Dopo l’esclusività temporale su PC ed Xbox One, Below approda anche su PlayStation 4. Il titolo creato dai ragazzi di Capybara Games è un mix di generi: un po’ roguelike, un po’ action-adventure, un po’ dungeon crawler e, perché no, un po’ anche survival. Tutto in un unico pacchetto che rende l’opera troppo diluita nelle sue meccaniche in quanto, purtroppo, non risplende in nessuna. Ma andiamo con ordine ed iniziamo dalla trama.
Scendiamo fino in fondo per trovare…
Below non ha un vero e proprio intreccio narrativo. Semplicemente, dopo aver visto 5 minuti di cutscene non skippabile, scopriremo che il nostro protagonista ha attraccato la sua barca su un’isola presumibilmente deserta. Non sappiamo perché, non sappiamo come ci sia arrivato e non sappiamo quale sia il nostro scopo. Senza nessun tutorial l’unica cosa che possiamo fare è iniziare ad esplorare, vero punto cardine dell’esperienza. Presto troveremo un oggetto che parrebbe una lanterna, la quale può aprire (tramite la sua luce) una porta segreta. All’interno scopriremo una discesa che, una volta percorsa, ci porterà in una grotta apparentemente infinita. Con varie trappole, nemici e falò abbandonati. Questo è l’incipit di Below il quale, seppur intrigante ed oscuro, non riesce ad incollare il giocatore allo schermo, considerando soprattutto la ripetitività degli scenari ed un sistema di gioco ormai surclassato da altri esponenti del suo genere (o dei suoi generi).
Non brillando veramente in nulla, non si riesce ad entrare nel mood del gioco. Ciò avviene anche perché andando avanti non si risponde a nessuna domanda, bensì ce ne verranno di ulteriori. Che cosa ci facciamo qui? Cos’è questa grotta? Quale dovrebbe essere il nostro ruolo in tutto ciò? Anche perché ad ogni nostra morte arriverà un altro viaggiatore che potrà trovare il cadavere di prima con dentro tutto ciò che avevamo. Quindi non è nemmeno tanto deserta come isola. L’idea in sé di creare una trama oscura ed originale non è male, ma la realizzazione lascia a desiderare. E considerando che il gameplay fa semplicemente il suo compitino non si può nemmeno dire che Below sia un gioco pienamente riuscito.
Esplorazione e combattimento…
Due sono i punti cardini di Below: l’esplorazione ed il combattimento. Ma non sarà facile riuscire a portarli a compimento. Infatti la grotta dell’isola è caratterizzata dal fatto di essere oscura, molto oscura. Non potremo aggirarci tranquillamente tra le sue stanze a causa sia dei nemici ma soprattutto delle trappole (moltissime trappole). Le quali saranno visibili solo tramite la lanterna speciale trovata ad inizio gioco, poiché la torcia a nostra disposizione non è così magica. Ma per alimentare tale lanterna servirà un materiale che otterremo solamente tramite l’uccisione dei nemici. Se all’inizio il tutto risulta facile (i nemici saranno one shottabili), andando avanti incontreremo nuove tipologie di avversari, sempre più temibili e veloci. E anche le trappole si evolveranno. Il gameplay in sè è molto semplice: parata, schivata, attacco (forte o debole). Così facile da risultare presto noioso. Non ci sono diversi stili di combattimento tra un personaggio e l’altro, o diverse armi. Il tutto si riduce a spada e scudo o arco. Troppo semplicistico.
… Unite a meccaniche survival
Aggiungeteci poi il fatto che dovremo stare attenti anche alla fame, alla sete e al freddo e otterrete un gameplay molto punitivo. Non sarà semplice andare avanti e dover ricominciare daccapo nel caso di dipartita non aiuterà. Per quanto riguarda la sete inizialmente non sarà difficile trovare delle pozzanghere da cui bere, ma andando in profondità si potrebbero trovare diverse stanze completamente secche. Il cibo lo si ottiene dall’uccisione della selvaggina presente sull’isola. Volpi, topi, pipistrelli e serpenti, ogni animale potrebbe donarci un pezzo della sua carne, nonché le pelli o le ossa utili per il crafting. Perché si, c’è anche il crafting. Oltre ad una spada e lo scudo saremo dotati anche di arco (abbastanza ingestibile, ma dettagli) con cui potremo creare ed utilizzare diversi tipi di frecce. Infiammate, di ferro, velenose e così via. Potremo creare anche delle bende e altre torce, nonché oggetti utili ad avanzare nel sottosuolo. Per farlo basterà aprire l’inventario e, almeno inizialmente, provare a combinare varie cose per scoprire cosa si può realizzare.
Ogni passo dovrà essere ben pensato, ogni scontro considerato come se fosse l’ultimo e forse, dico forse, riuscirete a sopravvivere. Saranno presenti diversi checkpoint, rappresentati dai falò, dove potremo riposarci, riscaldarci e creare delle zuppe che ci aiuteranno sia per la fame che per la salute. Non pensate però che siano dei checkpoint da dove ripartire in caso di sconfitta, in quanto, come già detto, alla morte saremo costretti ad impersonificare un altro esploratore, ripartendo dalla spiaggia iniziale.
Modalità Esplorazione
Con l’uscita per la console Sony Capybara Games ha realizzato anche la modalità Esplorazione, ovvero una sepcie di Easy Mode per tutti coloro che volessero portare a termine Below in maniera più tranquilla. In questo caso non dovrete stare attenti alla fame, alla sete ed al freddo, inoltre alcune trappole non vi ucciderebbero istantaneamente, anche se il loro numero rimane sempre troppo elevato ed i falò diverranno veri e propri checkpoint con tanto di fast travel. Infine la difficoltà generale si abbasserà di molto. Questo però non vuol dire che diverrà tutto rosa e fiori. Morirete comunque ma avrete fatto più passi avanti rispetto al normale. Ovviamente tale modalità è stata resa disponibile anche per i possessori del gioco su PC ed Xbox One tramite aggiornamento gratuito.
È tutto buio ma almeno non lagga
Below non è certamente il gioco più eseso da un punto di vista grafico, ma almeno su PlayStation 4 Pro riesce a non laggare, avere freeze o bloccarsi improvvisamente. Non ha nulla di incredibile. Una colonna sonora nella media, in quelle poche musiche che ci sono, una grafica minimale ma funzionale e, fortunatamente, nessun tipo di lag.
In conclusione Below è un titolo discreto, senza veri alti ma nemmeno con fragorosi bassi. Si lascia giocare e vi farà passare qualche ora in pace (non dovendo ascoltare dialoghi o stare dietro ad un gameplay veloce) ma non per questo può essere considerato semplice. Per arrivare ai titoli di coda vi serviranno tra le 10 e le 15 ore, tutto dipende dalla vostra abilità nel sopravvivere e, a volte, anche un po’ dalla fortuna. La proceduralità delle stanze non è un grosso motivo di rigiocabilità in quanto l’ambientazione sarà più o meno sempre la stessa, così come la maggior parte dei nemici. Un’occasione non sfruttata al massimo.