I multiplayer asimmetrici sono una delle novità più interessanti degli ultimi anni. L’idea di dividere il numero di giocatori in squadre numericamente squilibrate ha sicuramente portato una variante nei titoli multigiocatore, inflazionati dagli shooter FPS e dalle simulazioni sportive. Il capostipite è stato Evolve, titolo dei Turtle Rock Studios, che contrapponeva un team di quattro elementi ad un gigantesco mostro da catturare e uccidere. Un gioco originale, basato su una corsa contro il tempo, in cui i cacciatori dovevano impedire alla loro preda di raggiungere lo stato finale dell’evoluzione, che l’avrebbe resa praticamente invincibile. Purtroppo il titolo non ha riscosso il successo sperato, e dopo soli tre anni ha visto la chiusura dei server dedicati. Il fallimento di Evolve non ha però scoraggiato gli altri sviluppatori ad investire su questa tipologia di videogames. La riproposizione in chiave “Serial Killer” e il buon seguito ottenuto da prodotti come Dead by Daylight e Friday the 13th è la dimostrazione che, con i giusti accorgimenti, la formula funziona.
Breach dei QC Games è una variante che tenta di mischiare gli elementi tipici dei multiplayer asimmetrici con quelli degli Action-RPG. Nell’articolo che segue troverete il nostro parere sul gioco, ma è importante fare una precisazione: la versione provata è in Accesso Anticipato e quindi ancora priva di tutte le funzionalità che saranno presenti al momento del rilascio ufficiale. Per forza di cose quindi il giudizio espresso sarà “parziale” nonostante i recenti aggiornamenti ci abbiano permesso di farci un’idea abbastanza chiara di quello che il prodotto ha da offrire.
70.000 A.C.
La trama prende il via in un’epoca in cui l’umanità si è estinta a causa dei propri errori. Nella pace di una vegetazione incolta e lussureggiante vivono gli Immortali, esseri simili a divinità, impegnati in una lotta eterna contro le forze del male. Dopo aver vinto l’ennesima battaglia, stufi dell’eccessiva tranquillità, decidono di dare una seconda chance al genere umano tramite un artefatto magico capace sia di ripopolare il pianeta, sia di proteggerlo dalla minaccia demoniaca. Purtroppo gli uomini si rilevano ancora una volta una tremenda delusione e nel giro di “pochi” millenni rovinano nuovamente il loro habitat, dando libero sfogo ai loro istinti peggiori. Conflitti mondiali, armi e un’indole che li porta continuamente alla distruzione della specie, annullano lo sforzo compiuto dai loro benefattori. La corruzione della pietra magica dovuta al loro pessimo comportamento, favorisce così il ritorno dei malefici avversari. L’armata oscura invade nuovamente la Terra, gettando nel caos più totale quello che era rimasto di una civiltà decadente.
Il mondo necessita quindi dell’intervento repentino di una nuova generazione di eroi, e noi saremo costretti a combattere con loro per salvarlo. L’intero percorso narrativo contenuto nell’introduzione al gioco viene presentato tramite una breve sequenza filmata, composta da riquadri testuali e immagini statiche, che ci guideranno verso il classico tutorial. Il tentativo da parte della software house di dare una trama alla sua opera è sicuramente apprezzabile, ma vista la natura del titolo, risulta altrettanto banale e accessorio.
