Abbiamo già parlato in diverse news di Death Stranding, ma ora iniziano ad emergere i primi dettagli sul gameplay, rivelati dall’autore stesso.
Come rilasciato in una recente intervista su Glixel, Hideo Kojima ha dichiarato come, con Death Stranding, non intenda creare un gioco che divida semplicemente i players in “vincitori” e “perdenti”. L’idea è invece quella di realizzare un gioco che “crei connessioni [tra i giocatori]” ed il cui obbiettivo/fine principale sia la “tutela della vita”.
L’intervista
Nella suddetta intervista, il creatore della saga di Metal Gear, ha parlato del suo approccio nella realizzazione del gioco e di come determinate pellicole lo abbiano inspirato. Kojima ha citato “The Great Escape” e “Dunkirk” come film di guerra senza un reale conflitto bellico e di come questo concetto gli abbia dato spunto per la realizzazione delle sue opere.
In “The Great Escape” uccidere nemici con armi da fuoco non è la soluzione, essendo la fuga vista come una forma di resistenza. D’altronde, il tema della fuga, è stata una delle chiavi inspiratrici dietro al Metal Gear originale del 1987.
Nel prosieguo dell’intervista, Kojima si è soffermato su come intenda far evolvere il concetto di videogame:
Siamo ancora fermi ad un concetto di gioco dove l’eliminazione dei nemici è il focus principale. E’ tempo per i videogiochi di raggiungere l’equivalente videoludico di opere cinematografiche come Dunkirk ed appunto The Great Escape. Concludendo, queste opere ci suggeriscono che la vittoria non è costituita dallo sbaragliare il nemico, ma dal proteggere e tutelare la vita.
Il nostro punto di vista
Indubbiamente, se implementato nei dovuti modi, un videogame retto da simili presupposti, potrebbe costituire un cambio di rotta epocale nel mondo dell’intrattenimento ludico.
Ricordiamo infine che l’uscita di Death Stranding è prevista per il 2018 in esclusiva per i possessori di un sistema PlayStation.