Quando dieci anni fa, Eletronic Arts pubblico’ Dead Space, nessuno poteva prevedere l’impatto che avrebbe avuto sul mondo dei videogames. Essendo un Survival horror il titolo dei Visceral Games si propose come alternativa ai dominatori nipponici dell’epoca, rappresentati dalla saga di Resident Evil della Capcom e Silent Hill di Konami. Il successo fu sorprendente e clamoroso.
Le disavventure di Isaac Clarke, conquistarono in poco tempo milioni di fans in tutto il globo, grazie ad un’ambientazione inedita per il genere (un enorme base spaziale “quasi” abbandonata) e al terrore puro che il gioco era capace di trasmettere. Chiunque abbia affrontato i “necromorfi”, le inquietanti mutazioni protagoniste della serie, difficilmente potrà dimenticarli. Mostruose creature dall’aspetto orribile, capaci di sbucare sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, letali ed estremamente aggressive.
Il contrasto tra il silenzio dello spazio profondo e le improvvise grida stridule dei terribili nemici, proiettavano il giocatore in un’autentico incubo ad occhi aperti, fatto di una perenne sensazione di pericolo e, una marcata violenza visiva. Dead space non ebbe solo fortuna, divenne un fenomeno di costume, ampliato da libri, fumetti e perfino da un film animato ( La forza oscura).
Il seguito del 2011, Dead Space 2 si presentò sugli scaffali come un successo annunciato, rafforzato da una massiccia campagna pubblicitaria e da un miglioramento complessivo di tutte le caratteristiche del primo capitolo. Nel frattempo da “scommessa” il gioco era diventato una tripla A, sempre più curato e cinematografico, grande spettacolarità a discapito della “paura”. Il terzo capitolo uscito nel 2013, fece proseguire la narrazione (interrotta dal “prequel” del secondo episodio), innovandolo in molti aspetti e, aprendo a meccaniche open-world. Il gioco però aveva ormai smarrito la sua natura, diventando meno “survival” e più “action”, con un ulteriore abbassamento del livello di difficoltà, nuove tipologie di nemici e poco altro.
Bocciato da critica e pubblico Dead Space 3 fu un flop inaspettato e clamoroso, tanto da segnare la fine della serie. I vertici di Electronic Arts furiosi per le “scarse” vendite del titolo, presero una decisione alquanto discutibile. Licenziare i talentuosi Visceral games, destinare buona parte del team su altri progetti (Battlefield ad esempio) e nello stupore generale dei fans, mettere la parola fine al survival horror più famoso di ultimi anni.
Ben Wanat ex direttore creativo dei Visceral e attualmente a capo dei Crystal Dynamic ( autori della nuova trilogia dedicata a Tomb raider) ha vissuto sulla propria pelle, le tribolate vicende della sua spaventosa creatura, senza per questo dimenticarla o rinunciare alla possibilità di darle un seguito. In una lunga intervista rilasciata a Eurogamer.net, il programmatore ha fatto capire come Dead Space 4, pur non essendo in produzione, sia “concettualmente” pronto, aprendo alla possibilità di tornare a lavorarci qualora EA decidesse di dare una nuova chance alla serie.
La Storia sarebbe ambientata su vari pianeti e vi vedrebbe girovagare in un Open-World ormai totalmente afflitto dall’apocalisse “necromorfa”. Il protagonista dovrebbe essere ancora il povero Isaac (da non escludere la possibilità che in sua vece ci sia un “eroina”), ma a differenza dei capitoli precedenti, avreste la possibilità di giocare anche con altri personaggi già noti, quali Carver e Ellie. Diverse le novità, che darebbero una “scossa” al gameplay, che vanno dal nuovo sistema di “crafting” di armi ed esoscheletri, fino alla varietà degli scontri che, vi vedrebbero spesso lottare per la sopravvivenza, in ambienti privi di gravità. Il gioco dovrebbe recuperare la sua anima horror più cupa e violenta, grazie alle inedite tipologie di necromorfi e alle classiche situazioni studiate con un unico obiettivo, quello di farvi “saltare” dalla sedia. Attivare un pannello o tirare una leva al buio, in una situazione di scarsa visibilità, potrebbe costarvi spesso una mano e la vita. Per quanto riguarda invece il comparto tecnico, Wanat si è mostrato entusiasta e incuriosito dalla possibilità di utilizzare il performante “Frost Bite 3”, (motore grafico ormai onnipresente in quasi tutti i titoli della software house canadese) capace di portare la serie ad un livello qualitativo degno degli hardware moderni.
La reticenza ad aggiungere nuovi particolari su Dead Space 4 (dettata anche dal buon senso di non violare il copyright), unita alla grande disponibilità di uno dei suoi creatori, pur non essendo indicativa di un futuro annuncio del titolo, lascia ben sperare. Sia chiaro, siamo ancora nel territorio fittizio delle supposizioni, eppure qualcosa bolle in pentola e, in un periodo di scarsa originalità, ricco di “remastered hd” non ci sentiamo di escludere anche questo gradito ritorno. Voi cosa ne pensate? Giochereste ad nuovo capitolo di questa saga o la ritenete conclusa con il terzo episodio?