Cacciatori di Mostri
Dopo aver scelto il personaggio che ci rappresenterà in battaglia, potremo personalizzarne l’aspetto con le poche opzioni disponibili. Una volta completata la procedura, uno degli immortali ci farà da istruttore, illustrandoci i comandi e alcune delle dinamiche presenti negli scontri. Lo scopo del gioco è quello di superare una serie di “stanze”, sopravvivendo alle orde di nemici che il nostro avversario ci riverserà contro. Per farlo sarà necessario utilizzare tutte le abilità che avremo a disposizione, cercando di coordinarle alle azioni dei nostri compagni di squadra. Una volta giunti al covo della bestia, dovremo affrontarla in una classica boss-fight, che presenterà meccaniche lievemente differenti a seconda del mostro da sconfiggere. Durante il percorso potremo potenziare il nostro eroe con nuove skill, che interverranno sia sugli aspetti “passivi” (maggiore velocità nei movimenti e nelle schivate, incremento dei danni e della magia e così via), sia nei comandi da attivare manualmente. Il sistema funziona piuttosto bene e risulta molto semplice da usare, grazie ad un’interfaccia grafica che vi consentirà la scelta tra tre opzioni, comodamente attivabili nella parte destra dello schermo. Un aspetto fondamentale che farà la differenza in battaglia, visto che le preferenze selezionate non potranno essere modificate fino al termine della sessione.
Giocare nei panni dei “cacciatori” è sicuramente divertente, vista la varietà del roster e la bassa curva di apprendimento. Concentrarsi sul ripetuto utilizzo di una classe è il sistema più rapido per padroneggiarla, e dopo una fase iniziale di smarrimento inizierete a distinguere chiaramente l’utilità del vostro ruolo in battaglia.
La versione provata presenta ben 19 classi diverse ognuna dotata di caratteristiche e armi specifiche. Le missioni affrontate vi forniranno dei punti esperienza e una serie di oggetti con cui potrete potenziare il vostro cacciatore. Ovviamente il completamento di una quest vi permetterà di progredire più in fretta, ma anche un’eventuale sconfitta (sancita dall’abbattimento di tutti i membri del party) vi consentirà di aumentare di grado. La biblioteca di Alexandria funge da hub del gioco e, oltre ad essere il luogo preposto alla scelta e al potenziamento dei vostri soldati, vi consentirà anche di entrare in contatto con gli altri giocatori.
Breach presenta quattro modalità: due contro la CPU (in solitaria o in squadra con altri “umani”), una “custom” (ancora non disponibile) e infine quella principale “Co-op vs Player”. Quest’ultima costituisce l’anima del titolo visto che sia gli eroi che il mostro sono controllati dai partecipanti alla sessione.
Il Fascino del Male
Nella variante in cui assumerete il ruolo di “cattivi” il vostro obiettivo sarà quello di annientare l’intero team avversario. Per farlo guiderete una sfera di materia oscura che vi permetterà di controllare ogni singolo membro del vostro esercito e di piazzare trappole per ostacolare l’avanzata degli avversari. Il boss che dovete proteggere, e nel caso guidare personalmente alla vittoria, varia a seconda dell’ambientazione. Purtroppo al momento della nostra prova erano presenti solo tre location (Tokyo, Giza e Kiev) con i relativi mostri di guardia, ma gli otto quadrati evidenziati nel menù di selezione indicano che il numero è destinato presto ad aumentare.
Anche in questo caso, Breach appare discretamente divertente, nonostante la ridotta varietà dell’armata delle tenebre e una serie di problemi tecnici di cui vi parleremo in seguito. Evocare un soldato “elite” nella zona “calda” del campo di battiglia o infilzare l’intero gruppo di cacciatori regala belle soddisfazioni, purtroppo penalizzate dalla scarsità di mosse disponibili, soprattutto se paragonate a quelle dei nostri antagonisti. Il confronto appare spesso sbilanciato a favore dei “buoni”, dato che in questo ruolo non si progredisce di livello e i punti esperienza che vengono assegnati, riguardano soltanto alcuni membri del vostro esercito. Avremmo preferito una scelta diversa da parte degli sviluppatori, magari nel dedicare una maggiore cura alla sezione, esattamente come in quella riposta negli eroi.
