Dopo aver provato per ben due volte in anteprima il nuovo F1 22 nella sua versione PC, finalmente abbiamo avuto modo di provare, nella sua versione completa, la nuova simulazione targata Codemasters anche su console. Il titolo, come saprete, arriverà a partire da venerdì 1 Luglio, ma per chi ha acquistato la Champions Edition il gioco è giocabile già da oggi.
La nostra è stata una “prova a quattro mani”, in quanto abbiamo testato il gioco sia nella sua versione Xbox Series S che in quella Xbox Series X, semplicemente per avere una migliore idea di quella che è la resa grafica del titolo sia sulla console meno potente di casa Microsoft che sulla piattaforma più prestazionale.
Dunque bando alle ciance, su i motori, ecco a voi la nostra prova di F1 22!
La Nuova Era della Formula 1
Come abbiamo già avuto modo di raccontarvi nei nostri provati, F1 22 mette in pratica tutti quelli che sono stati i grandi cambiamenti che la massima competizione automobilistica ha visto quest’anno, a cominciare dal design delle vetture, ma anche ai diversi stravolgimenti del sistema aerodinamico, con l’implementazione del cosiddetto “effetto suolo”. Se siete fan della Formula Uno però non dovete temere: niente porpoising, problema che tanto tiene banco nel mondo della Formula Uno. Per chi non è invece un grande follower, il termine indica l’eccessivo “sballonzolamento” delle vetture nei tratti dritti. Veniamo dunque subito al tema centrale che riguarda, a nostro modo di vedere, un racing game: la guidabilità. La nostra prova si è svolta con l’ausilio di un Logitech G29 (usato in compatibilità con DriveHub) e un Logitech G920, e vi possiamo confermare quanto avevamo visto nelle nostre anteprime. il feedback è molto realistico, e simula in maniera molto buona quella che, stando a quanto dichiarato dai piloti, è il modello di guida di queste nuove auto della F1.
Uno degli elementi più importanti è il fatto che le auto di questa stagione sono più pesanti rispetto alla scorsa stagione, e quindi le vetture risultano molto più schiacciate a terra, ma risentono in termini di agilità. La sensazione di pesantezza al volante è lampante, e si fa sentire specie in quelle curve più lente, che quindi dovrete imparare a gestire sin da subito, onde evitare di perdere troppo tempo rispetto ai vostri avversari. Il discorso è diverso invece per quanto riguarda la guidabilità delle Supercar, che sono un’altra novità del titolo: queste auto sono ancora più difficili da gestire, e il modello di guida tendente all’arcade non aiuta di certo: guidare una Supercar è totalmente diverso rispetto alle auto di Formula Uno, e adattarsi non è proprio semplicissimo.
Qui parliamo subito di una delle scelte che non siamo riusciti a condividere in merito ad F1 22, ossia la “gestione della IA”. Come lo scorso anno, sono selezionabili tre diversi “profili di guida” all’interno del menu. solo in uno di questi è selezionabile quella che è un’altra interessante novità dell’edizione di quest’anno, vale a dire l’IA Adattiva. Questa in pratica non vi consente di scegliere un livello di difficoltà, ma si adatta alla vostra bravura al volante, al fine di creare la sfida impegnativa al giusto livello per voi. Compito che, va detto, l’IA svolge in maniera pressoché perfetta, e sebbene all’inizio sia troppo permissiva, in pochi giri comincia subito a rendere le cose molto interessanti. Questa però la troviamo solo nel profilo di guida “Basilare“, negli altri profili invece si ha una impostazione della difficoltà classica, ossia sta a voi utenti. Quando l’IA lavora in questo modo però viene a mostrare diverse pecche, retaggio di tutte le edizioni recenti, con un bilanciamento tutt’altro che semplice da capire, con ancora la presenza del fastidioso effetto che nei duelli per la posizione, vi rende invisibili, e quindi l’avversario guidato dal computer cercherà sempre di prendersi la traiettoria ideale non considerando la vostra presenza. Abbiamo davvero fatica a comprendere il perché di questa scelta, alla luce anche del fatto che l’IA adattiva è opzionale, e quindi può essere anche disattivata: sarebbe stato giusto includerla in tutti i profili di guida disponibili. Uno dei punti di forza del titolo però è senza dubbio l’enorme possibilità di personalizzazione dell’esperienza di gioco: anche in questa stagione potrete davvero creare gare ed eventi esattamente come li desiderate voi, disattivando o attivando ogni genere di aiuto, ma anche andando ad impostare ogni aspetto immaginabile delle vostre scorribande in pista.
