Due anni fa i ragazzi di The Gentlebros facevano uscire Cat Quest. Prima su dispositivi mobile, poi su PC ed infine su console, prima PS4 e poi Switch. Personalmente ho trovato il primo capitolo una splendida sorpresa. Tantissimi dungeon da esplorare per aumentare di livello, gameplay facile ma estremamente divertente, grafica basilare ma con un design interessantissimo e una colonna sonora che, nel suo piccolo, svolgeva egregiamente il suo dovere. Nulla di magnifico ma tutto memorabile. Di conseguenza appena ho saputo che il team stesse lavorando a Cat Quest II, con l’aggiunta del co-op “canino”, non ho potuto che rimanere aggiornato per ogni trailer ed informazione che uscivano sui vari canali. Infine l’ho provato alla GamesCom e, se avete letto l’articolo, sapete bene che mi sono trovato immediatamente a mio agio. Insomma, non ci si scorda mai come si uccidono draghi e villain. Ma andiamo più nello specifico.
Mondi paralleli stiamo arrivando
Si avvia la partita e si inizia subito risvegliandoci in compagnia di un cane. Il nostro amico spiritello (molto simile a quello conosciuto nel capostipite) ci informa che siamo due Re e che dobbiamo aiutare i nostri popoli a riprendersi i Regni, i quali stanno per andare in guerra a causa di due tiranni. Appena partiti e già ci troviamo ad affrontare il primo (di tantissimi) dungeon. Da qui ha inizio la nostra avventura che ci vedrà costretti a salvare non solo Felingard (patria del primo capitolo) ma anche il Regno di Lupus. Dovremo affrontare nuovi boss, conoscere nuovi amici e salvare due Regni, perché questo è Cat Quest II. Non aspettatevi una trama complessa, piena di colpi di scena o appagante da un punto di vista registico, in quanto non vuole essere quel tipo di esperienza. In questo caso ci troviamo di fronte a moltissimi cliché (persino il discorso dei mondi paralleli) e a dialoghi divertenti e divertiti. Con side quest esilaranti con NPC che fanno l’occhiolino a personaggi di titoli di ben altra caratura.
Insomma, come successo per il primo Cat Quest, anche in questo caso non consiglio l’acquisto a che cerca un GDR pieno di trama e cutscene ben girate, bensì a chi, tra una sparatoria in Borderlands 3 e una partita a FIFA o Pes, cerca un titolo al contempo semplice ma estremamente divertente.
Siamo in due, quindi ingrandiamo tutto
Come scritto sopra in Cat Quest II non impersonificheremo solo il nostro amato Gatto ma anche un bellissimo Cane bianco. Il titolo potrà essere interamente giocato in co-op locale o in single player (con la possibilità di scambiare i due protagonisti quando si vuole). In questo modo i The Gentlebros hanno potuto riproporre Felingard, con nuovi dungeon, e creare una nuova ed inedita mappa, con dungeon, nemici, boss ed equipaggiamenti tutti da scoprire. Come ci hanno abituati potremo girare liberamente per la mappa, affrontando i vari mob che ci sbarreranno la strada, e affrontare i vari dungeon (sempre considerando il nostro livello e quello consigliato). Nulla di nuovo sotto il sole da questo punto di vista.
Le cose iniziano a farsi più interessanti quando si scopre che ora le magie sono 12 (e non 8), equipaggiabili 4 a uno e 4 all’altro. I dungeon sono aumentati di numero e, almeno alcuni, di complessità. Le armi, le armature e gli elmi hanno dato il benvenuto anche ai bastoni magici. Ed infine la possibilità di switchare personaggio a piacimento può creare quasi delle build per affrontare ogni tipo di nemico; ci sarà quello più debole agli attacchi fisici, quello alla magia del fuoco, l’altro a quella del ghiaccio e così via.
Per quanto riguarda le meccaniche non è cambiato nulla: un tasto per schivare ed uno per attaccare; i trigger per attivare le magie, gli attacchi dei nemici preannunciati con le forme a terra cerchi e frecce); l’aumento di livello (con caratteristiche annesse) e quello delle armi nel caso in cui in uno scrigno si trovasse un “doppione”; i punti di salvataggio nelle città con i negozi per migliorare l’equipaggiamento e i poteri; ed infine i dungeon pieni di mostri da sconfiggere per poter poi aprire i vari forzieri. Nulla di nuovo sotto il sole di Cat Quest II ma tutto ingrandito.
Avete presente Cat Quest? Bene è praticamente uguale
Nulla da aggiungere rispetto a quello che ho scritto sul comparto tecnico nella recensione del primo capitolo. Sempre tutto coloratissimo e molto evocativo, con qualche nuova musica per accompagnarci nel nostro viaggio. Traduzione da rivedere sotto un profilo grammaticale ma confido che nelle settimane dopo l’uscita venga aggiustata. Design dei nuovi nemici e boss in linea con la qualità generale. E si attende per Cat Quets III. Perché si, alla fine dell’avventura che ci viene confermata la volontà degli sviluppatori di creare anche un terzo capitolo. E io non vedo già l’ora in quanto ho completato al 100% anche questo Cat Quest II, nell’arco di 15 ore. Per ora l’uscita è fissata il 24 settembre per PC (via Steam) e “più avanti” per console.
In conclusione Cat Quest II è un degno successore del primo capitolo. Più grande ma sempre semplice e divertente. E l’aggiunta del co-op locale non può che far felici tutti coloro che non vedevano l’ora di girare per Felingard (e ora Lupus) in compagnia. Non siamo di fronte ad un capolavoro ma ad un perfetto gioco che può essere completato per staccare da qualche titolo più “pesante” dal punto di vista narrativo. Io probabilmente, dopo averlo giocato su PC, lo comprerò anche su PS4 e lo intervallerò alle lunghe sessioni di Death Stranding (nel caso in cui esca a novembre). Arriverà anche su Switch e Xbox One.