Nel complesso il gameplay di Breach mostra delle idee sicuramente interessanti, realizzate purtroppo in modo alquanto discutibile. In primis l’azione di gioco è eccessivamente caotica, peggiorata da una telecamera imprecisa e spesso incapace di seguire gli eventi dalla prospettiva giusta. L’utilizzo di attacchi e magie ad ampio raggio non fa che peggiorare ulteriormente la situazione, sovraffollando lo schermo con una quantità di elementi difficili da distinguere. A questo si aggiunge la lentezza e l’imprecisione dei comandi che a volte rispondono in ritardo ai nostri ordini. Un problema che influisce sensibilmente sulle meccaniche del gioco, determinando anche l’esito delle partite. Il bilanciamento delle due fazioni lascia molto a desiderare, pendendo nettamente a favore dei cacciatori, che sono risultati molto più efficaci dei loro antagonisti.
Gli squarci oscuri presenti nelle stanze producono un numero insufficiente di nemici, soprattutto se rapportati alle devastanti abilità dei “buoni”, spesso capaci di avere la meglio in pochi secondi. I punti di controllo da conquistare o difendere (a seconda dei casi) e i droni da guidare in alcuni livelli costituiscono delle varianti poco funzionali che, pur fornendo un diversivo al massacro, appaiono a volte totalmente fuori luogo nell’ambientazione. La componente GDR, seppur gradita, risulta essere eccessivamente semplificata, dato che l’avanzamento degli eroi non fornisce benefici sensibili nell’esperienza di gioco e gli oggetti ottenuti vengono assegnati arbitrariamente. Il titolo è afflitto da una ripetitività che rende il gameplay sempre più monotono con il passare del tempo. Dopo le prime partite e l’entusiasmo derivante dalla “novità”, difficilmente troverete spunti interessanti per continuare a giocare. Un fattore che ne penalizza la longevità, ma che dobbiamo lasciare “in sospeso” vista l’incompletezza della versione analizzata. L’opera dei QC Games è ancora quindi un punto interrogativo e mostra in egual misura sia i suoi difetti che le sue potenzialità.
Pixel Infernali
Il comparto tecnico di Breach è sicuramente l’aspetto più altalenante dell’intera produzione. Le texture presenti nel titolo appaiano sufficientemente dettagliate e “pulite” ma mostrano una diversa qualità a seconda delle ambientazioni. A location che si distinguono per un discreto level design si alternano sezioni spoglie, approssimative ed evidentemente trascurate. Gli effetti luce e particellari non fanno gridare al miracolo, pur svolgendo degnamente il proprio compito. Un discorso che purtroppo non possiamo estendere alle animazioni, apparse legnose e inverosimili anche nel contesto fantasy. Da rivedere il frame rate, apparso in alcuni casi incapace di gestire le situazioni più coincitate, mostrando dei sensibili rallentamenti. Il matchmaking necessità di una revisione per quanto riguarda la composizione delle partite, dove convoglia spesso fazioni completamente squilibrate. Discreto il comparto sonoro, con tracce musicali ed effetti che fungono da gradevole accompagnamento alle sessioni di gioco.
Promosso con Riserva
È estremamente difficile esprimere un giudizio definitivo su un titolo incompleto. Il gioco dei QC Games tenta sicuramente di introdurre qualcosa di nuovo nel genere e da questo punto di vista appare promettente. Quello che non ci ha convinto sono alcune scelte di gameplay che squilibrano l’esperienza di gioco e le meccaniche alquanto ripetitive. Se a questo uniamo un comparto tecnico obsoleto, è facile pensare che Breach non meriti la vostra attenzione. Eppure il titolo possiede il suo fascino e risulta divertente nell’unica “vera” modalità che possiede. Solo un attento lavoro di ottimizzazione da parte degli sviluppatori potrà decretare il successo o il fallimento di una produzione ancora in fase di sviluppo. Pur non essendo particolarmente alto, il nostro è un voto di “fiducia”, con la speranza che i futuri aggiornamenti rendano l’esperienza di gioco più equilibrata e appetibile.