Treyarch, con la supervisione di Activision, ci porta un nuovo capitolo di una delle serie storiche di Call Of Duty: Black Ops 4.
Iniziamo subito con il dire che per questo titolo Treyarch ha fatto una scelta a dir poco controversa, che al momento sembra stia ripagando a dovere (i numeri parlano chiaro): ha eliminato completamente, o quasi, la campagna single player facendo diventare Call of Duty un gioco praticamente full-online incentrato al 99,9% sul multiplayer .
Andiamo insieme a fare il punto della situazione su quello che Call of Duty: Black Ops 4 ha da offire.
Modalità di gioco e gameplay
Le modalità di gioco presenti in Call of Duty: Black Ops 4 sono principalmente tre: Multigiocatore, Blackout, e Zombie, caratterizzate ognuna da un gameplay e da uno stile diverso l’una dall’altra.
Multigiocatore
La classica modalità multigiocatore di Call of Duty, ma con parecchie novità/scelte di produzione che sicuramente apportano quel senso di cambiamento alla serie tanto bistrattata negli ultimi anni.
I giocatori si potranno sfidare in diverse modalità, le classiche Tutti contro Tutti, Uccisione Confermata, Cerca e Distruggi, Dominio, Postazione e Deathmatch a Squadre, e le 2 novità di questo episodio di Call Of Duty: Furto, in cui 2 squadre si sfidano nel recuperare del denaro e consegnarlo presso un sito di estrazione (vince chi recupera il denaro ed elimina la squadra avversaria) e Controllo, una Playlist dove a turno le squadre dovranno difendere alcune zone (come in Dominio) ma con un quantitativo di vite di squadra pari a 30. Vincerà il round chi eliminerà la squadra avversaria facendogli finire le vite, o chi al termine del tempo avrà mantenuto/conquistato più zone nemiche. Per vincere la partita bisognerà risultare vittoriosi in 3 round (al meglio delle 5).
Il gameplay di questa modalità ha subito un restyling abbastanza profondo.
I super salti, le camminate sui muri e i JetPack sono stati eliminati. Ora la giocabilità è assolutamente incentrata sui “piedi a terra” e sulle abilità che contraddistinguono ogni personaggio selezionabile. Altra novità decisamente interessante è la gestione della vita: i giocatori inizieranno i match con 150 punti vita, che a differenza delle precedenti edizioni di Call of Duty non si rigenereranno autonomamente, ma dovranno essere rigenerati dal player con la pressione di un tasto (L1/Lb). Questo elemento aumenta di molto il tatticismo della serie, perchè un buon uso della rigenerazione della salute potrà risultare decisivo nei momenti critici, così da decidere le sorti di un match.
Passiamo alla mappe, altro lato fondamentale che caratterizza un FPS incentrato sul multiplayer come Call of Duty: Black Ops 4. Il numero totale al Day One è di 14 (la quindicesima sarà Nuketown, che verrà rilasciata gratuitamente a Novembre): alcune mappe sono nuove, altre invece sono dei Flashback Black Ops, ovvero delle mappe presenti nei 3 vecchi capitoli della saga Treyarch. Eccovi di seguito l’elenco completo:
- Arsenal
- Contraband
- Firing Range (Flashback Black Ops)
- Frequency
- Gridlock
- Hacienda
- Icebreaker
- Jungle (Flashback Black Ops)
- Militia
- Morocco
- Payload
- Seaside
- Slums (Flashback Black Ops)
- Summit (Flashback Black Ops)
Tutte hanno la caratteristica di essere delle mappe molto ristrette, e consentono un gameplay molto veloce e frenetico tipico di Call of Duty.
Passiamo ora ai personaggi utilizzabili e alle loro caratteristiche peculiari. Ogni classe selezionabile ha, oltre all’equipaggiamento standard, (qui trovare le guide alle armi principali e alle armi secondarie) un equipaggiamento personale ed unico (attivabile con R1/Rb), e una mossa “finale” che si carica lentamente durante i match.
Ajax, novità di Call of Duty: Black Ops 4: ha come equipaggiamento una 9-bang (una flash bang che può essere caricata e generare fino a nove scoppi stordenti) e come arma speciale ha un scudo balistico che può essere utilizzato sia come difesa che come sfondamento, in quanto è possibile sparare mentre lo si utilizza.
