Negli ultimi giorni la mia ragazza si è laureata (datemi un attimo per spiegarvi dove voglio arrivare) e, durante i festeggiamenti, erano presenti i soliti confetti di rito. Questi piccoli dolcetti ricoperti di zucchero erano tutti di colore rosso, tranne due bianchi (non mi chiedete come siano finiti lì). Tutto ad un tratto infatti, una sensazione di fastidio e di disagio si è scatenata dentro di me. Dovevo assolutamente togliere quei due confetti bianchi.
Ripensando alla situazione dopo un paio di giorni, ho capito che questo problema ossessivo-compulsivo era dato dal titolo che sto giocando nelle ultime settimane: Dragon Quest Builders 2.
Certo, potrei sembrare una persona che fa uso di qualche potente farmaco in questo momento. È solo che sono stato incredibilmente privato del sonno perché non riesco a fermarmi dal giocare questo dannato videogioco. Nonostante non sia mai stato un fan di Minecraft, con Dragon Quest Builders 2 è scattato qualcosa che continua a sollecitare i recettori della dopamina nel mio cervello. Ovviamente, dopo qualche ora di gioco quest’ultimo comincia a chiedere pietà, di andare a dormire e di non vedere più il mondo a cubetti. Ma poi vedo una chiazza di terra arata senza una pianta o una staccionata rovinata da qualche mostriciattolo. Questo è il momento in cui “un altro minuto” si trasforma in un’altra ora. Questo è l’effetto che mi ha creato Dragon Quest Builders 2, che è riuscito ad incollarmi allo schermo come pochi titoli.
Per realizzare un ottimo seguito non ci si deve riposare sugli allori. Bisogna cercare di far progredire la serie migliorando il solido nucleo del titolo originale, plasmandolo. Il primo Dragon Quest Builders era sicuramente divertente, un primo sforzo per creare qualcosa di originale. Questo secondo capitolo prende la buona base del suo predecessore e la amplia, migliorandone ogni aspetto.
Per quanto riguarda l’aspetto visivo e tecnico, ci sono notevoli somiglianze. Chi ha giocato al primo Builders, però, noterà subito quanto questo seguito sia più luminoso. In DQ Builders infatti, si passava maggior parte dell’avventura sotto un cielo cupo e scuro che si rasserenava solo dopo aver liberato un’area. Giorno o notte, e pioggia o sole, avevano poca differenza quando si viveva nell’oscurità. Nel momento in cui si liberava una zona della mappa, bisognava passare alla successiva area cupa così da non riuscire a godersi i risultati dei proprio sforzi sotto una calda luce. In Dragon Quest Builders 2 succede quasi il contrario. Il giorno e la notte si alterneranno senza sosta, fino a che non verranno interrotti da un cielo violaceo, ad esempio a causa dell’arrivo di spore tossiche.
Il character design, nel frattempo, continua a seguire il familiare stile di Dragon Ball, reso popolare dall’immenso Akira Toriyama. Per chi adora i “chibi” giapponesi, il cast di Dragon Quest Builders 2 risulterà piuttosto adorabile, specialmente quando applaudiscono o saltano di gioia. Certamente si tratta di uno stile che non accontenterà tutti. Per un gioco adatto alle famiglie, tuttavia, ritengo che l’approccio scelto sia perfettamente adatto.
Dragon Quest Builders 2 fa anche un lavoro migliore rispetto al suo predecessore per dar vita ai suoi personaggi non giocabili/NPC. Sembra infatti che ce ne siano molti di più, il che fa sembrare che stiate facendo la differenza mentre migliorate un’area e più persone vi si trasferiscono. Alla fine, anche loro iniziano a fare le proprie cose, come mangiare pasti, cucinare cibo e mettersi in fila per i vari servizi che costruirete, come ad esempio la sauna o i bagni pubblici. Ciò si traduce in città dinamiche e vive.
I personaggi sembrano anche essere più integrati nella narrazione. Passerete molto più tempo a interagire con loro, specialmente con quelli che si uniranno alla vostra città principale presso l’Isola del Risveglio. Anche se alcuni NPC saranno poco memorabili, gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro nel dare loro una personalità ben distinta. I dialoghi sono ben scritti, sia le conversazioni “principali” sia le frasi o esclamazioni divertenti mentre svolgono azioni quotidiane. Anche i mostri del gioco possono essere uno spasso, e mi piace come DQB2 non li marchi necessariamente come cattivi. Nel gioco infatti viene mostrata l’importanza dell’empatia e le motivazioni di chi “sta dall’altra parte della barricata”, invece di dipingere il mondo intero in termini di bianco e nero. Credo che sia una lezione importante da prendere a cuore, specialmente nel mondo altamente politicizzato di oggi. Indipendentemente da ciò, è stato sicuramente un ottimo lavoro nei dialoghi e nelle interazioni tra personaggi, tanto che mi sono preoccupato delle sorti dei vari personaggi al punto tale che mi sono sentito triste quando alcuni di loro hanno deciso di rimanere nelle loro città liberate invece di trasferirsi nella mia isola principale.