Arriviamo ora ad un altro punto che ci ha lasciato abbastanza perplessi, ossia la scelta delle modalità presenti. Vi abbiamo già parlato di F1 Life, questa nuova modalità che in pratica vi farà da HUB centrale, dove potrete personalizzare il vostro pilota (e tra l’altro nella versione italiana il tutorial lo seguirete ascoltando le indicazioni di Carlos Sainz, pilota della Ferrari) e fare sfoggio della vostra collezione di Supercar. Ovviamente il vero punto di forza sul piano contenutistico è la modalità Carriera, con la presenza sia della Carriera Pilota che di quella Scuderia, dove creerete la vostra squadra personalizzata, ma questa modalità non hanno subito pressoché alcuna variazione rispetto allo scorso anno, se si vanno ad eccettuare la presenza delle gare sprint, altra novità della stagione, e la presenza degli eventi giocabili con le Supercar, così come la Carriera a due, introdotta lo scorso anno e praticamente rimasta invariata. Ci lascia perplessi però l’assenza di quella che era stata effettivamente la novità della passata edizione, ossia Braking Point, la modalità “narrative-driven” che aveva riscosso comunque parecchio successo tra i fan, sull’onda lunga della serie Netflix dedicata alla Formula Uno. Sebbene qualcosa era stato detto in questo senso, Braking Point è stata tagliata, e la cosa ci ha un po’ deluso, dato che comunque si erano gettate le basi per qualcosa di duraturo e interessante.
Per quanto concerne il gameplay, una delle novità introdotte è la presenza dei cosiddetti “eventi immersivi“, che vanno a riguardare per la precisione la gestione dei pit-stops e dei giri di formazione. Questi ultimi, invece di essere skippabili, potranno essere giocati per intero, e quindi potrete sfruttarli per preparare al meglio la partenza: dovrete riscaldare le gomme, ma soprattutto piazzare al meglio la vostra auto sulla griglia. Questo sarà gestito per mezzo di un sistema che, in base alla posizione, vi dirà come siete piazzati, e se otterrete il fucsia, allora la vostra auto sarà in una ottima posizione per scattare al meglio. Molto meno “immersivi” sono invece i pit-stops: questi sono demandati ad un QTE che avrà come unico vantaggio quello di farvi fare una sosta più rapida per il cambio gomme. Questo però viene (s)bilanciato dal fatto che i meccanici quest’anno possono sbagliare: il problema sta nel fatto che noi non avremo nessun controllo su questa tipologia di eventi, e dato che i meccanici sbaglieranno quasi sempre, la gestione dei pit-stop risulta essere quasi frustrante.
Abbiamo anche avuto modo di provare, e questo era ciò che non eravamo stati in grado di vedere nei nostri provati, le modalità multiplayer. Anche qui però nessuna sostanziale novità, cosa che non ci aspettavamo, ma data l’implementazione del cross platform abbiamo voluto testare la tenuta dei server. Sebbene permangono delle difficoltà per accedere alle partite, una volta dentro il gioco è abbastanza fluido, i server sono stabili, e a patto di trovare degli avversari con buone connessioni, non abbiamo visto rilevanti problemi di lag o altre problematiche.
Prestazioni grafiche a confronto
Giocato su Xbox Series X, F1 22, in modalità Qualità, offre davvero uno spettacolo impressionante, che alza di molto l’asticella rispetto al capitolo precedente. Granitici i 60 FPS e risoluzione 4K con qualsiasi condizione meteorologica ed in qualsiasi momento della giornata che portano il giocatore ad un’eccellente esperienza visiva. Non si notano differenze di risoluzione e FPS neanche cambiando il tipo di visuale. Unico calo di frame rate è stato quello riscontrato durante l’utilizzo della funzione Flashback, nell’esatto momento dell’attivazione: una piccola pecca che quasi non influisce sul lavoro svolto dal team di sviluppo. In modalità Prestazione invece si può notare un calo di risoluzione a 1440p, con però un frame rate sbloccato fino a 120 FPS. Ricordiamo però che per le versioni console il Ray Tracing non è attivo durante il gameplay, ma solo ed esclusivamente durante le cutscene e i replay, cosa che invece non accade nella versione PC.
Su Xbox Series S invece non è possibile scegliere tra modalità qualità e prestazioni, in quanto la risoluzione è bloccata a 1080p e 60 FPS. Anche in questo caso però il solido motore grafico di Codemasters, l’EGO, si comporta in maniera davvero eccellente, garantendo una prestazione impeccabile, senza particolari cali di frame o altre problematiche a livello grafico, tranne quando si utilizza il flashback, in cui abbiamo qualche calo di frame, ma davvero nulla di particolarmente impattante per l’esperienza in generale.
In conclusione
A differenza dei messaggi promozionali del titolo, F1 22 non rappresenta di certo una nuova Era per quanto riguarda la serie Codemasters. Anzi, diciamo che prosegue in continuità con il passato, tentando di aggiungere qualche elemento, che però, nella maggior parte dei casi, risulta essere poco sfruttato oppure per nulla impattante sull’esperienza generale. Questo però non toglie, nella maniera più assoluta, che F1 22 è veramente un ottimo prodotto, che eleva al massimo la simulazione di una Formula Uno che negli ultimi anni sembra aver ritrovato un forte interesse da parte delle folle, con un netto riavvicinamento del pubblico a questo sport. F1 22 è assolutamente consigliato ai fan di vecchia data, ma siamo sicuri che potrà essere un buon prodotto anche per nuovi utenti e per coloro che negli anni avevano per una qualche ragione abbandonato la serie targata Codemasters.
F1 22 è disponibile su PC, PS4, Xbox One, PS5 e Xbox Series X | S già da oggi per chi ha preordinato la Champions Edition, per tutti gli altri invece sarà disponibile dal prossimo 01 Luglio.