Tramite una serie di comunicati stampa Bungie e Activision hanno annunciato il loro clamoroso divorzio. Che i rapporti tra la software house e il produttore non fossero “idilliaci” era ormai noto da tempo. Il motivo della discordia è stato ovviamente Destiny 2 che secondo le stime dell’azienda americana ha venduto molto al di sotto delle aspettative. Anche l’espansione inaugurale del secondo anno del gioco The Forsaken, dopo aver rilanciato il popolare MMO nelle prime settimane, sembra aver esaurito il suo effetto positivo con i server che registrano un calo inesorabile degli utenti connessi.
Activision prima dell’uscita del Dlc aveva pubblicamente “bacchettato” gli sviluppatori per gli scarsi risultati ottenuti, decidendo di distribuire gratuitamente il gioco su PlayStation 4 (PS Plus) e PC (Battle.net). Una scelta evidentemente non condivisa che ha ulteriormente incrinato i rapporti fino alla sorprendente separazione. Bungie continuerà ad essere la detentrice del marchio “Destiny” a cui fornirà supporto anche nell’immediato futuro, mentre Activision si dedicherà a nuovi progetti. Non è la prima volta che la software house litiga con il suo “sostenitore”.
Fino ad Halo: Reach gli sviluppatori avevano legato il proprio nome al brand più famoso della Microsoft (dal quarto capitolo in poi nelle mani di 347 Industries) creando una delle saghe più famose della recente storia dei videogames. Anche in quel caso il divorzio non passò inosservato, con la differenza che i diritti sul gioco restarono nelle mani del colosso di Redmond.
Difficile prevedere quale sarà il futuro della talentuosa compagnia di sviluppo, che dopo aver ringraziato il produttore per la collaborazione quasi decennale è pronta a nuove avventure. Blizzard ha confermato che Destiny 2 e le relative espansioni resteranno sullo store virtuale Battle.net, mentre non è ancora chiaro cosa succederà dal punto di vista contrattuale con i contenuti annunciati e non ancora rilasciati. Alcuni “rumors” parlano di un’avvicinamento tra Bungie e l’azienda cinese NetEase, famosa per il servizio di “controllo” (censura?) di tutti i software importati nel suo paese.
Nell’attesa di nuove informazioni non mancheremo di tenervi aggiornati sugli sviluppi della vicenda, che potrebbe riservare dei colpi di scena soprattutto nelle prossime ore. Stay Tuned!