Parlando di empatia, la narrazione di Dragon Quest Builders 2 è molto migliorata rispetto al suo predecessore. Invece di usare solo la tipica lotta tra il bene e il male, il gioco utilizza una trama ispirata e basata su Dragon Quest 2. Ciò include l’aggiunta di un misterioso giovane, Malroth, come migliore amico del protagonista. Sì, questo è il nome del Dio della Distruzione ed antagonista in Dragon Quest 2. Lui non può costruire nulla ed è in grado praticamente di distruggere la maggior parte delle cose che tocca. Certo, la sua storia in Dragon Quest Builders 2 si basa su un fattore molto abusato nei JRPG e negli anime: l’amnesia. Ma si tratta di uno di quei casi in cui la perdita di memoria viene usata in maniera abbastanza originale. Mi piace, ad esempio, l’idea di usare il nome Malroth fin dall’inizio, invece di usare un alias così da coinvolgere immediatamente i fan nella trama e provare ad indovinare come andranno le cose.
Il gameplay, invece, sarà familiare ai giocatori del primo capitolo, con però alcune aggiunte degne di nota. Le meccaniche di base ruotano ancora attorno a un mix di costruzione, coltivazione e combattimento mentre salverete diverse regioni, costruendo la loro “base” e difendendole dai mostri e dai boss nemici. Il tutto è bilanciato alla perfezione, lasciando grande libertà di costruire e seguire le missioni della campagna, combinando il tutto ad un sistema di combattimento migliorato. Come in Dragon Quest Builders, inizierete in una terra desolata che dovrete far crescere da zero. Inizierete realizzando oggetti semplici dai materiali che raccoglierete intorno a voi, come letti di paglia, tavoli in legno e sedie. Quando avrete accesso a più materiali e migliorerete le vostre abilità, potrete iniziare a creare oggetti sempre più particolari ed imponenti.
Durante la costruzione della città, dovete anche avventurarvi nella zona circostante per cercare materiali, aiutare gli NPC, sterminare le minacce, trovare casse del tesoro o risolvere enigmi opzionali che vi ricompenseranno con mini-medaglie convertibili in premi. Occasionalmente, i vostri insediamenti saranno attaccati da mostri, ma creando equipaggiamenti validi per i combattenti della città li renderà una minaccia più gestibile, permettendovi di concentrarvi sulla costruzione del vostro insediamento.
Una nuova aggiunta (molto apprezzata) è la capacità di coltivare. Inizierete coltivando il cavolo, andando ad aumentare il vostro repertorio con colture come il grano, la canna da zucchero, i pomodori, le zucche, le melanzane e simili. Alcuni richiedono anche diversi metodi di semina, testando ulteriormente la vostra creatività come costruttore. Cavolo e zucca, ad esempio, possono essere piantati su terreni coltivabili senza dover far azioni particolari, mentre la canna da zucchero, ad esempio, deve essere completamente immersa nell’acqua. I pomodori, d’altro canto, hanno bisogno di essere piantati su terreni coltivabili, ma richiedono un paletto di legno e acqua attorno al suo appezzamento.
La coltivazione è molto importante perché è uno dei modi per ottenere cibo (che vi farà recuperare salute) e guadagnare soddisfazione, tramite cuori, dai vostri cittadini. Questi cuori sono necessari per livellare le vostre città e possono anche essere usati come valuta per sbloccare isole opzionali, materiali e ricette nell’isola principale. Per guadagnare questi cuori è necessario rendere felice la vostra popolazione attraverso la raccolta, la cucina del cibo (sì, le diverse verdure-frutta coltivate e il cibo raccolto possono essere cucinati sopra un focolare) e fornendo uno stuolo di servizi e strutture disponibili per tutti come zone pranzo, saune e bagni pubblici. Sul serio. In effetti, quest’ultimo è l’unico modo in cui è possibile acquisire una grande quantità di un determinato materiale necessario per realizzare “oggetti” come fertilizzanti e cibo per i nostri amici Vermi (essenziali per poter creare terreni fertili) senza dover uccidere un’armata di zombi. Porta anche a una delle routine più divertenti del gioco.
Certo, essere in grado di fare un sacco di cose può anche essere stressante, perché significa che dovrete gestire molte più azioni e compiti. La buona notizia è che i vostri abitanti sono molto più utili questa volta. Le persone che popolano la vostra città hanno un repertorio più ampio di azioni che, questa volta, non si limita solo alla cucina. Possono anche coltivare i vostri campi e irrigare le piante per rendere la vostra vita un po’ più facile. Diamine, non avrete nemmeno bisogno di dar loro da mangiare perché prenderanno il cibo da soli e lo mangeranno in autonomia, finché farete scorta di un baule comune. Se fornirete loro i materiali e le strutture necessarie, finiranno per essere in grado di supportarsi maggiormente da soli.
