Grazie a Netflix abbiamo avuto la possibilità di vedere in anteprima tutte le puntate che compongono la terza stagione di Dark, ecco quindi la nostra recensione (ovviamente senza grossi spoiler).
Se si dovesse descrivere l’incipit di Dark, una serie originale tedesca di Netflix co-creata da Baran bo Odar e Jantje Friese, lo si potrebbe descrivere con un semplice: “un giovane ragazzo sparisce in una cittadina immaginaria chiamata Winden e subito dopo questo misterioso accadimento avvengono una serie di strani avvenimenti (suona esattamente come Stranger Things , giusto?). Sebbene però l’inizio non sia molto originale, lo spettacolo offre una storia molto più grande e complicata: un dramma familiare e una tragedia greca contemporanea con molti riferimenti biblici e mitologici avvolti in un’enigmatica saga di viaggi nel tempo.
Ci sono molti pedine e tasselli in movimento durante ogni stagione, e le trame si svolgono in così tanti tempi diversi che per districarli in una timeline precisa richiederebbero giorni o addirittura settimane. Ma quella complessità è ciò che rende Dark così avvincente. Vi coinvolge nel risolvere un labirinto di drammi e di misteri legati al tempo imbastiti da Odar e Friese fin dall’inizio della storia.
Il fatto che la serie riesca anche ad essere piena di emozioni è onestamente una testimonianza di quanto siano brillanti gli scrittori e gli attori – in particolare Louis Hoffman, la cui interpretazione nel ruolo di uno dei protagonisti, Jonas Kahnwald, vi saprà senza dubbio emozionare. La terza e ultima stagione, che uscirà su Netflix il prossimo 27 Giugno (una data iconica per gli avvenimenti raccontati nella serie), si concentra ancora sulla stessa trama graffiante delle prime due iterazioni, ma offre anche al pubblico una chiusura perfetta e agrodolce, una fine memorabile per un indimenticabile viaggio nello spazio-tempo.
Iniziando subito dopo gli eventi del finale della seconda stagione, quando Jonas riceve una visita da una “nuova” Martha (Lisa Vicari), la terza stagione, ancora una volta, vede Jonas alla ricerca di un modo per fermare l’apocalisse e salvare la gente di Winden dall’estinzione. Ma questa volta, non è solo una versione di Winden che Jonas deve salvare. Nei primi due episodi della terza stagione vediamo Jonas in un mondo alternativo mentre sta cercando di capire come tornare nella propria realtà. È in questo momento che lo spettacolo ci presenta un’altra versione dei suoi personaggi, alcuni dei quali sono stati gettati in un’altra sequenza temporale alla fine della scorsa stagione.
Come nell’universo “canonico” abbiamo Adam, in quello alternativo facciamo la conoscenza della sua versione femminile chiamata Eva (Barbara Nüsse). La storia dietro Eva contribuisce ad introdurre una nuova serie di misteri. Per dirla semplicemente (ed ovviamente senza farvi grossi spoiler), c’è un conflitto importante che coinvolge Adam, Eva, Jonas, Martha e Claudia (Julika Jenkins/Lisa Kreuzer) che definirà l’intera vicenda e la conclusione della storia.
Non aspettatevi però una semplice spiegazione di tutto, ci saranno nuovi interrogativi e le relazioni tra i personaggi saranno soggette a diversi colpi di scena, sovvertendo le nostre aspettative per tutta la stagione nei modi più folli possibili. Ma tutto ciò non è solamente creato per shockare lo spettatore, come spesso accade con altri spettacoli di fantascienza. Nel caso di Dark, i colpi di scena sono sempre radicati nei personaggi. Ecco perché anche quando gli eventi ed i vari collegamenti diventano sempre più complicati, la serie riesce sempre a rimanere coesa narrativamente ed emozionate allo stesso tempo. Dopotutto, è una storia sulla natura umana tanto quanto sui viaggi nel tempo. Tuttavia, è la rete di intrighi all’interno della storia, così come i suoi impatti sugli stessi personaggi, dove Dark eccelle maggiormente.
Se pensate che le prime due stagioni siano già abbastanza intricate (nella seconda stagione erano presenti ben 5 timeline differenti), allora non sarete pronti per quello che verrà in questa stagione. Non solo abbiamo a che fare con due universi, ma le vicende attraversano anche tre secoli, con molteplici realtà all’interno di ciascuno degli universi stessi. Sì, sembra davvero un caos, e la storia parrà piuttosto confusa nella prima metà della stagione, specialmente con così tante teorie scientifiche come l’entanglement quantistico e i paradossi dei viaggi nel tempo. Ma Odar e Friese sono sempre stati una garanzia dall’inizio della serie quindi non dovrebbe essere una grande sorpresa scoprire che sono riusciti a gestire perfettamente la conclusione della loro opera, riuscendo a rispondere a tutte le domande in un modo davvero elaborato e logico.
In effetti, è allargando i tempi e complicando i misteri che la terza stagione arriva a spiegare in dettaglio cosa sta realmente accadendo a Winden e come tutto è iniziato in primo luogo. Lo saprete una volta raggiunto il folle e brillante penultimo episodio “Between the Time”, in cui tutto inizia ad avere un senso e i pezzi del puzzle iniziano a prendere forma. Al centro di Dark, tuttavia, c’è una storia basata sull’amore e la famiglia, dall’inizio fino all’ agrodolce finale. Questo però non riguarda solo Jonas e Martha, ma tutti i personaggi della serie. Da Ulrich (Oliver Masucci) e Charlotte (Karoline Eichhorn) a Katharina (Jördis Triebel) e Hannah (Maja Schöne), tutti in Dark agiscono sostanzialmente per amore. Questo li porta a compiere azioni buone ed eroiche o qualcosa di più moralmente discutibile ma, in fin dei conti, possiamo ricondurre quasi ogni gesto fatto in nome dell’amore. Ed è ciò che rende il finale ancora più bello. Ci mostra tutto ciò che le persone sono disposte a fare per salvare i loro cari. Odar e Friese non avrebbero potuto concludere la serie in maniera migliore.
Anche la terza stagione rimane di alto livello tecnico. I toni tendenti al grigio e la musica cupa in sottofondo funzionano brillantemente per rafforzare l’atmosfera oscura dell’ opera. Le immagini a schermo sono gestite alla perfezione, con un gran lavoro dietro alla macchina da presa ed alla fotografia. Non si può non lodare le ottime prestazioni dell’ensemble, in particolare Hoffman, Vicari, Eichhorn e Jenkins, in grado di emozionare e coinvolgere lo spettatore dall’inizio alla fine. È quasi impossibile non rimanere incantati da quanto Dark sia perfettamente realizzato sotto ogni aspetto.
“Il principio è la fine. La fine è il principio.”
Dark non è una serie tv semplice da seguire. I misteri, gli intrighi e le varie trame intrecciate metteranno a dura prova la vostra mente e cercare di indovinare cosa accadrà è onestamente solo un esercizio futile. Ma fa parte del divertimento di guardare uno show del genere. Ha il grandissimo pregio di avere una storia originale davvero intrigante e complicata ma che viene gestita alla perfezione fino alla conclusione, con un intrigante labirinto di viaggi nel tempo usando la vera teoria quantistica e mostrandoci magnificamente cosa significa aver amato e perso qualcuno. Con un finale perfetto che lega tutti i nodi che la serie ci ha presentato fin dall’inizio, Dark con questa terza stagione ha dimostrato di essere la migliore serie originale di Netflix fino a questo momento. È semplicemente eccezionale ed imperdibile.