Contra Operation Galuga
Nei primi anni in cui si stava affermando, tra i suoi titoli di primo piano, Konami aveva la saga di Contra. Dapprima uscito nelle versioni arcade, la saga si è affermata soprattutto con le conversioni su NES del primo capitolo e del suo sequel, Super C. I titoli della saga iniziarono poi a fare un giro su piattaforme sempre più moderne, aggiornando grafica e gameplay in base a quanto offrissero le consoles dell’epoca. Alcuni titoli sono riusciti più che bene, mentre altri non hanno rispettato le aspettative, talvolta anche a causa della virata su un gameplay tridimensionale che stravolgeva quello bidimensionale, più immediato.
Ad oggi, Konami ha pensato di tornare ai fasti iniziali. Ed ecco Contra: Operation Galuga, che mantiene saldo il gameplay dei bei tempi, aggiungendo qualche migliorìa in diverse cose. Ad un gameplay divertente e frenetico, si aggiunge anche una trama davvero interessante e ben sviluppata col passare degli stages. Vediamo insieme cosa ci offre il nuovissimo Contra, e se sia davvero all’altezza dei migliori capitoli del passato.
Si torna alle origini, ma si migliora il tutto
Per prima cosa, possiamo finalmente apprezzare un capitolo di Contra senza le censure di un tempo. Sì, perchè nell’era 8 e 16 bit, la censura europea impose a Konami di eliminare del tutto la violenza tra umani, rimpiazzando protagonisti e nemici con robot e creature aliene di vario genere. Soltanto grazie alle recenti antologie abbiamo potuto apprezzare molti dei capitoli originali così come uscirono in Giappone. Finalmente, anche questo Contra: Operation Galuga si mostra con protagonisti umani, ma unisce ad essi qualche personaggio femminile nonchè i vecchi Probotector, protagonisti delle versioni censurate di un tempo. Abbiamo così un team che, dagli ultimi livelli, propone diversi personaggi tra cui scegliere.
La scelta di proporre qualcosa di vincente e già visto, unita alla voglia di proporre anche qualcosa di nuovo, è sempre difficile ma non impossibile da realizzare, e gli sviluppatori di Wayforward ce l’hanno messa davvero tutta per riuscirci. La prima cosa che salta all’occhio è la telecamera, più lontana rispetto al passato, cosa che permette una miglior visuale di quanto avviene attorno a noi, soprattutto il vantaggio di vedere nemici e proiettili vaganti con molto anticipo e decidere il da farsi. Occasionalmente, in qualche punto di alcuni stages, la visuale viene leggermente zoomata per rendere il tutto più frenetico ed impegnativo, ma si tratta di momenti occasionali e comunque non difficili da superare.
Il menù iniziale ci offre diverse modalità tra cui scegliere. La prima è ovviamente la modalità Storia, con la quale affrontiamo un livello alla volta, intervallato da dialoghi tra i protagonisti ed altri personaggi comprimari. I primi ad essere presenti sono i due protagonisti dei vecchi Contra, ma ad essi si aggiungono pian piano altri personaggi, selezionabili per le missioni successive. Personalmente non abbiamo trovato differenze tra di essi in quanto ad abilità o parametri fisici, poichè il gameplay varia davvero a seconda delle abilità equipaggiate, di cui parliamo più avanti.
La modalità Arcade è simile alla Storia, ma ci permette di affrontare i livelli di gioco senza dialoghi nè cutscenes; gameplay puro e diretto, senza interruzioni. La modalità Sfida ci permette di affrontare diverse sfide, tra cui boss fight, con un obiettivo da completare ed una o più condizioni da rispettare. Se anche solo una condizione non fosse rispettata, la sfida fallirebbe. Affrontare le sfide ci permette non solo di allenarci, ma anche di ottenere crediti da usare nel negozio. Alcune di esse sono particolarmente difficili, e consigliamo di affrontarle solo dopo aver completato diversi livelli e migliorato la nostra bravura generale nel gioco.