Battery: usa la granata a grappolo come equipaggiamento e la macchina da guerra come arma speciale (in pratica un lancia granate rimbalzanti), con una potenza di fuoco devastante.
Crash, ulteriore novità: è il personaggio di supporto: come equipaggiamento lancia una sacca con delle munizioni speciali, mentre la sua mossa speciale applica una ricarica all’energia di tutta la squadra, dando anche un surplus di 50 punti vita. Questa è inoltre un’innovazione al gameplay, dato che la classe di supporto non era mai stata implementata in questa serie.
Firebreak: il personaggio più “caldo” del team, che come equipaggiamento ha il Nucleo Reattore (che emette radiazioni letali che danneggiano gli avversari), e il Purifier come arma speciale, che non è nient’altro che un letale lanciafiamme.
Nomad: utilizza delle Mine Mesh come equipaggiamento, e il richiamo di un’ unità K9 come mossa finale.
Prophet: utilizza un drone a ricerca che una volta trovato un nemico lo stordisce e lo immobilizza per qualche secondo. La sua mossa finale equipaggia un fucile di precisione che spara colpi ad altissimo voltaggio: il Tempest.
Recon è la mente del gruppo: utilizza dardi sensori che generano piccole zone in effetto UAV, e come arma speciale genera un impulso visivo che permette la visibilità delle sagome degli avversari a tutto il team alleato.
Ruin: è l’uomo copertina, il classico assaltatore che utilizza il rampino come equipaggiamento speciale. Questo gli permette rapidi spostamenti che possono sorprendere l’avversario, mentre come attacco speciale ha a disposizione il classico schianto gravitazionale, devastante in luoghi pieni di nemici.
Seraph, la maestra del tatticismo: il suo equipaggiamento, il segnale tattico, permette il respawn della squadra nel posto in cui viene piazzato, mentre con l’Annhihilator può giustiziare i nemici con un solo colpo.
Torque, l’ultima novità, è il sabotatore (tecnicamente parlando, il guastatore) del gruppo: il suo equipaggiamento è il filo spinato, ostico e dannoso per i nemici. La sua specialità è invece quella di creare barricate fisse per dare copertura ai suoi compagni di squadra.
Non bisogna dimenticarsi che nel comparto multiplayer esiste anche la modalità veterano, dove è attivo il blu su blu (se si colpiscono i compagni di squadra li si danneggia e si viene penalizzati) e la ricarica dell’energia vitale è disabilitata.
Blackout
Questa è la modalità più “modaiola” di Call of Duty: Black Ops 4. Si tratta infatti dell’oramai onnipresente Battle Royale.
In game si sfidano dagli 88 ai 100 giocatori, che possono essere divisi in quartetti, coppie, o giocare in singolo. La mappa di Blackout è molto varia e ben caratterizzata. I luoghi, per i fan di lunga data della serie di Call of Duty, sono per lo più vecchie conoscenze.
Potremmo combattere a Nuketown, per esempio, o potremmo incontrare delle zone piene zeppe di Zombie, o ancora ritrovare luoghi iconici delle vecchie campagne della serie Black Ops: il tutto nel classico stile survival delle battle royale. Si parte da un elicottero, e ci si lancia con la tuta alare in una zona della mappa.
Una volta atterrati, si è naturalmente senza armi e senza equipaggiamenti. Sarà nostra priorità essere veloci nel trovare armi, corazze, equipaggiamenti di cura o per le armi, e riuscire poi a rientrare rapidamente nella “safe zone” che collasserà a intervalli regolari.
Il gameplay risulta essere decisamente diverso dal comparto multiplayer, in quanto l’azione in Blackout è molto più “pacata” e riflessiva. Andare allo sbaraglio qui è sinonimo di incorrere in un fine partita decisamente precoce. Al momento (aspettando di vedere la battle royale di Battlefield V) si può affermare che Blackout sia l’esperienza di Battle Royale migliore sul mercato. Non è priva di difetti, ma sicuramente è quella con più feature e la più “matura” tra quelle presenti attualmente nel panorama videoludico.
