Dopo il tumulto generale causato dal boom delle microtransazioni (con Star Wars Battlefront 2 recentemente finito nell’occhio del ciclone), il rating ESRB ha preso provvedimenti. Il responsabile della classificazione dei giochi nel Nord America (l’equivalente del nostro PEGI), ha diffuso il suo comunicato ufficiale tramite un tweet.
An update on in-game purchases from your friends at ESRB: pic.twitter.com/pqmfJe0Ywz
— ESRB (@ESRBRatings) February 27, 2018
Potreste aver notato che siamo stati in silenzio riguardo l’argomento degli acquisti in-game e le loot box, ma abbiamo ascoltato. In effetti, abbiamo letto ogni tweet, email, post di Facebook e telegramma mandatoci, e abbiamo lavorato per sviluppare un approccio ragionevole per far sapere ai giocatori e ai loro genitori quando un gioco offre l’opzione di acquistare contenuto aggiuntivo. A breve ESRB inizierà ad assegnare una nuova etichetta ai giochi in copia fisica: “acquisti in-game”. Questa etichetta o, come la chiamiamo noi, elemento interattivo, apparirà sui cofanetti (e ovunque i suddetti giochi possano essere scaricati) per tutti i giochi che offrono la possibilità di acquistare beni digitali o “premium” con valuta reale. Questo includerà elementi come livelli bonus, skin, elementi a sorpresa (come pack di item, loot box e premi misteriosi), musica, monete virtuali e altre forme di valuta in-game, iscrizioni, season pass, upgrade (ad esempio disabilitare le pubblicità) e altro. Stiamo anche per aprire un sito Parentaltools.org per sensibilizzare sugli strumenti che possono utilizzare i genitori per gestire il tempo o il denaro che usano i bambini per giocare. Questo è solo il primo passo! Continueremo a discutere su come migliorare il nostro sistema di rating con publisher, sviluppatori, giocatori e specialmente i genitori, e continueremo a fare cambiamenti quando ce ne sarà il bisogno.
Grazie a tutti per la vostra pazienza e per il vostro amore per i giochi che valutiamo.
Un’importante mossa, quindi, da parte di ESRB che siamo sicuri verrà seguita a ruota anche dal nostro PEGI. Sicuramente un’ottima notizia per il mercato videoludico, in quanto questo aiuterà a regolamentare l’utilizzo degli acquisti in-game da parte di molti giocatori “in erba” e a sensibilizzare i loro genitori a riguardo. In effetti si sentiva bisogno di più consapevolezza dell’esistenza delle microtransazioni anche per chi non è “aggiornato” sul mondo dei videogiochi.