Ormai il gioco è ben noto a tutti, e praticamente le mani rigorosamente sudate di un qualunque nerd lo hanno tastato, terminato e completato sicuramente più di una volta. Però, dato che molti saranno titubanti sull’acquistare o meno per Nintendo Switch DOOM, è giusto rassicurarli sul fatto che si tratti di un videogame completo, trasportato magistralmente su questa console portatile e divertente allo stesso modo. Oppure no?
Stesso livello frenetico, a portata di mano – Gameplay
Come forse abbiamo detto e ripetuto almeno altre molte volte, i modi per poter rovinare un titolo che ha riscosso successo sono infiniti, e uno dei tanti modi per poterlo fare è quello sicuramente di trasportarlo su di una console portatile, dove delicati step di progettazione e collaudo devono restituire ai giocatori lo stesso feeling provato su console non portatili una volta messo in produzione. Ad un primo impatto DOOM non restituisce una sensazione usuale, sicura e trasportante. I limiti dettati dalle caratteristiche hardware della console non permettono in un primo momento di potersi sentire “confidenti”. Ci vuole un attimo, forse di più. Il personaggio, se pur frenato da alcuni settaggi riguardanti la velocità di movimento, è comunque un treno, e su uno schermo da quasi 7 pollici è difficile seguirlo insieme all’ambiente circostante. Concedetevi quindi almeno 30 minuti di “collaudo”. Una volta presa la giusta confidenza, tutto risulta più godibile. Il solidissimo e tradizionale gameplay di DOOM impatta positivamente tra le braccia del giocatore. Ritmo sfrenato e musiche ad hoc vi immergono immediatamente nel vivo dell’azione. Fucili a Pompa, Blaster, Lanciarazzi, Pistole energetiche e Granate sono solo alcuni dei piccoli assaggi di arsenale a cui potrete mettere mano. Il livello grafico è ben realizzato sicuramente, consci a pieno del fatto che Switch non può vantare sicuramente su di una grafica mozzafiato. Il risultato però c’è, e si vede. Strappare pezzi di demoni inferociti o farli esplodere con l’ausilio di barili infiammabili non è mai stato così bello. Il tutto nella vostra tasca. In gita, in vacanza, fuori con gli amici, avere questa chicca nella propria Nintendo Switch è veramente spettacolare.
Modalità portatile o domestica? – Il confronto
Molti mesi fa Nintendo, fiduciosa dei suoi prodotti e consapevole del potenziale della console, aveva (giustamente) avvertito i suoi cari discepoli che alcuni titoli, in paritocolar modo quelli non prodotti ufficialmente dalla casa nipponica, avrebbero avuto dei cali notevoli di grafica una volta giocati in modalità domestica. Ed effettivamente, senza darle colpa, DOOM non brilla in modalità domestica collegata alla Dock. Il gioco ha cali di frame ricorrenti e, ovviamente, un livello grafico non paragonabile alle moderne console, forse nemmeno tanto avvicinabile alla Playstation 3. Parliamoci chiaro, senza troppi freni, Nintendo Switch è una console nata per l’uso portatile. Punto. Tutto ciò che è avvenuto dopo è solo un contentino per poter tenere a bada quella fetta di videogiocatori che credono nella doppia valenza di questa console. Ma il tutto viene inesorabilmente smontato quando, appunto, la si attacca alla Dock. La mancanza stessa di un attacco ethernet per la connessione, se non con acquisto del relativo adattatore, lasciano intendere quali fossero le reali intenzioni della casa produttrice giapponese. Sicuramente fa la sua egregia ed indiscussa figura in modalità portatile, ma non pensate di lasciare a bocca aperta i vostri amici attaccandola al televisore. Modalità portatile dieci, modalità domestica zero.