A quattro anni di distanza dall’uscita di Battlefield V, Dice e Electronic Arts tornano sul campo di battaglia, pronte a rilanciare il loro brand con un salto nel futuro. Infatti Battlefield 2042 abbandona gli scenari dei conflitti mondiali in favore di una guerra globale sensibilmente più moderna e tecnologica, incentrata su un arsenale che propone versioni avanzate delle armi presenti sul mercato e intriganti gadget futuristici. Un punto di svolta per una serie protagonista di un declino apparentemente inarrestabile, testimoniato dagli scarsi dati di vendite degli ultimi capitoli e indirizzato dalla necessità di porre rimedio ad una costante emorragia di giocatori.
Le soluzioni adottate per risolvere i problemi appena citati hanno portato ad una piccola “rivoluzione”, basata sull’abbandono di qualsiasi modalità in singolo in favore di un’esperienza completamente multiplayer, foriera sia di interessanti novità che di scelte alquanto discutibili. Non vi resta che imbracciare le vostre bocche da fuoco e seguirci sul campo di battaglia tra esplosioni, veicoli e spettacolari eventi atmosferici.
Guerra Globale
Il menù di Battlefield 2042 ci mostra subito in cosa consiste l’offerta contenutistica del titolo che propone due playlist per le sfide online e le novità Hazard Zone e Portal. Fin dalle prime battute sarà davvero difficile riuscire a destreggiarsi nelle varie opzioni presenti nel gioco, vista una sconcertante veste grafica che rende ogni scelta eccessivamente macchinosa. Le uniche varianti multigiocatore proposte nelle “partite rapide” sono “Conquista” e “Sfondamento”, ampiamente conosciute dai fan della serie e differenziate tra loro sull’obiettivo da raggiungere per ottenere la vittoria, proponendo meccaniche di gioco simili. In entrambe infatti bisogna conquistare e mantenere delle zone evidenziate sulle enormi mappe, con l’unica differenza che nella prima è possibile muoversi liberamente nelle ambientazioni, mentre nella seconda il confronto è vincolato dalla necessità di attaccare o difendere determinati obiettivi.
La presenza di 128 utenti (nelle versioni dedicate alle console next gen e PC), rende le gigantesche location meno vuote e dispersive, incentivando un confronto tra i partecipanti continuo e appassionante. I 12 operatori proposti nel roster (ognuno dotato di specifiche abilità attive e passive), le quattro classi con cui possono essere equipaggiati (assalto, supporto, geniere e medico) e i venti elementi dell’arsenale donano una discreta varietà all’esperienza, proponendo un ventaglio di scelte capaci di adattarsi allo stile e alle preferenze di ogni giocatore. Gli sviluppatori hanno promesso diverse aggiunte nel corso dei prossimi mesi e ci auguriamo che soprattutto il numero di armi disponibili venga incrementato in tempi rapidi vista l’esiguità della proposta. La bellezza degli scenari, gli sconvolgimenti imprevedibili apportati delle tempeste di sabbia e degli uragani e il sistema che vi consente di modificare la vostra arma rapidamente durante le sessioni sono i principali punti di forza delle playlist sopracitate che risultano molto divertenti nonostante l’intrinseca caoticità.
Purtroppo entrambe soffrono di svariati problemi tecnici (di cui vi e parleremo in seguito) e vengono spesso mortificate sia da respawn suicidi che dal bilanciamento di alcune delle armi disponibili. Oltre l’inspiegabile e dannosa efficacia delle mitragliette, capaci di infliggere danni ingiustificati da distanze siderali, i conflitti vengono eccessivamente influenzati da mezzi aerei e terrestri praticamente indistruttibili, le cui contromisure risultano inefficaci. Ad esempio per abbattere un carrarmato saranno necessari oltre tre colpi di bazooka o svariate cariche di C5, mentre l’eccessiva velocità dei “flare” consentirà ad aerei e elicotteri di evitare facilmente i missili a ricerca automatica. Il risultato è che spesso la battaglia sarà decisa dalle abilità dei piloti che potrebbero iniziare e concludere le lunghe sessioni sullo stesso veicolo, falcidiando decine di soldati. L’ampia e credibile distruttibilità degli edifici gli consentirà, in troppi casi, di venirvi a scovare anche nei luoghi dedicati agli scontri a fuoco tra la fanteria, mortificando la componente tattica e il fondamentale lavoro di squadra.
