Siamo giunti alla fine. L’epica saga targata Crytek si conclude con Crysis 3. Questo terzo capitolo ci mette nuovamente nei panni di Prophet, nuovamente a New York (una New York devastata e rinchiusa sotto una cupola), ma questa volta 23 anni dopo la conclusione del predecessore. (ri)Scopriamo insieme se quello che abbiamo tra le mani ormai dal 2013 è un ottimo epilogo, o solo un buon FPS.
Un’ultima fatica per Prophet
Come detto, verremo nuovamente messi nei panni di Prophet, un soldato altamente specializzato che ormai convive da decenni con la propria nanotuta. Dopo gli eventi del secondo capitolo scopriremo che i CELL sono riusciti a conquistare le più grandi metropoli del mondo e sono riusciti a mettere mano su diverse tute. Anche noi siamo stati catturati, ma verremo salvati all’inizio del gioco da una vecchia conoscenza del brand. A questo punto scopriremo che i Ceph (una razza aliena intenta a conquistarci) hanno invaso l’intero pianeta e solo noi e la nanotuta potremo salvare il mondo. Da qui inizierà la nostra avventura per sfuggire dai CELL e contemporaneamente annientare le file dei nemici alieni per raggiungere il Ceph alfa il quale, una volta sconfitto, porrà termine all’invasione. Seppur la trama in sé e per sé non sia nulla di rivoluzionario, la storia si lascia seguire bene, anche grazie all’ottima recitazione dei protagonisti digitali, a patto di esplorare le ambientazioni per scoprire i vari giornali e le mail che tapperanno i presunti “buchi” di questo Crysis 3. Tutte le scene d’intermezzo e i vari dialoghi, infatti, sono il minimo indispensabile per capire i fatti correnti, ma se si vorrà approfondire gli avvenimenti successi nei 23 anni passati, dovremo cercare in lungo e in largo i datapad, backlog e quant’altro. Solo così tutto avrà senso, senza buchi o intoppi. Un modo, questo, per raccontare una storia un po’ troppo all’antica, dal nostro punto di vista. Certamente questo setacciare ogni angolo di mappa alla ricerca della trama allunga (e non di poco) il titolo, il quale, altrimenti, risulterebbe finito dopo circa 9 ore dal primo avvio. Giusto per un FPS, ma ci saremmo aspettati qualcosa di più data l’ampiezza delle mappe.
Squadra che vince non si cambia
Come per gli altri capitoli, anche questo Crysis 3 si basa sui differenti approcci che i giocatori possono adottare per sconfiggere i nemici. In questo terzo ed ultimo titolo verrà aggiunto un nuovo compagno di battaglie: l’arco. Quest’arma sarà ottima in qualsiasi tipo di situazione grazie alle varie frecce utilizzabili. Si parte dalle normali frecce di ferro per uccidere silenziosamente i nemici anche dalla distanza (come con tutte le altre armi silenziate, ma in questo caso non farete proprio rumore), per passare poi a quelle elettriche, adatte per abbrustolire gli avversari in acqua, ed infine quelle esplosive per i corazzati. Oltre all’arco non sono state aggiunte nuove bocche da fuoco “umane”, ma si potranno utilizzare quelle aliene, almeno fino a quando non esauriremo i proiettili. Sempre presente è la possibilità di modificarle, tranne quelle Ceph, con mirini, sottocanne, vari tipi di proiettili e quant’altro; così come le varie abilità della tuta: dalla Corazza, all’Invisibilità, passando per la Superforza e la Supervelocità. Molto più utile rispetto ai predecessori sarà, invece, il visore per marchiare i nemici e i vari punti d’interesse; in Crysis 3, infatti, le varie mappe esplorabili saranno molto più ampie, aumentando sia i vari punti d’ingaggio, sia il numero delle unità nemiche. Sarà quindi fondamentale utilizzare spesso e volentieri questo gadget che ci fornirà posizione e spostamenti di tutti i bersagli marchiati. Inoltre potremo trovare e raccogliere dei kit per potenziare la tuta, ad esempio poter saltare utilizzando meno energia o aumentare la capacità di resistenza della Corazza. Solo esplorando i vari ambienti scoveremo questi potenziamenti, quasi fondamentali per i livelli di difficoltà più elevati, dove l’IA è stata migliorata ulteriormente rispetto al secondo capitolo. Un’ultima feature introdotta in Crysis 3 è degna di nota, quella dell’hacking. Dovremo aggirare delle porte per poter avanzare, ma potremo soprattutto prendere il controllo delle torrette per far sì che attacchino i nemici, così come i campi minati. Un’ottima idea per l’epoca (soprattutto per un FPS), che oggigiorno è ormai presente in moltissimi titoli.
Di bene in meglio
Come sempre per i Crysis, è il CryEngine 3 il motore di gioco utilizzato. E questa volta i ragazzi di Crytek si sono superati. Mai si sono visti questi risultati per un multipiattaforma. Draw distance eccellente, senza abbassare le texture, proprio queste ultime sono di altissima risoluzione, così come i dettagli di tutti i personaggi, principali o secondari che siano, animazioni da capogiro e un’illuminazione fantastica. Sono solo alcuni degli aspetti che rendono questo motore grafico (se usato al meglio) uno dei più performanti. Anche le esplosioni sono bellissime da vedere, seppur il fuoco non sia paragonabile a quello presente in altre produzioni come Far Cry 3, di cui potete leggere la nostra recensione. Non è tutto oro quel che luccica però. Sono presenti (almeno nelle versioni console) numerosi cali di frame rate, e anche qualche bug, che non minano l’avanzamento del gioco ma che risultano ancora più evidenti rispetto ad un titolo con una veste grafica meno appariscente. Ottimo il doppiaggio in italiano, così come le musiche e gli effetti sonori. Proprio le musiche sono migliorate rispetto al precedente. Insomma Crysis 3 riesce a migliorare rispetto al già pregevolissimo secondo capitolo, concludendo splendidamente una trilogia indimenticabile nel panorama degli FPS.