Come promesso alla fine della recensione di Darksiders Warmastered Edition, siamo qui per parlare di Darksiders II Deathinitive Edition, disponibile da diversi anni per PC, PS4 e Xbox One. Ormai mancano pochissimi giorni all’arrivo del terzo capitolo ed è quindi necessario fare un piccolo ripasso. Anche in questo caso sarete un Cavaliere dell’Apocalisse, Morte, e dovrete inizialmente andare in cerca dell’Albero della Vita per riportare l’Equilibrio facendo rinascere l’umanità e salvando vostro fratello. Ma andiamo con ordine.
Corruzione, Vita e… Morte
La trama si svolge in parallelo a quella vissuta nei panni di Guerra, ma con Morte vi ritroverete a vagare per le Terre della Forgia. In cerca dell’Albero della Vita, per far tornare l’Equilibrio, viaggerete anche in altri luoghi. Ma non sarà così facile. Il Cavaliere dovrà anche vedersela con la Corruzione, una piaga che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il creato, ed anche con il suo passato. Darksiders II Deathinitive Edition, senza considerare i 3 DLC disponibili che aumentano ulteriormente le ore di gioco possibili, dura quasi il doppio rispetto al primo capitolo. Se la semplice quest principale vi terrà incollati allo schermo per circa 15 ore, le varie missioni secondarie e i collezionabili allungheranno il tutto fino ad arrivare anche a 25 ore. Certo, forse la narrazione va un po’ troppo per le lunghe in qualche occasione, ma la varietà di situazioni (dettate dai puzzle ambientali, dal sistema da GDR e dai vari gadget) riuscirà a non stancarvi.
Il filone narrativo si divide in due momenti chiave: il primo è il raggiungimento dell’Albero, che avverrà a metà dell’avventura all’incirca, mentre il secondo è lo scontro con la Corruzione. Ma tra boss segreti, enigmi, aree opzionali e molto altro potrete “distrarvi” facilmente dalla main quest. Gli stessi NPC, sempre ottimamente creati e realizzati (grazie anche al lavoro di Joe Madureira) vi consiglieranno di potenziarvi se vorrete avere qualche speranza contro i vari avversari che vi si pareranno di fronte. Per quanto riguarda il protagonista, Morte, è sicuramente un personaggio più semplice del suo predecessore. Senza indugi sa chi deve morire e chi no, non ha mai dubbi e nessun risentimento (o quasi). Per questo alcuni lo preferiranno al Fratello mentre altri no.
Stesse meccaniche ma migliorate
Darksiders II Deathinitive Edition ha un solo aspetto realmente differente dal primo capitolo ovvero le meccaniche da GDR. Morte avrà la possibilità di ottenere Spallacci, Busti, Guanti e Gambali sia dai nemici sconfitti sia dagli scrigni che troverà nei vari dungeon, ognuno con un proprio livello, con caratteristiche più o meno peculiari e con un colore a capirne la rarità. E lo stesso vale per le armi, principali e secondarie. Questi elementi da Gioco di Ruolo sono ben implemetati e rendono l’esplorazione importante tanto quanto gli scontri e gli enigmi ambientali. Avere un equipaggiamento sottolivellato rispetto all’area in cui ci si trova vi renderà la vita molto difficile. In più, per quanto riguarda le armi, ogni categoria avrà un moveset diverso che cambierà in base anche alla frequenza della pressione dei tasti per attaccare. Esistono armi lente e veloci ed alcune, soprattutto quelle rilasciate dai boss, avranno un’abilità unica.
Presente è anche uno skill tree diviso in due sezioni. Nel primo ramo potrete sbloccare delle vere e prorpio abilità attive richiamabili con due tasti, mentre l’altro aumenterà ulteriromente le vostre statistiche e sbloccherà ulteriori skill. Per quanto riguarda l’esplorazione siamo agli stessi livelli del predecessore. Puzzle ambientali che vi faranno utilizzare sia il cervello sia l’ultimo gadget sbloccato, segreti dietro ad ogni angolo e combattimenti più frenetici. Questo perché Morte può solo schivare e, con le armi giuste, avrà modo di ricaricare sia la barra vitale che quella del Mana semplicemente attaccando, un po’ come accade in Bloodborne con il recupero della vita se si è aggressivi. Inoltre l’agilità del protagonista fa sì che potrete scalare alcune pareti, correre su alcuni muri ed essere, in generale, più rapidi. Anche perché avrete Disperazione, il destriero, disponibile dall’inizio, così come il fast travel.
Non mancherà un pizzico di backtracking, mai troppo predominante ma comunque fastidioso se si vuole completare il titolo al 100%. Inoltre qualche problema delle telecamera e un numero non troppo elevato di nemici base vi potrebbe far storcere il naso.
Bello ma mal ottimizzato
Darksiders II Deathinitive Edition è sicuramente bello da vedere, anche grazie al raggiungimento (sia su PS4 che su Xbox One) dei 1080p ma resterà bloccato (tranne su Xbox One X) a 30 fps. Si, avete capito bene, trenta fotogrammi al secondo. Un qualcosa che non ci saremmo mai aspettati da una versione rimasterizzata di un gioco. Inoltre a volte si paralizza all’apertura di porte o ai cambi di scenari su PS4 Pro. Infine sono pochi i miglioramenti effettivi trovati rispetto alla versione per console di vecchia generazione. Qualche modello ripulito, texture migliorate (ma non tutte) e una miglior gestione delle luci ma finisce qui. Tutto il resto è rimasto invariato, se non addirittura peggiorato, dalla prima release. Il doppiaggio rimane buono ma è comunque consigliato giocarselo in lingua originale, così come il comparto sonoro. Musiche azzeccate ma mai intramontabili. Un vero peccato, ma comunque l’avventura di Morte resta da recuperare per gli amanti del genere.
In conclusione Darksiders II Deathinitive Edition è un ottimo action adventure con elementi da GDR. Chiunque non l’abbia giocato ed amante del genere dovrebbe farlo, soprattutto perché sta arrivando il terzo capitolo. Purtroppo non può essere ai livelli del capostipite, anche a causa di una rimasterizzazione non prorpio riuscitissima, ma comunque molto godibile. Guerra e Morte sono tornati, ora tocca a Furia. Una saga che può ancora dare tanto e che sta a voi riuscire a farla riemergere dalle ceneri.
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