Mi piace anche l’aggiunta dell’Isola del Risveglio come vostra isola principale, che potrete sviluppare come parte della campagna. Mentre sarete ancora limitati a utilizzare solo gli elementi disponibili per ogni isola della storia, e non potrete importare oggetti unici tra regioni specifiche, la vostra isola principale è una storia a sé. Sarete praticamente liberi di prendere qualsiasi materiale dalle altre isole, metterlo nella vostra borsa privata estesa e portarlo all’Isola del Risveglio. Potrete anche usare i cuori ottenuti nelle varie isolette per sbloccare definitivamente oggetti e ricette usando il vostro banco di lavoro speciale all’Isola del Risveglio.
Viaggiate verso le isole opzionali del gioco e registrate ogni materiale disponibile, così finirete per ottenere quantità illimitate di materiali come legno, paglia e corda nell’isola principale. È uno sforzo gratificante che rende più conveniente costruire l’Isola del Risveglio durante la campagna. Vi incoraggia decisamente anche a esplorare di più, perché farlo vi offre più modi per assecondare la vostra creatività. Gli sviluppatori hanno fatto anche un ottimo lavoro con la progressione, incluso il modo in cui sbloccherete strumenti speciali. Uno dei miei preferiti è uno strumento che ti consente di scambiare grandi sezioni di pavimenti o pareti con qualsiasi elemento che possedete. Questo è ottimo, ad esempio, per cambiare rapidamente i pavimenti di terreno infetto, incluse le camere che sono state precedentemente costruite e già dotate di mobili.
I combattimenti con i boss sono un vero e proprio spasso in Dragon Quest Builders 2. Questi includono mostri grandi che rendono i combattimenti ancora più epici. Mi piace anche come gli abitanti del villaggio sembrino molto più utili durante questi incontri, specialmente contro i mob più piccoli. Contro il primo boss, ad esempio, ho potuto passare il mio tempo a posizionare strategicamente bucce di banana sulle mie mura principali per far inciampare il mostro, mentre Malroth e gli abitanti del villaggio si occupavano dei gruppi nemici. Parlando di Malroth, egli vi accompagnerà sempre ed è un vero e proprio portento quando si tratta di combattere. Questo rende l’esplorazione delle isole e la lotta contro i mostri che lo popolano molto più gestibile, in quanto non dovrete fare tutto da soli come nel primo DQ Builders.
Nel gioco è presente anche una modalità multiplayer online, che consente sostanzialmente a quattro persone di lavorare insieme per costruire cose all’interno dello stesso spazio. Questo può essere fatto invitando altri giocatori nella propria isola, o visitando invece altre persone. Non potete giocare nella stessa campagna contro i boss, ma è comunque divertente essere in grado di passare del tempo con altri giocatori e concedersi un po’ di cooperazione. Potete anche modificare le impostazioni se volete assicurarvi che i giocatori in visita non distruggano accidentalmente o intenzionalmente le vostre cose.
Nonostante i miglioramenti fatti rispetto al primo capitolo, ho riscontrato piccoli problemi qua e là. Le superfici irregolari, ad esempio, possono rovinare oggetti come il cibo del Verme che usate per trasformare un quadrato di terra in un prato o un bosco. Non devo essere obbligato ad appiattire ogni pezzo di terra che voglio far diventare verde, e sicuramente si tratta di una cosa po’ fastidiosa quando si abbellisce l’Isola del Risveglio. La creazione di terreni fertili per le vostre coltivazioni può incappare in qualche problema. Ci sono state volte in cui, dopo aver piantato uno spaventapasseri o recinzioni per indicare sezioni di terra che volevo che venissero purificate o coltivate, il vostro amico verme e gli abitanti della città hanno saltato quadrati casuali qua e là. I problemi della fotocamera del primo capitolo proseguono anche con il sequel: ci saranno occasioni in cui si avvicinerà troppo, di solito quando vi troverete sottoterra o quando combatterete i nemici da vicino, cosa che può essere fastidiosa nel bel mezzo di una battaglia o durante la navigazione in uno stretto tunnel. Vorrei anche che ci fosse un modo più semplice per installare tetti sulle case e renderli trasparenti quando è necessario guardare all’interno di una struttura. Il sistema di combattimento, pur essendo solido, potrebbe essere un po’ più vario – magari tramite l’aggiunta di mosse speciali.
Nonostante questi problemi, mi sono divertito molto a giocare a Dragon Quest Builders 2. Si tratta di un grande miglioramento rispetto al suo predecessore, e porta la serie ad un nuovo livello di qualità. Ora, se mi volete scusare, ho qualche miglioramento che mi piacerebbe attuare nella mia Isola del Risveglio.
Dragon Quest Builders 2 prende la solida formula del primo capitolo e la trasforma in un gioco ancora più piacevole, grazie a nuove aggiunte come l’agricoltura e l’assistente nel combattimento Malroth. Anche gli elementi già esistenti sono stati tirati a lucido, con gli NPC che sono più abbondanti e più divertenti. Aggiungete una narrativa notevolmente migliorata e DQB2 è un esempio di come andrebbe fatto un sequel. Se avete amato l’originale o vi state struggendo per trovare un gioco in stile Minecraft ma con più azione e storytelling, allora adorerete questo titolo.