Gli avatar sono personalizzabili e presentano tante vecchie glorie, come Woods (che molti degli appassionati ricorderanno). Questi personaggi sono tutti sbloccabili ed utilizzabili in game (qui una guida su come sbloccare tutti i personaggi della modalità Blackout)
Zombie
Questa è forse la modalità con cui Treyarch è riuscita ad accaparrarsi più fan in assoluto nel corso degli anni. La modalità Zombie di Call of Duty Black Ops 4 è quasi sicuramente la migliore e la più varia di sempre. In IX il gruppo composto da Scarlett, Diego, Bruno e Shaw si ritrova in un’arena romana a dover affrontare orde di creature non morte, fino ad arrivare a sconfiggere l’Alto Sacerdote del Caos.
Nella missione Viaggio Disperato, lo stesso team di IX si ritroverà a bordo dell’RMS Titanic con lo scopo di rubare un misterioso manufatto, ma i nostri 4 protagonisti non sanno che il famoso iceberg sarà l’ultimo dei loro problemi. In Etere si troveranno invece sballotatti in un multiverso fratturato, e saranno obbligati a compiere il loro destino nonostante gli strani incontri in cui incapperanno.
Esiste anche una modalità Principianti dove potremmo affrontare la storia di IX in modalità più blanda, ma solo fino al livello 20.
Infine, Assalto è la modalità Hardcore con cui si possono affrontare tutte le missioni descritte in precedenza. Qui gli zombie saranno tanti, molto resistenti, e dannatamente più forti: modalità adatta a chi vuole davvero mettersi alla prova.
Nell’armeria potremmo personalizzare completamente le armi cambiando le mimetiche, e aggiungendo ottiche o accessori. Nel laboratorio, invece, potremo spendere il Nebulium Plasma conquistato in game per poter recuperare degli elisir, che fungono da potenziamenti in game per i nostri eroi ammazza-zombie.
Comparto Tecnico
Qui il gioco mostra forse il suo lato debole. Call of Duty: Black Ops 4 non ha una campagna single player, e questo di sicuro non giova al comparto video che, per mantenere una fluidità per il gioco online, è stato di sicuro tarpato e non messo in primo piano.
Le texture sono identiche o quasi a quelle dei capitoli precedenti, ma perlomeno si può notare che il motore di gioco non soffra minimamente anche nelle fasi più concitate del gioco, restando sempre attivo e pimpante. Le animazioni dei nuovi equipaggiamenti e delle nuove armi non sono niente male, e risultano essere piuttosto fluide.
Il comparto audio si fa invece apprezzare, gli effetti sonori sono ben distinti tra le diverse armi, le esplosioni sono ben ricostruite, e nella modalità Blackout il rumore dei passi e degli spari in lontananza sono talmente ben fatti da aiutare parecchio nelle fasi più concitate di gioco.
Server e reparto Online
Essendo Call of Duty: Black Ops 4 un gioco full-online, dobbiamo approfondire l’argomento. Purtroppo qui non si può parlare bene del titolo Treyarch: in multiplayer è chiaro che chi ha una connessione migliore avrà più possibilità di riuscire a centrare l’hitbox nemico, e purtroppo lo scarso equilibrio del matchmaking fa avere al giocatore meno “fortunato” la sensazione di sparare sempre qualche millisecondo dopo il suo avversario.
La mancanza di server dedicati prestanti si fa sentire, e un equilibrio nel matchmaking potrebbe essere la soluzione a questi problemi.
Anche in Blackout i server non sembrano sempre reggere il carico di lavoro e spesso ci si ritrova, a volte anche avendo una connessione buona o decente, a fare i conti con il lag e tutti i problemi ad esso legati.
Speriamo solo che il tutto venga risolto il prima possibile, magari con qualche intervento sui Server e qualche patch per il miglioramento del matchmaking.
Conclusioni
In fin dei conti Call of Duty: Black Ops 4 non è assolutamente un cattivo gioco, le idee per far tornare la serie ai suoi apici ci sono tutte. Un deciso stop al surrealismo dei jetpack e delle corse sui muri ha fatto di sicuro piacere ai gamers che avevano apprezzato i primi capitoli della serie Black Ops. A qualcuno sicuramente farà storcere il naso la mancanza della campagna single player ma, dati di vendita alla mano, molti altri ci sono passati sopra e sono riusciti ad andare oltre. Sperando che la situazione server migliori, questo gioco può e potrà divertire per molte ore i giocatori.
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