All’inizio è importante dare uno sguardo alle opzioni di gioco, in cui ne spiccano due in particolare. Una ci permette di scegliere tra la vecchia mira ad 8 direzioni oppure quella moderna a 360 gradi, quest’ultima preferibile grazie ai pulsanti analogici che ci permettono di mirare ad un nemico da qualsiasi posizione. Un’altra opzione ci fa scegliere tra la morte istantanea, classica e punitiva come un tempo, ed una barra d’energia che ci permette di respirare in caso fossimo colpiti, resistendo fino a 5/6 volte per vita.
La trama è realizzata molto bene, e riprende il tema dell’invasione aliena, aggiungendo dettagli e rivelazioni nel corso dei livelli di gioco, grazie ai dialoghi che coinvolgono tutti i personaggi e che avvengono sia nell’intro iniziale che nell’intermezzo tra due livelli, aggiungendo sempre più tasselli del puzzle fino a capire esattamente come si siano svolti gli eventi. Anche le fasi finali di gioco sono ben strutturate, con un boss finale da affrontare – che incontreremo presto nel gioco, in qualche dialogo – ed una sfida finale ancor più impegnativa, ma pur sempre affascinante e divertente.
Gli sviluppatori hanno prestato attenzione anche alla caratterizzazione dei personaggi. Si va da quello forte ma piuttosto sarcastico ed “ignorante”, al personaggio più serio e quadrato nella missione, ad un altro impegnato a proteggere la propria terra d’appartenenza, ad un altro propenso a sacrificarsi per la riuscita della missione, e via dicendo.
In alcune fasi di gioco, uno o più personaggi compaiono sullo schermo ma senza mai intervenire, semplicemente correndo assieme a noi per un breve tratto, oppure passando da un punto all’altro del livello stesso senza mai interferire nè aiutarci contro i nemici. Se da una parte ciò suggerisce che tutti i protagonisti viaggino assieme, dall’altra sarebbe stata un’aggiunta gradita avere qualcuno di essi – comandati dall’IA – che ci avesse aiutato in alcune fasi di gioco, soprattutto in qualche boss fight oppure con un ruolo extra-campo, magari lanciandoci armi ed oggetti utili durante i nostri combattimenti.
Si tratta di un valore aggiunto mancato ma dall’enorme potenziale che, forse per una scelta precisa degli sviluppatori, non è stato integrato, aggiungendo invece la possibilità di giocare in co-op nella modalità Arcade, che è sì divertente ma ci obbliga a giocarci in compagnia. In single player, invece, questa possibilità avrebbe dato non solo un aiuto in più nelle fasi più concitate, ma anche una varietà maggiore al titolo in generale, con l’emozione di combattere assieme ad uno o più compagni di team contro alcuni dei boss più ostici del gioco.
Armi ed abilità
Nella schermata del titolo, oltre che tra un livello e l’altro, possiamo accedere al negozio che ci permette di acquistare diverse abilità da equipaggiare al nostro eroe, sfruttando i crediti ottenuti completando i singoli livelli di gioco nonchè le sfide nella modalità Sfida ad esse dedicata. Tra le abilità acquistabili vi sono quelle per ottenere subito una certa arma, per partire con l’arma già a livello 2, per non perdere le armi acquisite in caso di morte, uno o due punti energia aggiuntivi, ed altre cose.
La possibilità di far salire le armi ad un livello superiore era presente già nel secondo capitolo della saga, Super C, ma nella conversione da arcade a NES si perse questa possibilità, che stavolta è presente. Quando siamo già in possesso di una certa arma, e si colpiscono le capsule bonus volanti che ci danno la stessa arma, quest’ultima sale al livello 2 migliorando in potenza e velocità di fuoco. Possiamo portare assieme due armi, interscambiandole tra di loro tramite un pulsante. Ciò è particolarmente utile nei livelli in cui servono due tipologie di armi a seconda della situazione, una dalla lunga gittata anche se non molto potente, l’altra che infligge tanti danni anche se di portata ridotta.