Stanchi dei veicoli mortali e delle zone da occupare? Non vi resta che rifugiarvi nella seconda novità proposta nello shooter di Dice: Portal. Un editor dotato di un incredibile quantità di contenuti, nel quale potrete creare delle sessioni con modalità diverse, sfruttando gli scenari e le armi di alcuni degli episodi più riusciti della serie. Ogni location o strumento di morte proveniente dal “passato” è stato graficamente rivisto e aggiornato, a testimonianza del lavoro enorme compiuto dagli sviluppatori. Purtroppo questa interessante variante si è rilevata troppo fine a se stessa. Uno degli incentivi principali dei titoli appartenenti alla categoria che spinge i giocatori ad affollare i server è il sistema di progressione. Per ottenere i punti esperienza, utili allo sblocco dei vari accessori delle bocche da fuoco (oppure completare le sfide dedicate alle skin degli operatori), sarete costretti a partecipare unicamente alle due playlist multigiocatore sopracitate, una scelta discutibile che annulla di fatto la bontà dell’editor. Battlefield 2042 è purtroppo fortemente legato alla continua ripetizione di quest’ultime, un aspetto che potrebbe limitare la scoperta delle numerose mappe aggiunte e soprattutto renderlo ingiustamente ripetitivo.
Discorso diverso per “Hazard Zone” la novità indiscutibilmente più riuscita del titolo. In questa playlist dovrete impadronirvi delle informazioni contenute in alcuni satelliti precipati all’interno di varie mappe, raggiungere i punti d’estrazione e sopravvivere agli agguati degli altri giocatori e dei soldati controllati dalla IA. Ogni spedizione vi fornirà una particolare valuta da spendere in un mercato dedicato alla playlist, la cui quantità varierà in base all’esito finale della missione. Evacuare con un notevole numero di dati vi permetterà di ottenere i fondi necessari all’acquisto di gadget e armi potenziate che vi faciliteranno l’impresa successiva, senza renderla meno scontata e intrigante. Infatti ogni partecipante è dotato di un’unica vita e una volta abbattuto, dovrà sperare nel soccorso dei suoi alleati oppure nel possesso, da parte di quest’ultimi, di un elemento che ne consenta il ritorno. La necessità di avanzare in modo coordinato con il team e di sfruttare ogni singola abilità degli operatori che lo compongono, la giusta difficoltà di una modalità nella quale gli errori e l’avventatezza si pagano a caro prezzo rendono Hazard Zone vario e appassionante con la sua formula a metà strada tra gli shooter tattici e i battle royale. Vista l’assoluta bontà delle idee espresse in questa variante, ci auguriamo che riscuota il meritato successo e che venga ulteriormente implementata e approfondita da suoi creatori nel prossimo futuro.
Da quanto descritto finora Battlefield 2042 potrebbe apparire come un passo falso nell’evoluzione della saga, cosa che in realtà non è. Tralasciando le preferenze discutibili dei programmatori nell’allestimento dell’offerta contenutistica, lo shooter mostra comunque i suoi numerosi pregi basati su una spettacolarità indiscutibile dei teatri di battaglia e degli scontri a fuoco e di un feeling ottimo con le armi, degno dei migliori episodi della serie. Ogni singolo operatore riesce a contribuire con il suo equipaggiamento alle dinamiche della guerra ed è incredibile come le varie abilità risultino tutte particolarmente utili. Lo sblocco e l’applicazione dei numerosi accessori sulle armi influisce sensibilmente sulle caratteristiche e sull’efficacia che avranno sui nemici e la funzionalità del cambio rapido, vi consentirà di adattarle velocemente ad ogni situazione. Dice si sta mostrando molto ricettiva del feedback fornito dalla community e dovrebbe risolvere i problemi elencati nel giro di poche settimane. Non ci resta che incrociare le dita e sperare che i principali difetti vengano eliminati.
