Da inizio mese è finalmente disponibile su tutte le piattaforme The Elder Scrolls Online: Blackwood. La nuova espansione del celebre MMORPG di Bethesda e Zenimax apre l’avventura “Cancelli dell’Oblivion“, e ha visto anche una ricca serie di novità, che hanno investito il gameplay ma anche la qualità grafica della produzione.
Come vi avevamo detto qualche settimana fa, abbiamo deciso di aspettare infatti l’arrivo della versione next-gen, con la patch pubblicata lo scorso 15 Giugno, per darvi una opinione su tutto quello che è The Elder Scrolls Online: Blackwood. Perciò, dopo aver passato svariate ore nella zona di Blackwood, in compagnia del nostro mitico eroe GRGRGFB, eccovi la nostra opinione sulla nuova espansione di The Elder Scrolls Online.
Abbiamo avuto modo di testare per voi la versione PS5 del titolo.
Scandali di corte, Daedra, tante chiacchiere
La nuova espansione ci porterà a visitare Blackwood, zona che possiede due centri principali, ossia Leyawiin e Gideon, e ci trascinerà in una storia fatta principalmente di scandali di corte, legati alla presenza di un culto daedrico, che riesce ad infiltrarsi nella vita politica della regione, grazie alle macchinazioni operate dal principe Mehrunes Dagon, che ovviamente spetterà a noi riuscire a fermare. Ad accompagnarci nelle sette missioni (sei se si esclude la classica missione finale “di celebrazione della vittoria”) ci saranno diversi comprimari, come Eveli Sharp-Arrow, personaggio già presente in Orsinium, e molti altri. Arriviamo qui, sin da subito, ad una questione che, personalmente, mi ha fatto storcere il naso: le missioni sono praticamente identiche tra loro. Gli incarichi della main quest infatti si limiteranno al meccanismo “cerca il posto, liberalo dai nemici, esci, ripeti”, cosa che da sempre contraddistingue il titolo, ma quanto meno nelle altre espansioni si era mascherato bene. In Blackwood invece la cosa è maggiormente delineata, e questo quindi potrebbe portare alla noia, cosa che potrebbe essere aumentata anche dalla eccessiva presenza di dialoghi. Anche qui, sono tutte cose che ormai fanno parte di The Elder Scrolls Online, ma in questo caso sono state gestite in maniera errata: avrete sempre l’impressione di essere in scene di dialogo, data la loro “invadenza”.
Questo è un vero peccato, in quanto comunque la storia alla fin fine è apprezzabile, anche se parte molto lentamente (le prime due missioni sono praticamente delle ricerche di NPC per andare a parlarci), si risolve in un crescendo molto buono. Un elemento che ho apprezzato molto è la presenza di diverse boss fight, e soprattutto quella finale della main quest è stata davvero molto intrigante da giocare, complice anche l’aggiornamento next-gen della grafica: non siamo ai livelli di quelle di Elsweyr o Greymoor, ma possiamo starci.
A livello di gameplay, l’espansione ha portato in dote diversi cambiamenti all’economia generale del gioco, grazie ad una patch che ha introdotto svariate novità. La prima di queste sono i Companions, ossia degli NPC recrutabili, che possiamo andare a personalizzare completamente, e che possiamo impiegare in battaglia e avere sempre con noi. Attualmente ce ne sono solamente due, un uomo e una donna, ma che potrete davvero modificare al 100%, andando anche a cambiare le loro statistiche, per meglio adattarli al vostro stile di gioco: se voi siete tank, magari vi verrà comodo un support. Avere un companion NPC soprattutto vi aiuterà in una cosa molto importante, ossia sentirvi meno soli: questa novità è letteralmente una manna dal cielo per tutti i lupi solitari che affollano i server, e anche per coloro che sono alle prime armi. Altra importante aggiunta è quella dei Seals Of Endeavour, una nuova valuta di gioco ottenibile portando avanti degli obiettivi giornalieri, settimanali e mensili: questi vi permetteranno di pagare gli oggetti del Crown Store senza dovere per forza spendere soldi reali.
