Dirt 5 è l’ultimo capitolo di una serie partita nel lontano 2007 con il primo capitolo già di per se derivato da una delle saghe rallistiche per eccellenza di fine anni ‘90, inizio ‘00.
Il tutto era infatti partito da una “costola” di Colin McRae Rally con il primo titolo della saga che si presentava alquanto simulativa ma piano piano con il passare dei capitoli la serie si è trasformata andando a prendere una piega decisamente più arcade e scanzonata.
Dirt 5 non fa eccezioni è si prefigge di essere un gioco divertente ed un po’ sopra le righe non badando troppo alla simulazione ma puntando tutto sul puro e sano intrattenimento.
Sporco è bello e vario!
La prima modalità di gioco che è normale affrontare in questo tipo di giochi è la modalità Carriera. In Dirt 5 la progressione delle gare risulta essere molto lineare con una mappa disegnata che lascia intendere che ad ogni gara se ne sbloccaranno una o due che permetteranno il giocatore di progredire arrivando fino agli step finali che permettono di sbloccare un ulteriore gruppo di gare. Vincendo le gare si otterranno punti esperienza, denaro e reputazione con gli sponsor che permetteranno di sbloccare nuove livree, autovetture e personalizzazioni per le livree personalizzate. Ogni gara, oltre al classico obiettivo della vittoria proporrà tre attività secondarie che, se portate a termine, daranno un boost alle 3 ricompense a fine gara.
Se si deve trovare una pecca a questa modalità è sicuramente la durata. Infatti la Carriera non dura più di una decina di ore anche se cercherete di ottenere il massimo da ogni gara proposta. Fortunatamente la varietà di categorie di mezzi non farà pesare troppo questa discreta mancanza di longevità. Ci sono infatti circa 60 mezzi differenti divisi in 13 categorie che possono andare dalle autovetture da rally degli anni ‘90 fino a pickup creati appositamente per l’off-road. Ogni categoria di autovetture comporta uno stile di guida differente dall’altra e nello specifico ogni mezzo di trasporto, seppur di poco, modifica le risposte ai vari terreni su cui verrà messo all’opera. Il numero di percorsi disponibili è sicuramente buono, ci aggiriamo sul centinaio di percorsi diversi suddivisi in una decina di ambientazioni diverse in cui possiamo ritrovare anche il nostro Bel Paese con gare ambientate in Toscana ed il Lazio.
Nella modalità Multigiocatore si potrà partecipare alle classiche gare oppure optare per la modalità Party dove si troveranno delle modalità di gioco improntate unicamente al divertimento. Il multigiocatore non è obbligatoriamente online ma si potrà giocare in split screen fino a quattro giocatori.
La modalità Arcade è principalmente quella che vi permetterà di scegliere tracciati, condizioni atmosferiche, categorie di mezzi ed altre impostazioni per permettervi di usufruire liberamente di tutti i contenuti presenti in Dirt 5.
La vera grande novità di questo quinto capitolo della serie è la modalità Playgrounds che in certo senso è un editor di tracciati che permette di creare un circuito di un qualsivoglia tipo e condividerlo con la community. Chiaramente è consentito anche giocare sui tracciati creati dagli altri utenti. Ci sono tre modalità con cui potrete trovarvi a che fare in Playgrounds: la Gymkhana, classica sfida spettacolare, il Gate Crasher sfida a suon di checkpoint tutta basata sulla velocità e sul tempo ed infine lo Smash Attack che può essere considerata la sfida un po’ più “ignorante” dove l’obiettivo è quello di distruggere oggetti presenti in pista.
Arcade ma non noioso
Come già detto in precedenza, Dirt 5 è un titolo che predilige una giocabilità in stile Arcade infatti molto spesso ci si troverà a che fare con salti che esulano un po’ le leggi della fisica e drift che puntano sicuramente ad aumentare lo spettacolo visivo ma che di realistico hanno ben poco e a tratti possono sembrare anche forzati. Fortunatamente a tenere alto il livello di questo gioco c’è un’intelligenza artificiale decisamente di buona implementazione. Gli avversari risultano essere molto aggressivi e molto “umani” in quanto potrà capitare spesso di vedere i piloti gestiti dall’IA commettere degli errori e causare qualche incidente spettacolare. Il sistema di danni è ben fatto nonostante sia una feature prettamente visiva senza effettive ripercussioni sulla guidabilità del mezzo. Ottima anche la realizzazione dei cambiamenti di clima e fondo stradale durante le gare che permetteranno di iniziare una gara con ottime condizioni meteo e magari terminarla sotto un violento nubifragio cambiando completamente le carte in tavola. Questa è una feature che esteticamente e a livello di gameplay rende molto bene ma che sicuramente esula da qualsiasi tipo di realismo in quanto risulterebbe difficile nel giro di 3 o 4 minuti passare dal giorno alla notte come capita in alcune gare di Dirt 5.
Comparto Tecnico
Il gioco, provato su Next Gen fa sicuramente la sua bella figura. Il motore grafico è solido e stabile; non strabiliante come in altri competitor del genere videoludico ma sicuramente soddisfacente. La fluidità è sicuramente un punto di forza di Dirt 5. I fondali ogni tanto possono risultare un po’ vuoti ma sicuramente il tutto è compensato dagli ottimi effetti di bagnato e sporco sulle auto durante le gare. Purtroppo c’è da segnalare che le texture degli effetti come l’alzarsi del fango e dell’acqua dalle ruote non sono propriamente di altissima definizione ma sicuramente rendono abbastanza bene l’effetto desiderato. Il comparto audio di Dirt 5 è davvero ottimo. Il rombo dei motori è ottimamente campionato e mai fuori sincro, la colonna sonora punk-rock ben si addice al titolo ed una menzione d’onore al irriverente podcast che accompagna tutta la modalità Carriera doppiato interamente in italiano.
Conclusioni
Pur non arrivando ad eccellere in nulla Dirt 5 risulta essere un ottimo titolo, divertente ed esteticamente soddisfacente adatto un po’ a tutti i tipi di giocatori tranne a quelli che fanno della simulazione uno stile di vita. Ottima anche la possibilità dello split screen che potrà sicuramente allietare ben più di qualche ora. Sicuramente un modo divertente per iniziare la nuova generazione in “pista”.
Versione Provata: Xbox Series X