Potrebbe sembrarvi strano, ma a distanza di ben 4 anni dal rilascio su console e PC, Activision ha pubblicato la versione per computer Mac di Call of Duty: Black Ops III. Siamo qui per esaminare le prestazioni, e soprattutto i motivi e il senso di questo porting, per chiederci: ne vale la pena?

Il gioco è disponibile su Steam e occuperà uno spazio di circa 170 GB sul vostro HD. Le specifiche raccomandate per giocare sono le seguenti:
- OS: 10.13 (High Sierra)
- CPU: Intel Core i5 (4 Cores)
- CPU Speed: 2.3 Ghz
- RAM: 8 GB
- Disk Space: 150 GB
- Video Card: ATI M290X
- VRAM: 2 GB
Come potete considerare dalle specifiche, per una buona esperienza di gioco è consigliato avere una scheda grafica dedicata, poiché altrimenti le prestazioni risulteranno estremamente più scarse. Ad esempio, testando il gioco su un MacBook Pro Retina del 2015, ci siamo davvero trovati al limite minimo di prestazione, e ci sentiamo di sconsigliarvi vivamente di tentare l’operazione. Il test invece su un iMac Retina 5k del 2015 ha dato buoni risultati, con una grafica definita e sufficientemente fluida, e il framerate che riesce a raggiungere i 60 FPS. Per delle prestazioni soddisfacenti, come già detto, vi consigliamo comunque di provare il titolo, se siete interessati, solo se avrete una scheda grafica dedicata.
È interessante provare a impostare una review su un titolo che risale ormai a 4 anni fa, con il suo successore Black Ops 4 che ha detto tanto nell’ultimo anno. Call of Duty: Black Ops III, sviluppato da Treyarch, è comunque un gioco che è stato apprezzato dai fan della saga, seppur mantenendo uno stile di gameplay senza particolari innovazioni.
Black Ops III trasporta i giocatori in un cupo futuro, in cui la nascita di una nuova generazione di soldati Black Ops ha reso labile il confine tra l’umanità e la tecnologia. Dovrai esplorare le zone più calde di una nuova Guerra Fredda per trovare i tuoi fratelli perduti. Molto è cambiato, ma una cosa è rimasta la stessa: tutto quello che sai potrebbe non essere vero. Quanto a fondo sei disposto a spingerti per scoprire la terribile verità?
Il gioco segue una squadra di soldati Black Ops, come nei capitoli precedenti della serie. I protagonisti della campagna sono: il comandante John Taylor, Sarah Hall, Jacob Hendricks, Rachel Kan, e il dottor Yousef Salim. Novità introdotta, mancante da World at War (2008), è la possibilità di affrontare ogni modalità in cooperativa con altri giocatori, compresa la campagna principale.
In BO III è naturalmente presente sia il multiplayer che la mitica modalità “zombie”, che in questo caso è denominata “Incubi”, e mette il giocatore nelle condizioni di affrontare nuovamente la campagna, ma con una variante narrativa che prevede l’introduzione del Virus letale 61-15: il suo effetto è quello di trasformare in zombi tutti coloro che vengono contagiati. Si tratta di una soluzione molto interessante, che in sostanza “trasforma” le mappa della Campagna, rendendole nuove e cambiando completamente l’esperienza.
Come già la maggior parte di voi saprà, il Black Ops III è presente una grande varietà di armi, dispositivi e potenziamenti che rendono il gameplay divertente e frenetico. I giocatori possono inoltre scegliere delle specializzazioni, cosa che si converte in scelte molto importanti e tattiche nel dividere i compiti della squadra. Sono presenti infatti diversi specialisti, con abilità ed equipaggiamenti diversi (la “super-abilità” ricorda molto le Ultimate di Apex Legends).
Il tema però più problematico di giocare ad un titolo con questi anni sulle spalle è legato all’attività multigiocatore, esperienza chiave di tutti i Call of Duty, considerato che la modalità Storia si termina solitamente in poche ore, per quanto possa essere interessante. Infatti risulta difficoltoso trovare una partita online in cui inserirsi, perché l’attività dei giocatori è abbastanza scarsa. Ne risulta quindi un’esperienza già troncata di partenza.
Passiamo quindi alla considerazione più importante di questa review: qual è il senso di rilasciare questo porting adesso? È possibile che ci siano stati rallentamenti e difficoltà durante i lavori, ma portare ora un titolo uscito 4 anni fa potrebbe risultare un’operazione rischiosa. Si può considerare che gli utenti Mac, purtroppo per loro, non hanno a disposizione una libreria particolarmente ampia di titoli a disposizione, quindi alcuni potrebbero gradire la “novità”, anche se in ritardo di 4 anni. Il Mac non è comunque una macchina pensata per il gaming, quindi mi sento abbastanza convinta nel considerare che si tratti di un’operazione che troverà uno scarso seguito. Il lavoro di porting è in generale realizzato bene, e Black Ops III dice la sua a livello visivo anche adesso. Tuttavia, per arrivare ad un’esperienza di gioco soddisfacente, sono necessari requisiti piuttosto elevati che possano ottenere il risultato di 60 fps stabili e almeno 1080p di risoluzione.
Call of Duty: Black Ops III ha ricevuto ottime valutazioni al lancio, che in parte ricevono conferma nel rigiocare il titolo nel 2019. Tuttavia la tardività di questa operazione non può essere premiata, nonostante comunque il buon lavoro di porting. Black Ops III risulta certamente un ottimo FPS, ma ormai è quasi anacronistico.