The Elder Scrolls Online, con l’aggiornamento 30, è infatti diventato molto più user friendly per i novizi del genere e della produzione, sia con l’introduzione dei citati Companions ma anche con la creazione di un tutorial univoco. Fino alle precedenti espansioni infatti queste avevano un tutorial differente, basato sulla storia che si andava ad affrontare, ma da adesso invece ci sarà un unico tutorial, che poi vi lascerà la scelta libera di proseguire nella parte di mondo che preferite. Si tratta di un ottimo modo per aiutare chi è alle prime armi, e deve concentrarsi solo sul familiarizzare con i comandi, senza dover pensare necessariamente a gettarsi a capofitto nella storia proposta.
Nuova generazione, nuovo comparto grafico
La patch 30 ha portato con sé però anche un’altra importante novità per gli utenti PS5 e Xbox Series X | S, vale a dire l’aggiornamento del comparto grafico. Vi diciamo che anche in questo caso qualcosa di buono sicuramente c’è, ma ci sentiamo di dire che si tratta di una “promozione con riserva“. La nuova patch next-gen per la grafica introduce due settaggi grafici: “Fedeltà” e “Performance“. La prima ovviamente punta al 4K e 30 FPS, mentre invece la seconda punta ai 60 FPS, abbassando di fatto la qualità grafica. Abbiamo provato entrambe queste modalità, e vi diciamo che, alla fase attuale, la modalità Fedeltà non riesce praticamente mai a reggere i 30 FPS, calando di frame in maniera importante, con scatti e bruttissimi effetti visivi. La modalità performance invece è granitica: 60 FPS garantiti, ma cala drasticamente quando si hanno parecchi nemici a schermo, e quando questi attaccano in forma massiva: in Blackwood ci ritroveremo ad avere nemici di fuoco, e quando questi lanciano i loro attacchi, la prestazione grafica cala vistosamente.
Sicuramente questo aggiornamento grafico rende molto più belli i paesaggi e le ambientazioni del mondo di Tamriel, ma anche nel free roaming ci sono alcuni problemini di prestazione, retaggio certamente del passato di The Elder Scrolls Online. Parliamo ad esempio di un potente effetto pop-up delle texture, che vengono caricate quasi a fatica, specie quando siamo nelle strade di Tamriel e ci avviciniamo alle lanterne che illuminano la via: quasi sempre queste appariranno in ritardo e si caricheranno poi. Qualcosa da rivedere anche per quanto riguarda i diversi bug grafici: più di una volta ci è capitato, quando si andava ad evocare la mount, che la telecamera vagasse nel nulla, per poi riavvicinarsi, velocemente, alla nostra posizione, mostrando praticamente mezzo mondo di gioco (una cosa divertente da vedere, ma che fa riflettere su un gioco che ha ormai sette anni di vita). Insomma, va bene l’aggiornamento next-gen, ma la strada da fare per migliorare è ancora lunga.
In conclusione
The Elder Scrolls Online: Blackwood è una buona espansione per i fan sfegatati del gioco, anche al netto dei diversi problemi che abbiamo qui evidenziato (ovviamente la problematica dell’aggiornamento next-gen riguarda solo i possessori delle console), in quanto comunque cerca di apportare svariati cambiamenti alla formula di gioco, che mirano a rendere l’MMORPG molto più vicino all’utente. Come abbiamo evidenziato però, se siete fan della serie Bethesda ma non avete mai messo mano a The Elder Scrolls Online, vi diciamo senza remore che Blackwood è davvero l’espansione giusta dalla quale cominciare (e fidatevi, poi entrerete nel loop e vi verrà voglia di recuperare tutte le vecchie espansioni), per tutti i cambiamenti che vi abbiamo elencato.
The Elder Scrolls Online: Blackwood è disponibile su PC, PS4, Xbox One, PS5, Xbox Series X | S e Google Stadia.