Il vostro Soprintendente è morto. La VaultTec vi porge le sue più sentite condoglianze per vostra perdita, ma ora non c’è tempo per le lacrime! In quanto ufficiali del Vault, è vostro compito (dopo aver svolto le onoranze funebri nel modo appropriato, come descritto nell’Appendice 7C) guidare la vostra gente in questo periodo tumultuoso. Dopo un periodo appropriato di lutto si terranno delle elezioni in cui gli occupanti del vostro Vault eleggeranno uno di voi come nuovo Soprintendente!
Questi sono i semplici ma azzeccati presupposti che ci mette davanti Fallout Shelter: il gioco da tavolo, creato su licenza ufficiale da Andrew Fisher, pubblicato in Italia da Asmodee Italia al prezzo di catalogo di 39,99 €. Come è evidente, questo board game è ispirato direttamente all’omonimo videogioco free-to-play, proposto da Bethesda, ormai da tempo, su PC, console e mobile. Come accade quindi nella controparte videoludica, in Fallout Shelter: il gioco da tavolo ci ritroveremo a gestire un Vault, ma con l’obiettivo finale di accumulare più “felicità” degli altri giocatori. Questo potrà essere possibile gestendo oculatamente gli elementi messi a disposizione dal gioco, costruendo nuove stanze, accumulando risorse e aumentando il numero di abitanti a propria disposizione.
Il gioco da tavolo di Fallout Shelter prevede da 2 a 4 giocatori e si presenta con una bella scatola metallica, di modeste dimensioni e ben organizzata all’interno con il classico organizer in plastica, permettendoci di conservare accuratamente tutti gli elementi di gioco con facilità. Non è presente una plancia di gioco, che verrà invece costruita sul tavolo con la disposizione delle carte che rappresentano le diverse stanze e i piani del Vault. I contenuti della scatola:
- 30 carte stanza
- 5 carte ascensore
- 31 carte oggetto
- 18 carte minaccia
- 2 dadi
- 4 contatori delle risorse
- 72 cubi risorsa
- 28 abitanti (miniature)
- 42 gettoni felicità
- 1 segnalino primo giocatore
Menzione particolare per le miniature, che rappresentano in 4 colori (giallo, blu, marrone e grigio: uno per ogni giocatore) l’iconico Vault Boy nelle diverse posizioni SPECIAL: sono davvero ben realizzate, nonostante le dimensioni molto piccole. Anche i materiali del resto dei contenuti sono eccellenti: carte robuste e gettoni e contatori delle risorse di cartoncino rigido resistente. Gli artwork infine sono molto ben realizzati, e sono facilmente in grado di riportarci alle scanzonate ma minacciose atmosfere post-apocalittiche della serie.
Vista la non eccessiva complessità del gioco, è presente anche un manuale di poche pagine che illustra il regolamento in maniera chiara ed esaustiva, non lasciano praticamente nulla all’interpretazione del giocatore. Lo svolgimento della partita è piuttosto semplice e veloce: dopo aver composto il primo piano del Vault con le stanze predefinite, ogni giocatore sceglierà un colore e l’ascensore corrispondente, che dovrà essere posizionato sotto l’ascensore principale andando a creare i diversi piani del Vault. L’obiettivo dei giocatori sarà quindi quello di ampliare il proprio piano costruendo nuove stanze (fino ad un massimo di 6), ma per farlo bisognerà prima accumulare risorse dalle stanze già esistenti. Questo potrà essere fatto all’inizio di ogni round, in cui i giocatori a turno posizionano i propri abitanti (all’inizio della partita, due a testa, ma potranno essere aumentati in diversi modi fino a un massimo di 7) in una stanza a scelta, ottenendo quindi le risorse corrispondenti indicate sulla carta e posizionando i cubi risorsa sul proprio personale contatore delle risorse. Al termine del round, gli abitanti vanno ritirati e si ricomincia dall’inizio. Ottenute abbastanza risorse sarà quindi possibile costruire una stanza, ottenendo insieme anche dei punti felicità (rappresentati dai segnalini che andranno accumulati e corrispondono alla valuta fondamentale per poi vincere la partita). Naturalmente lo svolgimento del gioco non è tutto rose e fiori: all’inizio di ogni round infatti, c’è il rischio molto elevato che delle creature penetrino all’interno della struttura invadendo le varie stanze. Sarà quindi possibile combattere posizionando uno degli abitanti nella casella corrispondente alla presenza del mostro ed effettuare un tiro di dado cercando di realizzare più punti di quanti indicati sulla carta minaccia. Sono presenti anche degli oggetti ed equipaggiamenti, ottenibili posizionando gli abitanti in alcune stanze specifiche e solitamente pagando una risorsa specifica. Questi ultimi potranno aiutarvi nei combattimenti (le armi), darvi alcuni vantaggi nel combattimento, permettervi di ottenere risorse extra e così via.
La partita termina se si verifica una di due circostanze: un giocatore arriva a costruire la sesta stanza del suo piano oppure termina il mazzo delle minacce. Quando avviene una di queste due cose, al termine del round si conterà quanti segnalini felicità possiede ogni giocatore e naturalmente sarà decretato vincitore chi ne avrà accumulati di più.
Ci sono naturalmente diverse sfaccettature e altri elementi da tenere in considerazione, ma in questo caso ho voluto cercare di darvi un’idea generale dello svolgimento del gioco, che comprenderete certamente al meglio consultando il breve ma esaustivo e chiaro manuale (che è anche possibile consultare in formato PDF sul sito di Asmodee Italia).
L’esperienza di gioco proposta da Fallout Shelter presenta quindi un interessante lato strategico-tattico, in cui siamo chiamati a valutare attentamente come impiegare i nostri abitanti e le nostre risorse, tenendo in considerazione i progressi degli altri giocatori e la situazione che ci si pone davanti. Si dimostra come un’ottima trasposizione della controparte videoludica, semplificando la parte più gestionale ma aggiungendo all’equazione l’elemento competitivo. Le partite a due giocatori sono certamente possibili, regalando una buona ora/ora e mezza circa di gioco, ma è quando si arriva ad essere in quattro giocatori che la situazione si fa più interessante, strategica e certamente combattuta oltre che più longeva (dalle 2 alle 3 ore di gioco circa). Non potrà comunque mai trattarsi di partite eccessivamente lunghe, grazie anche al limite posto dall’esaurimento del mazzo delle minacce.
In conclusione dunque, pur non trovandoci davanti ad un gioco eccessivamente profondo o che propone situazioni sfaccettate, Fallout Shelter è certamente un’esperienza piacevole e consigliata, adatta anche a chi meno mastica i board game grazie ad un regolamento chiaro e semplice, e con un buon lato strategico. La comodità inoltre data dalle dimensioni della scatola permette di poter trasportare facilmente il gioco, rendendolo un ottimo candidato per farvi compagnia in eventuali (sudate e meritate) ferie.