce fuori campo, veicola egregiamente al pubblico tutti i suoi pensieri, anche quelli più “filosofici”.
La sceneggiatura del film porta la firma di Mark Bomback, che, per su stessa ammissione, ha trasportato nel suo lavoro la sua esperienza casalinga con gli animali a quattro zampe. Nello specifico ha voluto porre l’accento su come i cani siano presenti nei momenti più importanti delle vite dei padroni e come mostrino un amore incondizionato nei loro confronti. Ebbene ha scelto di trasporre questi due aspetti nella pellicola, entrando nella testa di Enzo e dando voce al suo flusso di pensieri. Tutto ciò prende forma in una grande metafora sulla vita, sull’amicizia e sui rapporti interpersonali. Il risultato, seppur già ricercato( es. Qua la zampa), comunque presenta una sua precisa identità.
Cast e regia
La direzione di Attraverso i miei occhi è affidata al produttore, attore e regista inglese Simon Curtis. Classe 1960, Curtis ha mosso i primi passi nel mondo del teatro per poi spaziare verso il mondo della televisione con prodotti come David Copperfield, Five Days e debuttando nel mondo del cinema nel 2011 con Marilyn. Egli ha raccolto tutta la sua esperienza maturata negli anni e l’ha riversata in questa produzione, dando vita ad una regia pulita e azzeccata. Di conseguenza ogni scena ha ricevuto il giusto trattamento con una costruzione “furba” e spesso improntata a far empatizzare lo spettatore fino alle lacrime.
Naturalmente in Attraverso i miei occhi trovano spazio anche attori “a due zampe” come Milo Ventimiglia nei panni di Denny o Amanda Seyfried che interpreta Eve, fedele compagna di Denny. I due, in qualità di padroni di Enzo, sono considerabili a tutti gli effetti dei coprotagonisti. A questo ruolo la controparte attoriale riesce a donare una soddisfacente dignità, fornendo quasi un punto di riferimento per il restante cast. Accompagnano Kathy Baker, che già in passato aveva lavorato in teatro con Curtis, e Martin Donovan. I due impersonano invece Trish e Maxwell, genitori di Eve che Enzo chiama “i Gemelli”. Chiudono il cast a due zampe di Attraverso i miei occhi Ryan Kiera Armstrong ( Zoë da bambina) e Gary Cole Don Kitch, l’istruttore di corsa di Denny. Infine, per rendere giustizia alla controparte canina la produzione “ha ingagiato” due diversi golden retriever: Parker, un esemplare di due anni, e Butler, di otto anni.
Conclusioni
Come già sottolineato, il fulcro narrativo di “Attraverso i miei occhi” è la forza del legami che stringiamo lungo il percorso della nostra vita. La pellicola tenta di tramettere come buon insegnamento che a volte basterebbe guardare le cose sotto un’altra prospettiva, assai diversa, per rendere tutto più semplice. Ecco dunque che “Attraverso i miei occhi” si rivela un film furbescamente coinvolgente, in cui non mancheranno le risate e anche le lacrime. Insomma viene portato sul grande schermo un film che emoziona e diverte, assolutamente consigliato a tutti coloro dalla sensibilità più spiccata e che non hanno paura di piangere.