Vediamo le armi a disposizione. Iniziamo con il mitra, di lunga gittata ma scarsa potenza di fuoco; poi c’è l’arma che lancia tre o cinque raffiche a ventaglio, con un raggio di fuoco molto ampio, perfetta nei livelli con nemici ad altezze diverse; il potente lanciafiamme, la cui gittata permette di colpire solo a breve distanza; il laser, anch’esso potente ma che colpisce esclusivamente nella direzione di fuoco; e non mancano i missili teleguidati, che inseguono i bersagli. Questi ultimi si rivelano forse l’arma migliore, sia nei livelli con tanti nemici che sbucano da ogni parte, sia nelle boss fight in cui non sempre ci è possibile guardare il nemico, dovendo schivare proiettili ed altri nemici.
Prima di ogni missione, è importante scegliere le abilità da equipaggiare tenendo conto degli slot a disposizione. Nel caso di due slot liberi sarebbe opportuno, ad esempio equipaggiare l’abilità per ottenere le armi già a livello 2, più quella che aggiunge 2 punti vita al personaggio. Una scelta saggia ci permette di affrontare ogni livello in modo più tranquillo, conservando vite e Continue preziosi. Onestamente, abbiamo trovato piuttosto inutili le abilità per iniziare un livello con un’arma precisa, magari a discapito di un’abilità che potesse darci davvero un vantaggio. Anche perchè, in caso di morte o se dovessimo ottenere un’altra arma, perderemmo quella attuale ed avremmo sprecato uno slot per niente.
Il confronto con i capitoli passati
Con Contra: Operation Galuga, siamo di fronte all’unione tra il ritorno al 2d ed un’evoluzione tecnica di ottimo livello, che ci permette di assaporare il gameplay che fece il successo della saga ad una modernizzazione generale del gameplay stesso, rendendolo appetibile anche per chi non avesse mai preso in mano un capitolo di Contra in vita sua. Tra le scelte vincenti vanno citati la telecamera più lontana, gli slot abilità ma soprattutto la barra d’energia, che ci permette di resistere molto più a lungo in ciascun livello e di evitare facilmente il game over.
La saga ci ha offerto diversi capitoli belli da giocare, tra cui spiccano il primo Contra e Super C, ma soprattutto l’eccellente Contra III: The Alien Wars per SNES – da molti considerato il miglior Contra mai realizzato – e l’ottimo Contra Hard Corps per Mega Drive, che riuscì ad offrire un gameplay divertente quasi come Contra III. Operation Galuga migliora le cose soprattutto dal punto di vista della telecamera, aumentando di molto il campo visivo e rendendoci la vita più facile. Altri capitoli, soprattutto quelli in 3d, hanno ottenuto un successo altalenante ma mai all’altezza dei capitoli bidimensionali.
Purtroppo, secondo noi, Contra III è ancora un passo avanti riguardo a due elementi importanti: l’atmosfera, molto più cupa e post-apocalittica, e per alcune soundtrack – soprattutto quella del primissimo livello e la traccia delle boss fight – ancora oggi ineguagliabili anche da quest’ultimo capitolo, che riprende alcuni pezzi storici mixandoli con parti nuove, con una soundtrack comunque di ottima fattura che strizza l’occhio al passato.
In quanto a realizzazione tecnica (soprattutto le animazioni), trama e modalità offerte, Contra: Operation Galuga è sicuramente il capitolo migliore, anche grazie ad un’ottima pulizia degli elementi sullo schermo ed animazioni molto fluide, che aggiungono un certo tocco di realismo. Questo nuovo capitolo sale quindi sul podio, anche se è piuttosto soggettivo stabilire chi possa salire sul gradino più in alto, tra questo ed altri grandi capitoli già citati. Confronti a parte, questo titolo è da prendere senza esitare, perchè risveglierà in noi la passione di un tempo per la saga, oltre che darci ore di divertimento sparando all’impazzata per lo schermo.
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