Bug Spettacolari
La nuova guerra proposta da Electronic Arts è alimentata dal medesimo motore grafico dei precedenti capitoli: il performante Frostbite. Il colpo d’occhio è davvero notevole con scenari ampi e dettagliati, animati da centinaia di elementi in movimento e impreziositi da effetti luce e particellari tra i migliori presenti nei titoli appartenenti alla categoria. La precisione nel sistema di controlli e le discrete animazioni con cui si muovono i soldati protagonisti delle battaglie rendono il tutto più credibile e complessivamente il titolo non mancherà di lasciarvi spesso a bocca aperta. Rispetto a Battlefield V la risoluzione grafica e i dettagli presenti sullo schermo sono stati sensibilmente ridotti. Una scelta obbligata visto il notevole incremento dei partecipanti alle sessioni che non inficia in alcun modo la spettacolarità dell’esperienza.
Purtroppo non è tutto oro quello che luccica e non possiamo chiudere un occhio sulla notevole quantità di bug che influiscono sulla valutazione complessiva del gioco. Tralasciando i problemi grafici dovuti alle frequenti compenetrazioni poligonali, esistono difetti che limitano a volte la fruibilità dello shooter quali: l’impossibilità di effettuare il rientro in partita una volta abbattuti, l’errore che impedisce di selezionare operatori ed equipaggiamenti all’inizio della sessione, i folli respawn che vi porteranno direttamente al centro del mirino nemico oppure in prossimità di esplosivi pronti a detonare. L’elenco può essere allungato dalle problematiche presenti nella versione PC del gioco, peggiorata da un’ottimizzazione che lascia molto a desiderare. Fortunatamente non siamo di fronte a nulla che non possa essere risolto con le future patch, ma nel fornirvi un’analisi obiettiva dello stato (momentaneo) dell’opera non potevamo ometterne la segnalazione.
Discorso diverso per quanto riguarda l’ottimo comparto sonoro, arricchito dalle funzionalità dell’audio tridimensionale che contribuisce a rendere ancora più coinvolgenti le battaglie. Le musiche ispirate irrompono solo nei momenti topici delle contese e gli effetti svolgono il proprio compito con eccezionale realismo e precisione. Il rumore dei passi che varia a seconda delle superfici calpestate e il fragore delle esplosioni in lontananza sono solo alcuni dei preziosismi sonori che l’ultimo lavoro di Dice saprà proporvi.
Da Grandi Poteri Derivano Grandi Responsabilità
Battlefield 2042 è uno shooter dotato di potenzialità enormi e che potrebbe costituire una pietra miliare sia per la serie che per il suo genere di appartenenza. L’incredibile spettacolarità delle contese a 128 giocatori, le possibilità infinite di Portal e il tatticismo cooperativo di Hazard Zone costituiscono un gustoso “antipasto” di quello che il gioco potrebbe essere e che purtroppo, al momento, non è. I numerosi contenuti proposti sono sfruttati male, afflitti da incertezze tecniche e da un bilanciamento complessivo dell’esperienza che richiede numerosi ritocchi sia dal punto di vista grafico che nel gameplay. Le ore passate sullo shooter di Dice ci hanno tanto divertirto e appassionato quanto sconfortato, lasciandoci sensazioni contrastanti che rendono particolarmente difficile la valutazione. Il nostro è un voto di fiducia. Vogliamo credere negli sviluppatori svedesi e nel loro talento, consapevoli sia della mole di lavoro ancora da fare che della straordinaria base di “partenza”.
Versione Provata: PlayStation 5